La stigmatizzata di La Fraudais, Maria Giulia (Marie-Julie) Jahenny ci ha lasciato una gran mole di profezie, molte delle quali si sono verificate: le due guerre mondiali e la guerra in Algeria, la legalizzazione dell’aborto e le sue tragiche conseguenze, la perdita della fede, la decristianizzazione e l’invasione dell’islam. Ha inoltre descritto dettagliatamente le catastrofi umane e naturali, le alluvioni, l’oscurità, il sangue, i diluvi e i terremoti che sconquasseranno la terra, indicandoci come comportarci se e quando ci troveremo a vivere quei momenti drammatici. Inquietanti le descrizioni della Chiesa senza Dio, della terra che diventerà un cimitero, pioggia nera, sangue, fuoco e diluvi che devasteranno ogni cosa.
In questo libro toccherete la presenza discreta, ma possente, del "babbo" di Gesù, san Giuseppe, potentissimo intercessore, come vi accorgerete leggendo queste preziose pagine. Inoltre avrete modo di meditare le promesse di san Giuseppe e comprendere la grazia nell'ultimo giorno di vita sulla terra! E, ancora: la novena, il sacro manto e l'olio di san Giuseppe; grandi rimedi ai mali del nostro tempo. E molto altro...
Moltissime visioni della monaca di Dresda sono state confermate dai fatti storici: avvicendamenti politici, la conversione della Russia, l’elezione al soglio papale di Ratzinger, lo strapotere della scienza, l’inquinamento che ci sta uccidendo e la reggenza, che sta per imporsi o si è già imposta, della gerarchia di Satana su questo mondo.
Preparatevi ad essere proiettati in un elenco drammatico di turbamenti della terra, predetti fino quasi al Tremila. Ma soprattutto, preparatevi a fronteggiare i 6666 giorni di buio, ovvero la dominazione sul mondo degli uomini di Satana. Si sono già insediati o stanno per insediarsi?
"Questo libretto contiene e porge, di fatto, il cuore del messaggio celeste ricevuto da mamma Rosa in quel di san Damiano piacentino. Le apparizioni sono 'finite' da tempo, ma la presenza tangibile della Madonna delle Rose continua a stupire, ad assolvere il suo compito, di segno di soccorso, a chi si rivolge a lei con fede. Non a caso lasciò questo messaggio profetico straordinario: 'Quelli che vengono con fede riceveranno tutti un segno, io darò un segno a tutti, basta che vengano con fede'. E voi, cari lettori, lo avete ricevuto?"
Le Preghiere dei fedeli redatte dalla comunità delle Monache Agostiniane del monastero di clausura dei Santi Quattro Coronati di Roma. La Preghiera dei fedeli o "preghiera comune", perché in essa l'assemblea liturgica si fa carico delle intenzioni di tutti e non solo dei presenti, è situata dopo il vangelo e l'omelia, come risposta alla Parola di Dio ascoltata e meditata. Il presente sussidio liturgico è stato pensato affinché questo momento possa essere celebrato in modo conveniente e con frutto.
Questo breve scritto vuole essere un semplice strumento per far conoscere le apparizioni mariane che a detta di molti sono avvenute a Gimigliano di Venarotta, piccolo paese a pochi chilometri da Ascoli Piceno, nel lontano 1948. Queste apparizioni furono per l'epoca un evento grandioso, che attirò decine di migliaia di persone e portò l'anonimo paesino alla ribalta nazionale. Nonostante il clamore suscitato all'epoca, presto il tutto decadde nell'abbandono. La presenza della Vergine di Gimigliano fu un inascoltato segno divino. Un appello alla conversione del cuore, a "cambiare direzione", per ritornare a Dio (don Francesco Mangani, parroco di Gimigliano).
Sette luoghi nei quali la Madonna si è rivelata per indicare la via da seguire. Sette apparizioni da riscoprire per rinforzare la fede. Un’eccezionale scoperta mai svelta prima.
I santuari mariani in Friuli Venezia Giulia sono oltre settanta, ma soltanto sette sono nati in seguito ad un’apparizione della Beata Vergine Maria. Si tratta di sette località dove Maria si è presentata in sembianze umane ai prescelti affinché diffondessero il suo messaggio e costruissero gli edifici dedicati alla sua devozione. Questi sette luoghi, inoltre presentano una caratteristica molto particolare: unendo il tracciato che li collega, assumono la forma ben chiara di una lettera, la ‘M’ di Maria.
Suor Agnese, la veggente di Akita in Giappone, oltre a conoscere per via mistica i misteri degli angeli si è fatta portavoce accolta dalla Chiesa, di profezie straordinariamente compatibili con gli appelli di Fatima e di altre realtà mariane accreditate. Persino il prudente cardinale Ratzinger, poi papa Benedetto XVI, non ha esitato a concedere l'approvazione locale di questa apparizione sostenuta da lacrimazioni e sanguinazioni di una statua in legno raffigurante Nostra Signora dei Popoli di Amsterdam, intarsiata da un artista buddista.
Una vita apparentemente semplice quella di Santa Caterina Vigri (1413-1463), famosa come Santa Caterina da Bologna. Una vita improntata alle regole dell’obbedienza e del soffrire per amore di Dio. Paradossalmente ad indurre profonde riflessioni sono in via prioritaria i messaggi inviati da morta, con il suo corpo che resiste all’affronto del tempo. Perché è il suo corpo a fare miracoli. Il suo corpo è, esso stesso, un miracolo vivificante.
Dal giorno in cui, sessant'anni fa, piovve terra sulla terra, e terra nell'acqua, e terra su duemila anime morte, di cui quattrocentottantasette bambini, a Erto il tempo ha continuato a oscillare tra dolore e speranza di rinascita, ricordi tragici e difficili presenti, memoria di una povertà aspra e dura ma viva e vitale che si riflette nel benessere vuoto e triste dell'oggi. La voce narrante di questo romanzo lirico, struggente, ferocemente intimo, conduce il lettore in un continuo andare e venire su e giù nel tempo: il vecchio ricorda e racconta il suo mondo com'era, prima che la cieca avidità dell'uomo lo distruggesse, e insieme racconta la sua vita, l'infanzia e la prima adolescenza, la spensieratezza di tre fratelli che si alterna alla incomprensibile violenza della vita famigliare, e che si deve misurare con il tormento di una comunità stravolta dal dolore. E poi la maturità e la vecchiaia, il presente, che porta su di sé il peso di una vita intera: e il simbolo di tutto questo sono le altalene del paese, che il narratore ricorda nel loro oscillare gioioso tra le grida felici dei bambini, e che vede oggi ferme, vuote, arrugginite. Un racconto poetico e sentitissimo, in cui Corona lascia libero il flusso dei ricordi e si concede ai suoi lettori con assoluta e generosa sincerità. I suoi luoghi, Erto, la diga, la montagna, così come le persone della sua vita, vengono filtrati dal tempo passato, e forse perduto, in un romanzo-monologo dove la profondità e il fascino del racconto sono impreziositi da una voce narrante sempre più risolta e convincente.
Se dovessimo dar credito a “Gomorra”, Scampia sarebbe una terra senza speranza; dominata da spietati boss della camorra e abitata da uomini e donne conniventi e destinati – spesso – a una morte violenta. Ciro Corona racconta però un’altra storia, una storia di riscatto e impegno dal basso, di sogni concreti e di lotte per realizzarli. Corona è la “faccia bella di Scampia”, insieme a quella di tante altre persone pulite e sane che lavorano per il territorio. È anche ideatore dello sportello anticamorra, fondatore dell’associazione (R) esistenza Anticamorra con cui gestisce dei beni confiscati alla camorra; il lavoro di Ciro e dei suoi compagni ha permesso a centinaia di ragazzi di trovare un impiego onesto e di entrare in un circuito economico virtuoso che li ha allontanati dalla strada e dalla delinquenza. Negli anni non sono mancati soprusi e minacce da parte della camorra sia verso Ciro che verso l’associazione: consegna di proiettili, danneggiamenti e attentati, ma il sostegno delle forze dell’ordine, della magistratura e soprattutto dei cittadini di Scampia ha permesso all’associazione di andare avanti, crescere e sperare in un futuro migliore.
Breve storia del Concilio Vaticano II con i profili biografici di alcuni protagonisti fondamentali, in cui vengono delineati i punti-chiave dei vari documenti, ricordate le varie fasi delle assemblee e vengono presentate le diverse posizioni teologiche e sociali. La speranza non è solo quella di risvegliare curiosità ed interesse storico, ma di spronare ogni comunità e ogni cristiano a riprendere in mano almeno le quattro Costituzioni dogmatiche (Sacrosanctum Concilium, Lumen Gentium, Dei Verbum, Gaudium et Spes) in modo da assaporare la preziosa azione dello Spirito, che mai ricusa di suggerire alla Chiesa vie nuove ed efficaci per l'annuncio della Buona Notizia secondo i "segni dei tempi". Prefazione di mons. Luigi Bettazzi. Postfazione del card. Arrigo Miglio.