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San Giuseppe è “l’uomo che passa inosservato, l’uomo della presenza quotidiana, discreta e nascosta, un intercessore, un sostegno ed una guida nei momenti di difficoltà”. Ci ricorda che “tutti coloro che sono apparentemente nascosti o in «seconda linea» hanno un protagonismo senza pari nella storia della salvezza” (Papa Francesco Patris Corde). Queste meditazioni approfondiscono la straordinaria figura del padre putativo di Gesù. Non fu suo padre biologico, ma assunse il ruolo della paternità formativa e spirituale del Bambino Gesù. Lo sposo di Maria propone al mondo di oggi il significato ed il valore della paternità. In una cultura destrutturata nelle relazioni affettive la figura del padre emerge con forza, con imperiosa necessità. Abbiamo bisogno di figure genitoriali, che assumano il compito educativo dei figli, che li conducano per mano fino a portarli alla loro pienezza umana e spirituale secondo il piano di Dio. Oggi abbiamo bisogno di figure come San Giuseppe, che ripropongano agli uomini ed alle donne del nostro tempo l’amore del Cuore del Padre.
Amador Pedro Barrajon Muñoz (1957), laureato in filosofia e teologia, è professore ordinario e Rettore dell’Università Europea di Roma. Autore di numerosi libri e articoli di teologia e spiritualità.
«In un tempo storico in cui molte notizie ci spaventano e ci tolgono la tranquillità, il libro di fra Marius appare come un raggio di luce che dissipa le nubi della preoccupazione quotidiana, testimoniando che la Misericordia di Dio, attraverso il servizio dei missionari, vuole venirci incontro. Questo libro, scritto come un diario, e precisamente come un diario di viaggio missionario, ci racconta questo tipo di esperienze di tenerezza di Dio». (dalla prefazione di fra Dariusz Mazurek)
Questo testo propone un approfondimento sugli scritti di Luisa Piccarreta, analizzandoli attraverso un confronto con i testi di Padri e Dottori della Chiesa, nonché del Magistero. L'obiettivo è rispondere a domande fondamentali sulla conoscenza di Dio e sulla Sua Volontà. Si esplora come il Prologo del Vangelo di Giovanni, con i temi della luce e della vita, aiuti a comprendere l'influenza della Volontà divina sulle creature. Inoltre, si indagano le dinamiche che spingono l'anima verso la santità e il legame tra il bene della Trinità e la realizzazione del "Fiat Voluntas Tua". L'importanza dei "testimoni" come Luisa è messa in luce, così come il contributo di san Tommaso d'Aquino, i cui scritti si rivelano in sintonia con quelli di Luisa, e di san Bonaventura, che con la sua maestria nella teologia mistica aiuta a interpretare i passaggi più complessi del cammino di santità descritto da Luisa.
Questo libro espone brevemente le ragioni per convertirsi alla Chiesa Cattolica, a partire dall'apologetica e dall'esposizione degli argomenti classici che portano all'adesione alla fede cattolica. Tale impegno consiste nella necessità di provare: l'esistenza di Dio; la divinità di Cristo; il fatto che Cristo ha fondato una Chiesa il fatto che la Chiesa Cattolica sia la Chiesa fondata da Cristo. Uno scrittore, alla domanda che gli venne rivolta «Perché essere cattolici», rispose: «La domanda indica un desiderio del Logos, con il quale si intende la parola, la ragione, la razionalità, l'ordine dell'universo, il linguaggio, che è ciò che ci rende diversi dagli altri animali. Solo la Chiesa Cattolica possiede nella sua pienezza il Logos che stai cercando. Questo è il motivo per cui dovresti diventare cattolico». Ciascuna delle quattro parti del libro è introdotta da John Beaumont, ma il contenuto dettagliato di ogni parte è costituito da citazioni particolarmente espressive, prese da testi pubblicati da singoli autori, alcuni dei quali, ma non tutti, erano dei convertiti.
La filosofia tomista è una delle filosofie storicamente più dominanti e diffuse. Pertanto, lo studio della storia della filosofia è impensabile senza averne una conoscenza sistematica e dettagliata. La caratteristica fondamentale della filosofia tomista, che l'ha resa così popolare e presente, è il realismo metodico che tematizza filosoficamente l'esperienza del senso comune, mentre la caratteristica che desta attrazione intellettuale permanente si radica nelle intuizioni speculative sulla trascendenza, a cui è diretta la sua metafisica dell'essere. Pertanto, la secolare tradizione della filosofia cristiana ha giustamente conferito alla filosofia tomista il titolo di philosophia perennis-filosofia perenne. Il libro ne contiene una presentazione sistematica delle seguenti tematiche filosofiche: introduzione alla filosofia, filosofia della conoscenza, metafisica, filosofia della natura, antropologia filosofica, filosofia di Dio ed etica.
È Natale! Quando arriva il 25 dicembre, ci fermiamo a riflettere. Immaginiamo quel Bimbo nato a Betlemme e pensiamo alle tante persone incontrate durante l'anno. Alcune sono rimaste impresse nella nostra memoria, e a loro dedichiamo questo testo: all'adolescente visto uscire da scuola, al giovane appoggiato a un lampione in piazza, all'adulto in fila per il giornale, alla ragazza elegante sotto i portici, al giovane in tuta che va in palestra; all'anziano al bar in compagnia di un'amica, alla persona di mezza età che elemosina, a chi è sempre di fretta, a chi osserva una vetrina. A chi sente le parole: fede, chiesa, sacramenti, Vangelo, preti, come cose superate, diciamo di non preoccuparsi di ciò che sente e prova; di avere il coraggio di non buttarlo via subito. Per noi, Natale è un momento propizio! Non è mai scontato. Natale è ricerca, stupore, sorpresa, luce che irrompe nelle tenebre, mistero che eccede sempre. Vorremmo accostarci al Natale in compagnia di Maria, Giuseppe e i Pastori. A Natale, l'importante è rimanere con gli occhi aperti!
La bellezza del mistero della nascita di Gesù, che è lo splendore della verità del Dio fattosi uomo, è tutta contenuta nei sedici racconti di questo libro. Essi narrano la meraviglia e la gioia del Natale attraverso la vita, i sentimenti e le vicende dei personaggi, storici e no. L'autore riesce, con maestria, a farli «parlare affinché gettino luce sul grande e affascinante mistero che non potremo capire perfettamente perché è talmente grande la luce che contiene che i nostri occhi rischiano di essere accecati.» (dalla Prefazione del card. Angelo Comastri)
Il lavoro offre un testo particolarmente ricco. Si tratta di tre capitoli che introducono e preparano la conoscenza dell'Ufficio della Paraclisis della Madre di Dio, dove prende rilievo il continuo intercalarsi di tropari indirizzati, a ritmo alterno, ora al Cristo ora alla Vergine. Cristologia, mariologia ed ecclesiologia sono i fili conduttori di tutto il testo che l'autore trascrive e traduce. Importante è la lunga analisi circa la Sacra Scrittura come fonte e fondamento della riflessione teologica e del cammino di preghiera. I tropari non sono altro che una lectio divina dei testi scritturistici sia dell'Antico che del Nuovo Testamento. Viene inoltre sottolineato il ruolo svolto dalla letteratura apocrifa nello sviluppo della riflessione teologica. Il manoscritto contenente la Presvìa o Paraclisis, è un Hôrològhion proveniente dallo scriptorium della Cattedrale di Bova. L'Autore descrive ed analizza le vicende storiche di questa eparchia importante per la sua tradizione ecclesiale e liturgica fino al momento della sua soppressione.
Questo libro è il primo volume di un progetto tripartito al servizio di un corso universitario di Teologia Fondamentale. Partendo dalla definizione della teologia come «studio credente della rivelazione», questo volume introduce lo studente ai primi fondamenti della teologia. Il primo capitolo considera la teologia come uno studio universitario. In quanto studio credente, il secondo capitolo esamina la condizione credente, e l'atto di fede che è la sua componente essenziale. Il terzo capitolo si dedica al concetto di rivelazione, in quanto oggetto dell'atto di fede e, per estensione, della teologia. I volumi successivi si occuperanno delle mediazioni della rivelazione e delle strategie fondamentali per comunicare la fede nella cultura contemporanea.
La novità di quest’opera è la focalizzazione sul tema del Paradiso, senza dimenticare l’indispensabile legame con il peccato originale. Si ripercorre in ordine cronologico l’intera opera del Vescovo di Ippona, confrontandosi allo stesso momento con le interpretazioni presenti nella bibliografia critica. L’accento è posto, comunque, sull’analisi dei testi agostiniani: si tratta di leggere Agostino con gli occhi di Agostino stesso. In tal modo, a quanti invocano una sorta di “de-agostinizzazione” della teologia, si può rispondere indicando la strada di una decisa e saggia “re-agostinizzazione” della protologia.
Don Massimiliano Bianchi, nato nel 1978, ordinato presbitero dell’Arcidiocesi di Milano nel 2004, ha ottenuto la Licenza (2016) ed il Dottorato (2021) in Storia della Teologia alla Facoltà di Lugano. Nominato Missionario della Misericordia da papa Francesco, ha svolto tale ministero in Italia, Francia e Germania.