In questo momento chi ci crede ancora sta entrando in aula con una nuova lezione in testa, si sta confrontando con i colleghi durante l’intervallo, sta scrivendo sulla LIM, sta organizzando un gruppo cooperativo, sta dando spazio e voce ai pensieri e alle emozioni degli alunni, sta preparando un corso di recupero, sta riflettendo sulla propria giornata tornando a casa in macchina. E, anche se è sera, chi ci crede ancora sta costruendo una scheda per qualche alunno in difficoltà, sta ritagliando immagini per una storia, sta cercando in Internet notizie aggiornate per la classe.
Questo testo corale raccoglie le pagine di un «diario immaginario» scritto da chi, nella scuola, insegna o lavora. Esperienze e sogni, paure e certezze, emozioni e buone prassi, giorni di scuola che rinunciano alla tentazione di essere lezioni pedagogiche o rivendicazioni polemiche per assumere invece i toni dell’impegno, della competenza, della passione. Un volume che vuole essere un segno di stima e di riconoscimento, un messaggio di fiducia e di speranza per chi nella scuola crede ancora.
Pubblicata nel 1963, questa Storia presentava l'uso della lingua nella poesia e nella prosa letteraria e i singoli fenomeni linguistici come parti dell'evoluzione complessiva del linguaggio dell'intera popolazione: la persistenza e dominanza dei molti dialetti, la lenta conquista collettiva della conoscenza e dell'uso parlato della lingua, il declino dell'aulicità. E quest'evoluzione a sua volta era studiata in rapporto con le grandi tendenze della società italiana postunitaria: il decrescente, ma sempre persistente analfabetismo, la faticosa e lenta scolarizzazione, l'emigrazione, la prima industrializzazione, le migrazioni interne e l'urbanizzazione, la diffusione della stampa, le scarse letture, la nascita e l'incidenza di cinema, radio, televisione. Le tecniche dell'analisi linguistica strutturale e le statistiche erano messe a servizio della storia. Era un «guardare in faccia» (Gramsci) la realtà italiana, linguistica e non solo. Non tutti gradirono, allora. Ma è stata ritenuta uno strumento di qualche utilità se poi è stata riedita e ristampata ogni due, tre anni, attraversando le nostre collane fino a quest'edizione per i 150 anni dell'Unità.
Lo stato di salute della cultura italiana non consente di prevedere facili guarigioni. «È mancata una politica pubblica per un’adeguata istruzione secondaria e universitaria, per un sistema di apprendimento durante tutta la vita, per biblioteche e promozione della lettura. Giorgio Napolitano ha detto di avere fiducia negli spiriti vitali degli italiani. Vorrei dargli ragione, a patto che tra gli spiriti vitali ci siano anche l’intelligenza per capire l’inadeguatezza cronica della politica e la capacità di selezionare ed esprimere una classe dirigente all’altezza dei nostri problemi». Tullio DeMauro ripercorre mezzo secolo di vita del nostro paese, ridefinisce il significato di cultura e descrive le trasformazioni della ricerca, dell’insegnamento, dell’informazione, dell’idea stessa di sapere.
Indice
Prefazione alla presente edizione - Prefazione - 1. La cultura, le culture - 2. L’arretratezza - 3. Quando volevano radiarmi - 4. Il linguista - 5. La linguistica - 6. La «Storia linguistica», don Lorenzo e Saussure - 7. La scuola, «paganica barbarie» - 8. Politica ed editoria - 9. La riforma del centro-sinistra - 10. Il ministro - 11. I giornali - 12. L’Italia che verrà - 13. La cultura degli italiani, cinque anni dopo - Indice dei nomi
Secondo Saussure, il primo grande gruppo di compiti della linguistica è descrivere strutture, evoluzioni, parentele, tipi del maggior numero possibile di lingue, offrendone analisi sincroniche, diacroniche, funzionali, ma anche correlandole ai fenomeni sociali e culturali propri delle società entro cui e per cui le lingue vivono. Il secondo compito è individuare forze e leggi generali che agiscono in ogni punto della realtà linguistica. Il terzo compito è "definire e delimitare se stessa". L'attuazione del primo compito spetta all'insieme delle discipline che descrivono una lingua, la sua evoluzione, la sua storia. Il secondo è quello della linguistica generale. Il terzo è quello che tocca alla linguistica teorica. Se la linguistica generale è lo studio delle costanti reperibili nelle diverse realtà linguistiche studiate dalla linguistica storica e descrittiva e avvia al miglior possesso delle tecniche di analisi delle sue costanti, la linguistica teorica verifica il grado di congruenza sia interna sia con i possibili modelli di funzionamento del linguaggio che si sono elaborati. Su questa strada essa incontra e mette a frutto le grandi concezioni del linguaggio e dell'attività verbale che sono state elaborate nella storia del pensiero umano. In questo manuale Tullio De Mauro ricompone in una visione critica d'insieme i presupposti teorici e filosofici e le conseguenze che il lavoro della linguistica comporta.
Dove nascono i neologismi? Tullio De Mauro presenta e commenta una nutrita selezione di "parole nuove" non ancora registrate dai dizionari generali o dai dizionari di neologismi, ma presenti nel nostro uso quotidiano e di circolazione internazionale, insomma - per usare una definizione di Bruno Migliorini - vere e proprie "parole d'uso incipiente".
Nella Napoli degli anni 1930-1940 un bambino fa il suo ingresso nel mondo della lingua e delle parole. Figlio di buona famiglia, colta e borghese, attorniato da fratelli e sorelle più grandi, impara pian piano la difficile arte della lettura compitando uno per uno i caratteri stampati sul dorso dei libri della biblioteca di casa. Con scrittura lieve, De Mauro ricorda in queste pagine la propria iniziazione linguistica, lasciando tralucere alcuni temi portanti delle riflessioni del linguista adulto: dalla centralità della scuola nella promozione dell'eguaglianza culturale al rapporto tra condizione economica, istruzione e cultura linguistica.
La riedizione di questo testo nella collana "Manuali" conserva la struttura del libro ma con un rafforzamento dell'apparato didattico per studenti che si stanno avviando a un primo esame di linguistica, glottologia, didattica delle lingue moderne. Le integrazioni riguardano in particolare: le carte geografico-linguistiche; l'integrazione di una breve appendice di indicazioni per la trascrizione fonetica; l'aggiunta di domande di verifica e riflessione; l'inserimento dell'apparato di test nel sito internet della casa editrice accompagnato da prove finali di esame, con punteggi indicativi.
Nel loro libro Tullio De Mauro, linguista e grande conoscitore del mondo della scuola, e Paolo Legrenzi, psicologo, spiegano agli studenti e alle loro famiglie come nasce, come si svolge, come si affronta la nuova maturità. Dall'esperienza pluriennale degli autori emerge chiaramente che la capacità di esprimere correttamente quanto appreso, la preparazione di scritti e orali, la pianificazione di tempi e modalità di studio, il controllo dello stress, il rapporto con professori ed esaminatori, possono essere migliorati attraverso un allenamento fatto di studio e buona organizzazione. Se adeguatamente affrontata, la maturità si trasforma quindi da prova "terribile" e sconosciuta in verifica impegnativa ma perfettamente superabile.
La storia della lingua dall'unità a oggi si intreccia qui con la vita politica, intellettuale e letteraria del paese, e con le trasformazioni della scuola e della cultura di massa. Tullio De Mauro è professore di Linguistica generale all'Università "La Sapieza" di Roma.