Oggi, in Italia, l'annuncio del Vangelo deve fare i conti con un mondo multietnico e multireligioso, variamente disincantato, costituito da agnostici e atei, fedeli di altre religioni e cristiani di ogni genere: credenti animati da fede profonda e grande carità, ma anche integralisti, praticanti tiepidi o per apparenza.Quale ruolo assume, nell'accoglienza o nel rifiuto della fede, l'immagine che i cristiani hanno di Dio? L'importanza della domanda è data dal fatto che nessuna raffigurazione è innocua: ci rappresentiamo un Dio invidioso, rivale dell'uomo, indifferente ai suoi drammi, esoso nel pareggiare i conti? Oppure lo pensiamo e lo accogliamo come Padre che ama la dignità e la libertà dei propri figli? Il libro prende in considerazione tre immagini fondamentali, comuni sia all'Antico che al NuovoTestamento: il mistero, il nascondimento, il silenzio di Dio; riflette sul rischio dell'idolatria, individua in Mosè, Elia e Pietro le figure di riferimento per una comprensione corretta delle rappresentazioni divine. Una particolare considerazione è dedicata ai problemi affrontati quotidianamente da insegnanti, catechisti, genitori e sacerdoti impegnati nella pastorale giovanile.
Riflettere sul tempo è come entrare nel negozio di un orologiaio e vedere, da un lato, sveglie e pendole che marciano con lo stesso identico ritmo, segnando tutte la medesima ora, suonando nello stesso istante, in un ordinato concerto di ticchettii, pause e rintocchi. Soldatini obbedienti, governati da una mano invisibile, all'insegna dell'ordine, della precisione e della ferrea volontà di dominare l'indominabile. Sull'altro lato del negozio, invece, sostano orologi, sveglie e pendole più o meno datati e per nulla intimoriti dall'ansia della precisione. Un'intera esposizione di sveglie anarchiche che marciano ognuna secondo il proprio ritmo e suonano quando e se ne hanno voglia. Le pareti dell'immaginario negozio sono la metafora della vita, scandita da ritmi precisissimi e vissuta con orologi del tutto personali. Perché gli uomini di oggi sanno governare qualsiasi macchina, ma hanno perso la misura del tempo, non sanno più organizzarlo e demandano ad altri il compito di gestirlo. Dominati dalla frenesia, tendono a dimenticare che non tutto è misurabile. E che il tempo è un grande dono, oltre che un prezioso alleato.
«Siamo solo due persone attorno a un tavolo, due persone tra loro molto diverse che hanno iniziato a raccontarsi cosa significhi oggi sperare, a conoscersi nella lunga prospettiva di un futuro da costruire per tutti. Siamo diversi. I nostri cammini sono e saranno diversi. Credevamo addirittura paralleli. Invece, alla fine, abbiamo scoperto che i punti di incontro, i centri focali dell'esistenza di ognuno sono i medesimi».
Risultato di questo dialogo tra i due autori sono le pagine confluite nel volume. Anche se i linguaggi e i contenuti sono differenti, poiché il tema della speranza viene evocato dall'uno, frate francescano, come fede religiosa e dall'altra, insegnante laica, come fede civile, alla fine entrambi i percorsi paiono confluire sulla stessa via: la profonda essenza dell'uomo, che è, per eccellenza, "animale che spera".
Sommario
Avvenne... I. LA MANO DEL SEMINATORE (C. Dallari). Per iniziare. 1. Il buon seme. 2. Sassi, rovi e zizzania. 3. Il seminatore. 4. La mano del Seminatore. 5. Fiducia nel seme. 6. La speranza non va da sola. 7. Potenza di un piccolo seme. 8. La letizia di un uomo di speranza. 9. Nel segno di Maria. E, per finire, dieci passi sul sentiero della speranza. II. SPERARE OGGI: RESISTENZA E DISOBBEDIENZA (P. Luppi). 1. Orizzonti oscuri. 2. Libertà è partecipazione. Partecipazione è speranza.
Note sugli autori
CARLO DALLARI è sacerdote dell'Ordine dei Frati Minori. Insegna ecumenismo allo Studio teologico S. Antonio di Bologna e alla Facoltà teologica dell'Emilia-Romagna. Presso le EDB ha pubblicato Quando dici Dio. Il cristiano tra fede e idolatria (2004) e Nel cuore del Padre. Riscoprire il Padre nostro con san Francesco (2006); Padre Nostro... insieme a Maria (2008). Ha curato la traduzione delle opere di Olivier Le Gendre, Le maschere di dio (2001); Il rischio di Dio (2002); Nella casa del Padre mio (2004); I Vangeli dei genitori (2007); e del volume di Michel Hubaut, Non disperare mai (2010).
PATRIZIA LUPPI, bolognese, insegnante elementare a riposo, tra i vari hobby coltiva quello della scrittura creativa e degli studi storici; appassionata di storia italiana e del territorio, collabora come volontaria con l'Associazione Arte e Cultura del '700 e con l'Unione Campanari Bolognesi con articoli e ricerche. Ha curato, assieme a p. Dallari, la traduzione delle opere di Olivier Le Gendre e Michel Hubaut.
Grazie al suo "sì", Maria è entrata in un rapporto unico e speciale con Dio Padre e con l'umanità intera. "In virtù della sua fedeltà, non solo ha glorificato in modo unico il nome di Dio, introdotto il suo Regno nel mondo e collaborato al compimento della sua volontà, ma ha pure esteso su di noi la sua "mediazione materna". Per questo può stare accanto a noi e intercedere per noi mentre chiediamo il pane quotidiano e il perdono del Padre; mentre invochiamo la protezione dalla tentazione" (dall'Introduzione). L'autore invita a vedere in Maria un commento vivo e originale al Padre nostro e accompagna il lettore lungo questo singolare percorso.
Sollecitato dai discepoli, che gli domandano di insegnare loro a pregare, Gesù risponde consegnando il Padre nostro, un autentico tesoro prezioso che ogni credente riceve in dono al momento del battesimo, da custodire e meditare lungo tutta l’esistenza.
Una speciale predilezione nei confronti della preghiera di Gesù è stata espressamente manifestata da san Francesco d’Assisi, così segnato dall’idea della paternità di Dio da arrivare a comporre una propria preghiera sul Padre nostro.
Lasciandosi ispirare dal contenuto del Padre nostro e contagiare dallo spirito di Francesco, quale traspare dalla sua preghiera, l’autore accompagna attraverso dieci riflessioni che aiutano il lettore ad addentrarsi nella ricchezza di parole a tutti ben note, ma proprio per questo troppo spesso logorate dall’incuria e dall’abitudine.
Sommario
Presentazione (mons. P. Rabitti). E diceva: Padre mio! Santissimo Padre nostro. Che sei nei cieli. Sia santificato il tuo nome. Venga il tuo Regno. Sia fatta la tua volontà. Dacci oggi il nostro pane quotidiano. Rimetti a noi i nostri debiti. Non ci indurre in tentazione. Liberaci dal male. Da oggi...
Note sull'autore
Carlo Dallari è sacerdote dell’ordine dei Frati Minori. Insegna ecumenismo allo Studio teologico “S. Antonio” di Bologna e alla Facoltà teologica dell’Emilia Romagna. Presso le EDB ha pubblicato: Quando dici «Dio». Il cristiano tra fede e idolatria (2004); ha inoltre curato la traduzione delle opere di O. Le Gendre, Le maschere di Dio (2001), Il rischio di Dio (2002), Nella casa del Padre mio (2004).