Il libro - che non segue la strada del tradizionale e voluminoso manuale di geografìa fisica e umana impostato con intenzioni e finalità di completezza si rivolge, come guida snella e di facile fruibilità, a tutti coloro - in particolare gli studenti universitari, specialmente quelli dei corsi di studi in Lettere e in Scienze della Formazione primaria - che desiderano trovare una prima spiegazione ai tanti fenomeni derivanti dal rapporto tra società e natura. La notevole quantità di nozioni basilari richiede un criterio selettivo di ordine funzionale e sperimentato; di qui la scelta di proporre una ripartizione classica, per rendere disponibile un grande contenitore di concetti essenziali. L'ordine seguito e il linguaggio, volutamente piano e didascalico, intendono agevolare il lettore nella costruzione di proprie mappe e reti concettuali, per ordinare e sistematizzare le acquisizioni in un apprendimento significativo, che consenta di utilizzarle per affrontare ipotesi di soluzione alle tante problematiche ambientali e socio-economiche che coinvolgono tutti.
La riforma del secondo ciclo d'istruzione ha offerto lo spunto per rispondere ad alcuni interrogativi: qual è il ruolo che la geografia ha nella scuola e nella società? Qual è la sua immagine nella pubblica opinione e come viene percepita e trasmessa dai mass media? Proprio in occasione di questa riforma, che ha penalizzato l'insegnamento della disciplina, l'Associazione Italiana Insegnanti di Geografia, insieme alle altre associazioni sorelle, ha lanciato un appello: "A scuola senza geografia?". La sfida, rischiosa perché priva di sostegni e senza appoggi di lobbies, ha registrato adesioni che hanno superato ogni più rosea previsione. Il libro, che replica il titolo dell'appello, riporta quanto elaborato, ma soprattutto un ragionamento rivolto al futuro e condiviso da studiosi di diversa estrazione, nella consapevolezza delle potenzialità di una disciplina basilare per la formazione dei giovani d'oggi. Il libro è corale, giacché accoglie l'apporto di tutti coloro che, rispondendo all'appello (in Italia e all'estero), hanno espresso valutazioni e commenti, grazie anche all'utilizzo dei mass media e della rete internet. Si è aperta, così, una straordinaria sede per riflettere e per diffondere una nuova e più consona immagine della geografia.