Pubblicato per la prima volta nel 1886, Cuore, il capolavoro di Edmondo De Amicis, fu un successo editoriale straordinario. Tradotto in tutto il mondo, Cuore ha segnato l’immaginario di intere generazioni, ed è qui riproposto in una veste classica ed elegante. Le vicende di Garrone, Franti, Derossi, il maestro Perboni... narrate attraverso la voce di Enrico continuano ad affascinare grandi e piccini.
L'AUTORE
Edmondo De Amicis nacque nel 1846 e morì nel 1908. Autore di libri per ragazzi, giornalista, pubblicò Cuore per la prima volta nel 1886, dando così l’avvio ad un successo editoriale straordinario.
Scritto per celebrare l'unità d'Italia e i valori legati alla patria, al senso civile, all'istruzione, "Cuore" segnò un cambiamento nella letteratura italiana, strutturandosi su tre livelli di narrazione: il diario dei giorni scolastici, le lettere dei genitori e della sorella di Enrico e i racconti mensili dettati dal maestro. Il successo del libro fu immediato: dopo soli due mesi era già arrivato alla quarantunesima edizione e a diciotto richieste di traduzione, per giungere nel 1923 al milione di copie. La trattazione di tematiche come i buoni sentimenti, il patriottismo, l'educazione civile, la solidarietà trasposti in ambiti quali la scuola, la famiglia, il lavoro fecero sì che il volume trovasse immediato riscontro nei lettori. Anche grazie alla laicità del testo, "Cuore" fu introdotto nei programmi scolastici per il suo contenuto pedagogico e morale, che si è tradotto in denuncia sociale dello stato in cui si trovava la scuola, con l'analfabetismo dilagante, le scarse retribuzioni degli insegnanti e il mancato rispetto dell'obbligo d'istruzione. Un pezzo di storia italiana che aiuta a comprendere e a riportare alla luce valori etici e civili sempre attuali. Età di lettura: da 7 anni.
Amore per la patria, impegno nello studio e nel lavoro, sacrificio, rispetto per i genitori, gli insegnanti e le autorità: questi i valori che il libro "Cuore" difende strenuamente e che ha trasmesso a innumerevoli generazioni di ragazzi. Pubblicato per la prima volta a Milano nel 1886, il romanzo si affermò ben presto come il più celebre libro per ragazzi scritto in Italia e uno dei più famosi al mondo, grazie alle traduzioni in moltissime lingue straniere. Quando il libro uscì, l'Italia si trovava di fronte al titanico sforzo di diffondere su tutto il territorio un'unica coscienza nazionale, realizzando inoltre un'unificazione linguistica e culturale che ancora mancava. Ecco che "Cuore", con le sue pagine accorate, va letto come ambizioso tentativo di farsi catalizzatore di quel fondamentale processo.
"Non è facile amare Franti, è più facile espellerlo dalla scuola, il maestro di Enrico Bottini lo fa. Niente di straordinario. La scuola è così, perde continuamente ragazzi. È il suo modo di affacciarsi sull'abisso della disuguaglianza e ritrarsi. Ci stiamo ritraendo anche noi, di nuovo, dopo una stagione in cui abbiamo fatto a Franti molte promesse: un mondo che potesse contenerlo, una scuola che lo inglobasse dandogli un'istruzione di qualità elevata, una comunità che mettesse a frutto la sua infrazione per vedersi e criticarsi. All'intelligenza diffusa e insoddisfatta che noi stessi abbiamo allevato, spesso malamente, reagiamo come in Cuore: quando essa non si lascia abbracciare, la allontaniamo impauriti e disorientati. Con la differenza che De Amicis, dopo lo sforzo di combinare una macchina narrativa che avesse una qualche coerenza di fronte alla disuguaglianza e allo sfruttamento, scavalcò i Bottini e si fece socialista a suo modo, onestamente, nel 1891. Noi invece, che ormai non sappiamo offrire altro ai diseredati del pianeta se non l'ingerenza del manesco Garrone o una solidarietà elemosinante e piena di tatto, sembriamo tornare ai Bottini. L'infrazione Franti ci appare ingovernabile, come ai Padri e ai Figli di Cuore." (dall'Introduzione di Domenico Starnone)
Il diario di Enrico, un bimbo torinese di terza elementare, ci conduce per mano giorno dopo giorno attraverso le diverse tappe di un anno scolastico denso di avvenimenti gioiosi e tristi. Il severo maestro Perboni, il buon compagno Garrone, il povero figlio del carbonaio sono tra i piccoli grandi protagonisti dell'Italia risorgimentale che in questo libro riprende vita. Straordinarie storie di eroismi quotidiani capaci di imprimersi nel cuore dei lettori odierni come di quelli di un secolo fa, lasciando un ricordo indelebile. Età di lettura: da 10 anni.