“Passare sconosciuto sulla terra, come un viaggiatore nella notte”. Questo è ciò che desiderava Charles de Foucauld: essere seme sepolto nella profondità della terra, presenza tacita e quasi invisibile, come Gesù era stato nei suoi primi trent’anni di vita nascosta a Nazareth. Ma nulla può rimanere nascosto quando un’anima si offre completamente a Dio per portarLo ai fratelli. E nemmeno l’esperienza spirituale di Fratel Carlo di Gesù fa eccezione. Le sue meditazioni, in particolare sul Vangelo, affidate a umili quadernetti nel silenzio notturno dell’adorazione eucaristica svelano i passi di un’anima che si svuota sempre più di se stessa per farsi riempire dall’Unico necessario. Queste pagine intime e raccolte, come scintille di un fuoco nella fredda notte desertica, illuminano e riscaldano il cuore di chi desidera avvicinarsi a questa grande figura di santo.
Fratel Charles, il "piccolo fratello universale", ci obbliga a una riflessione sull'uomo, sul mondo e sulla relazione fra le religioni, in particolare con il mondo islamico. Nato a Strasburgo il 15 settembre 1858, morì a Tamanrasset (Algeria) il 1° dicembre 1916, ucciso in un assalto di banditi nel suo eremo, dove aveva scelto di vivere l'esistenza dei poveri del territorio e di quel Cristo di cui, per un ventennio, imitò la "vita nascosta". Le pagine di questo volume raccolgono testi di varia provenienza, che testimoniano proprio gli esordi della vita in Cristo di fratel Charles: gli anni di Nazaret e Gerusalemme, quelli dell'immersione nei luoghi della vita segreta di Gesù, della vita oscura della Santa Famiglia. In questi anni, che vanno dal 1897 al 1900, fratel Charles approfondì i motivi della propria vocazione, fece memoria della vita precedente la conversione e impostò il futuro. Sono anni decisivi, dunque, in cui il lettore ritroverà tutto quello che il "piccolo fratello" sarebbe stato in seguito.
Charles de Foucauld ha fatto dell’amore di Dio la sua vita, e della sua vita un amore per Dio e per i fratelli e le sorelle. Le meditazioni di frère Charles sui Vangeli rivelano la sua profonda relazione con il Beneamato Gesù, fatta di ascolto amorevole, di imitazione dell’ultimo posto, di fraternità con tutti.
Ci auguriamo che questo piccolo strumento sia un aiuto, nel quotidiano, per conoscere e vivere “per fede” la Parola, che ci è donata nelle Scritture e nella Liturgia dei tempi di Quaresima e Pasqua.
Il giusto ama “per fede” un Dio che non vede e questo amore è la sua vita… Obbedisce “per fede” a causa della parola: «Chi ascolta voi ascolta me», parola che non sente, ma che crede “per fede”.
Con questo atteggiamento spirituale Charles de Foucauld ha accostato il testo evangelico, cercando in tutti i modi di porsi in ascolto della voce di Gesù, per conoscerlo, amarlo, imitarlo e farlo conoscere, amare e imitare. La lettura delle sue meditazioni evangeliche può essere ancora oggi un aiuto per sostare in preghiera ai piedi di Gesù, per conoscerlo e vivere secondo la sua volontà.
Ci auguriamo che questo piccolo strumento possa essere un aiuto per entrare, accompagnati dall'esperienza di frère Charles, nel mistero di un Dio che ci parla nella Scrittura e nella Liturgia.
Fratel Charles, il "piccolo fratello universale", è oggi più che mai una figura la cui presenza obbliga a una riflessione sull'uomo, sul mondo e sulla relazione fra le religioni, in particolare con il mondo islamico. Nato a Strasburgo il 15 settembre 1858, morì a Tamanrasset (Algeria) il 1° dicembre di cento anni fa, nel 1916, ucciso in un assalto di banditi presso il suo eremo, dove aveva voluto vivere condividendo, in ogni scelta quotidiana, la duplice esistenza: dei poveri del territorio e di quel Cristo di cui, per un ventennio, imitò la "vita nascosta". Le pagine di questo volume raccolgono testi di varia provenienza, che testimoniano proprio gli esordi della vita in Cristo di fratel Charles: gli anni di Nazaret e Gerusalemme, quelli dell'immersione nei luoghi della vita segreta di Gesù, della vita oscura della Santa Famiglia. In questi anni, che vanno dal 1897 al 1900, fratel Charles approfondì i motivi della propria vocazione, fece memoria della vita precedente la conversione e impostò il futuro. Sono anni decisivi, dunque, in cui il lettore ritroverà in nuce tutto quello che il "piccolo fratello" sarebbe stato in seguito. Gli anni di Nazaret sono quelli della fondazione del proprio ministero e di quella straordinaria esperienza che da esso si sarebbe originata, quella dei "Piccoli fratelli del Sacro Cuore".
L'abbandono della fede ha questo tratto caratteristico: è il suo inizio più semplice, ma anche il suo più arduo compimento. Nella figura di Charles de Foucauld, "fratello universale", c'è veramente uno spazio ospitale per chiunque, all'interno di quei due estremi. Nell'abbandono della fede - ma potremmo dire anche: nell'abbandono che la fede è - si forma una reale fraternità di uguali, per quanto diversi. La fede che ci unisce non può essere meno di questo. Ma neppure più di questo.
Charles de Foucauld (1858-1916) è tra le più nobili figure del Novecento. Dopo un'avventurosa carriera militare e viaggi di esplorazione in Marocco, si converte e diventa testimone mite del Vangelo tra i tuareg del Sahara. I testi qui raccolti consentono di ripercorrere la vita umana e spirituale di frère Charles nei suoi snodi salienti, e di ravvivare così la memoria di un personaggio che offre agli uomini del nostro tremo profonde intuizioni spirituali
La vicenda spirituale di Charles de Foucauld (1858-1916) continua anche oggi a essere motivo di interesse diffuso tra cristiani e non cristiani, poiché si affida a valori umani sempre più cercati, diventati ormai rari nelle nostre comunità civili: il primato di Dio, le relazioni umane, la cura del prossimo, la qualità della vita ordinaria. Il vangelo rimane la parola più autorevole per introdurre il credente ad una vita autentica. Charles de Foucauld ha sostato a lungo sui testi evangelici, per imparare a vivere in modo fedele un'esistenza degna di essere vissuta: una vita a imitazione di Gesù. Le meditazioni sul vangelo di Giovanni, che egli ha realizzato in Terra santa, possono essere considerate come un insieme di lezioni di vita cristiana, una raccolta di indicazioni pedagogiche per imparare, giorno dopo giorno, a seguire il Signore nella propria condizione di vita, in ascolto delle reali esigenze del mondo d'oggi.
Come sei buono, mio Dio, a insegnarci a pregare! Molto spesso noi non sappiamo come farlo! Molto spesso abbiamo bisogno di dire, come gli apostoli: "Signore, insegnaci a pregare! Nei tuoi salmi, mio Dio, tu ci dai tanti esempi di preghiera! Sono le tue parole, gli indicibili gemiti dello Spirito Santo nell'anima di Davide, preghiere divine. Insieme al Padre Nostro e alle tue preghiere riportate dai Vangeli, i salmi sono le lezioni di preghiera che tu ci doni... Quando siamo tiepidi, aridi, quando non sappiamo cosa dire a Dio, quando preghiamo male, apriamo il nostro salterio e diciamo qualche versetto di un salmo, seguendo più o meno il desiderio della nostra anima, fino a quando sentiremo la preghiera salire dal nostro cuore verso Dio..."
Fatte alcune eccezioni, le pagine contenute in questo libro non sono state scritte per essere pubblicate. Molte di esse sono meditazioni che fratel Carlo redigeva per uso proprio o lettere indirizzate a intimi e ad amici.
Perciò coloro che in questo volume andranno alla ricerca di uno scrittore spirituale resteranno delusi; ma saranno soddisfatti quelli che cercano in esso un uomo di fede, che ha fatto una forte esperienza di Dio. Vi troveranno un uomo la cui vita è stata un atto d’amore: «Appena credetti che c’era un Dio, capii di non poter fare altro che vivere solo per lui». Egli nutrì per il suo «beneamato Fratello e Signore Gesù» una tenerezza appassionata. E poiché vedeva Gesù in ciascuno dei suoi fratelli, soprattutto nei più poveri e abbandonati, ebbe per essi un amore traboccante di umiltà, rispetto e dedizione totale.
Al di là degli scritti scelti e raccolti in quest’Antologia – resa ora più snella, ma ugualmente ricca come le precedenti edizioni perché conserva tutti gli scritti autenticamente «spirituali» –, la testimonianza di vita che fratel Carlo ha lasciato in eredità ha un valore perenne: egli, che ha «gridato il Vangelo con tutta la sua vita», visse ciò che scrisse, scrisse ciò che visse nel segreto di una vita nascosta ma capace di condurci a Gesù, nostro «Modello unico».
Charles-Eugène de Foucauld (Fratel Carlo di Gesù) nacque a Strasburgo (Francia) il 15.9.1858 e morì ucciso dai Tuareg a Tamanrasset (Sahara algerino) l’1.12.1916. Di ricca e antica famiglia, servì per qualche tempo nell’esercito come ufficiale di cavalleria e combatté in Algeria. Date le dimissioni dall’esercito, compì un viaggio di esplorazione in Marocco (1883-84), di cui è frutto Ricognizione al Marocco. Tornato a Parigi, si convertì per influsso di don Huvelin (1886) ed entrò nella Trappa (1890), che poi lasciò per condurre volontariamente un’umile esistenza in Palestina. Spogliatosi d’ogni suo avere, dopo l’ordinazione sacerdotale (1901) si stabilì in pieno Sahara, a Tamanrasset, dove alternò alla vita contemplativa l’assistenza alle popolazioni locali. Ha lasciato numerosi documenti scientifici pubblicati dall’Università di Algeri, un Dizionario tuareg-francese e molti «scritti spirituali» di cui apparve una prima raccolta nel 1924. Diverse congregazioni e associazioni, sorte dopo la sua morte ma previste da lui, si riallacciano alla sua spiritualità e continuano il suo apostolato.