L'autenticità nel cogliere e la magistrale abilità nel restituire fedelmente la comunione di sensi e d'animo col tutto, le suggestioni di una sensualità "rapita fuor de' sensi", sono la conquista più originale di D'Annunzio: l'io si dissolve e si affaccia un rapporto nuovo, non esprimibile per via razionale, con le cose; la realtà si condensa in una vertiginosa fuga di trasposizioni interiori. D'Annunzio rivela una sapienza espressiva linguistica, metrica, musicale e strutturale - straordinaria, potenzia la carica allusiva della parola fino al limite delle sue possibilità, diviene poeta-veggente, decifratore dell'ineffabile interiore, di un mondo inesplorato ed esplorabile solo con gli strumenti dell'intuizione.
Le opere di Gabriele d'Annunzio in edizione i Meridiani comprendono due volumi dedicati all'opera poetica dell'autore. Il primo presenta opere come le Elegie romane, La Chimera e Odi navali. L'edizione è diretta da Luciano Anceschi con la curatela di Annamaria Andreoli e Niva Lorenzini.
Il volume raccoglie, oltre alle raccolte canoniche, tutte le novelle disperse e gli scritti narrativi sparsi. Un'ultima sezione riunisce infine una serie di novelle di autori francesi tradotte per esercizio e congenialità dallo stesso D'Annunzio.
I due volumi che raccolgono le "Prose di ricerca, di lotta di comando, di conquista, di tormento, d'indovinamento, di rinnovamento, di celebrazione, di rivendicazione, di liberazione, di favole, di giochi, di baleni", ripropongono l'edizione curata tra il 1947 e il 1950 da Egidio Bianchetti. L'edizione raggruppava in tre tomi ciò che D'Annunzio aveva pubblicato in singoli volumi secondo il "Disegno dell'Edizione di Tutte le Opere" da lui stesso approntato nel 1927. Contenitore multiplo e aperto, le "Prose di ricerca" erano concepite per risistemare opere già pubblicate e insieme per raccoglierne di ulteriori.