La mafia non è misteriosa né invincibile. Negli ultimi trent'anni molto è stato fatto per conoscerla e combatterla meglio, ma ancora esiste una barriera di luoghi comuni dietro cui essa si protegge. Riguardano non solo la sua struttura e le sua attività, ma anche la cultura dei suoi affiliati e il grado di infiltrazione negli organismi economici e sociali del paese. Comprendere che la vera forza della mafia sta fuori di essa, nelle alleanze e nei servigi che le giungono da una "zona grigia" più o meno consapevole o nelle mille forme di pigrizia culturale, vuol dire anche ripensare radicalmente i modi per contrastarla. E riconoscere che il problema non è solo di forze dell'ordine, magistrati o di organi istituzionali; vuol dire sottrarsi alle suggestioni eroiche che circondano talvolta i protagonisti dell'antimafia, e promuovere movimenti di cittadini "semplici", portatori di superiori livelli di libertà e di etica pubblica. Una prospettiva inedita e chiarificatrice sul tema della mafia.
Trentacinque brevi colloqui immaginati con gli affetti di quattro generazioni. Un album-romanzo sfogliato partendo da un oggetto, un luogo, una frase, un episodio, una foto, un ricordo. Per render conto di come una famiglia ha affrontato la sua pubblica storia, così che anche questa possa essere riletta con qualche sfumatura in più. E per raccontare come, grazie e dentro a questa fitta rete di affetti, alcuni valori di fondo si sono trasmessi attraverso gli sconvolgimenti sociali e politici di un secolo intero. Dalle generazioni dell'ultimo Ottocento fino a quelle del Duemila. Da chi conobbe entrambe le guerre a chi venne educato sotto il fascismo e scelse la Resistenza. Da chi divenne adulto con il Sessantotto a chi fece la prima comunione il giorno dopo l'assassinio di Falcone. Perché, pur nei grandi cambiamenti e al di là dei conflitti tra padri e figli, alla fine la famiglia trasmette i suoi valori e fa scegliere come camminare con gli altri. E insegna a stare in quella che con troppa deferenza chiamiamo la storia.
Un viaggio nell'Italia che non si rassegna, che non ha perso il senso della coerenza e della lealtà, né prima, né dopo, sull'onda dei nuovi trasformismi. Sette storie personali (e un po' anomale) di impegno civile quotidiano, dal Nord al Sud. Tutti pezzi di un'Italia attuale, vibrante di speranze e di inquietudini. Pezzi che si uniscono a volte senza che l'autore lo programmi: l'informazione, la politica, la società civile, la giustizia, la questione morale, la sinistra. E poi Piazza Fontana, la mafia, Tangentopoli. Tutto attraverso le storie di persone eretiche, ma comunque rappresentative di un'intera categoria di cittadini, i cosiddetti cittadini perbene.