Questo libro ci conduce in una vera e propria esplorazione del "mondo della preghiera". L'autore ne dipinge i diversi aspetti: la liturgia, l'orazione, la preghiera del cuore. Ci fa percorrere tutte le sue dimensioni: la supplica, l'intercessione, la benedizione, l'azione di grazie, la lode, l'adorazione, la contemplazione. Descrive ciò che circonda la vita di preghiera e la nutre: la meditazione, il digiuno, il silenzio, la preghiera in lingue, i canti e le danze, la preghiera in famiglia. E indica gli atteggiamenti dell'anima che la favoriscono: la vigilanza, la perseveranza, la fiducia... È una piccola guida che contribuisce alla realizzazione dell'auspicio di Giovanni Paolo II per il terzo millennio: la preghiera sia la "sostanza stessa dell'anima della vita cristiana".
San Giuseppe è certamente il più amato e il più famoso fra i santi, a causa della missione che Dio stesso gli affidò: essere padre putativo di Gesù e sposo della Vergine Maria. Fu una missione a cui Giuseppe si dedicò con tutto il suo essere, custodendo, amando e proteggendo la sacra famiglia. Per questo suo privilegiato "stare" con Gesù e Maria e per il ruolo che ha ricoperto, con valore salvifico, è stato nominato da Pio IX protettore della Chiesa universale. Questa raccolta di preghiere e pie pratiche di devozione vuole essere un aiuto per pregare San Giuseppe con fiducia e amore, perché possa esercitare ancora la sua intercessione per la Chiesa e per il mondo, aiutando ogni credente a conformarsi a Gesù e a superare ogni ostacolo, o vincere ogni tentazione, che lo blocca nel cammino, confortandolo nel dolore e facendogli sentire la stessa tenerezza paterna con cui ha accompagnato il Figlio di Dio su questa terra.
Unendo un'accurata lettura dei testi biblici alla ricerca del loro senso teologico, in queste pagine Daniel Marguerat intende riflettere sul senso del pregare e su questioni di fondo quali: Perché pregare? Quale Dio preghiamo? In che modo siamo esauditi?
La preghiera non fa ripiegare su se stessi, non è un narcisismo velato o uno specchio su cui proiettare le proprie insoddisfazioni, i propri fallimenti. La preghiera è un mettersi in ginocchio, che qualifica l’atto di rivolgersi a un Tu che si china e accoglie. Mostra la piccolezza dell’human: da una parte, sono comprese tutte le tonalità del sentire; dall’altra, è indicata anche la direzione della preghiera. Il libro mette in luce come Etty Hillesum (1914-1943) è una donna ebrea olandese ce a un certo punto, d’un tratto, arriva a inginocchiarsi: l’atto di preghiera di chi ha riconosciuto il proprio limite, come segno di avere bisogno di un altro, di dipendere da un Altro. Poco tempo dopo, questo abbandono mistico viene messo alla prova in un campo d’internamento nei Paesi Bassi, dove assiste altri ebrei. La guida sicura della preghiera salica la consoliderà nel colloquio costante con Dio e con tutti. Fino alla camera a gas di Auschwitz, dove muore il 30 novembre 1943.