Il racconto di un anno straordinario, in cui il mondo è cambiato: i film, i dischi, i libri, la cronaca, la politica, il calcio, i concerti, la rivolta, i sogni, la rabbia, la vita di ogni giorno...
"Socialmente responsabili" sono le imprese che adeguano o si sforzano di adeguare le proprie iniziative e attività a standard di comportamento informati a parametri etico-sociali, quali il controllo dell'impatto ambientale, il rispetto dei diritti umani e delle condizioni di sicurezza dei lavoratori, il non ricorso allo sfruttamento minorile, l'attenzione alla qualità e alla sicurezza dei prodotti come pure alla gestione delle risorse umane. In questo senso, quasi tutte le imprese, italiane e straniere, di dimensioni medio-grandi elaborano testi (missions) in cui è esposta la filosofia che ispira le proprie iniziative economiche; quasi tutte adottano codici etici e, più di recente, costituiscono comitati etici; un numero sempre più elevato di imprese si sottopone alle valutazioni di agenzie e consorzi indipendenti, che rilasciano marchi di qualità. Un fenomeno, questo della responsabilità di impresa, che appare, per certi versi, sorprendente e che merita di essere esaminato in una chiave di dialogo tra diritto, etica, economia.
"Non capita tutti i giorni l'occasione di imparare, attraverso due ore di lettura, l'abbiccì del teatro, e cosa il teatro sia e come uno spettacolo abbia a leggersi". (Edoardo Sanguineti) "Una guida redatta in forma di diario personale: appunti di scena, aneddoti e consigli dispensati con semplicità, come in una chiacchierata da maestro ad allievo. Con il tono fermo e il garbo dell'artigiano maturo, con la chiarezza di chi ha affrontato le massime questioni del 'sistema' e le ha fatte proprie, riducendole e risolvendole tra le quattro assi del suo palcoscenico". (Diana Ferrero, Il Sole 24 Ore)
«L'anno in cui l'uomo andò sulla luna e in cui i ragazzi americani si diedero convegno a Woodstock per tre giorni di 'pace e musica'. L'anno di Lavorini e Jan Palach, quello della strage di Piazza Fontana e quello in cui i Rolling Stones tuonavano contro la guerra in Vietnam con "Gimme Shelter". L'anno del "Satyricon" di Fellini e della strage di Bel Air ad opera dei seguaci di Charles Manson. Si parla sempre del 1968 come anno chiave del cambiamento. E lo è stato. Ma il 1968 è il simbolo di qualcosa iniziata nel 1967 e proseguita nel 1969, senza soste, come se si trattasse di un unico lunghissimo anno rivoluzionario. Conti mette insieme le tessere, componendo un mosaico affascinante, romantico, drammatico al tempo stesso. E lo fa con una prosa semplice e avvincente, facendoci viaggiare indietro nel tempo tra musiche, film, spettacoli, cronaca, politica e costume. Provando così anche a farci capire meglio chi siamo oggi.» (Ernesto Assante, "la Repubblica"). Il racconto di un anno straordinario in cui il mondo è cambiato: i film, i dischi, i libri, la cronaca, la politica, il calcio, i concerti, la rivolta, i sogni, la rabbia, la vita di ogni giorno.