Inclassificabile e sorprendente nella sua intensità, il genio poetico della Dickinson ha affascinato da sempre tutti gli amanti della poesia. Le sua parole sono distillati limpidi e potentissimi di sentimenti e riflessioni che ruotano attorno all'amore, l'eternità, la morte, la natura, la poesia stessa. Il libro presenta una scelta operata con cura e passione da uno studioso e traduttore di poesia, poeta egli stesso: Nicola Gardini.
Sottoposta a correzioni e censure, travisata dai contemporanei che non capendola la vissero come il prodotto di un'immaginazione confusa, ristretta, romanticamente persa nella lettura della Bibbia e nella ricerca dell'amore, la poesia di Emily Dickinson solo con l'edizione critica del 1955 è conosciuta nella sua forma originaria. Con questa raccolta Barbara Lanati intende smentire l'immagine tuttora prevalente della Dickinson come vergine riservata, chiusa e timida del New England, la ragazza perbene vittima del potere del padre e del vittorianesimo imperante, e intende restituirne, con la traduzione, la scrittura inquieta e inquietante, astratta e insieme raffinatamente sensuale sgorgata da una vita fatta di reclusione, silenzio. Scabra, dura, ironica, spoglia di rime e facili assonanze che ne avrebbero ammorbidito il passo spasmodico, la poesia della Dickinson trascrive l'esperienza di una donna che seppe abbracciare la condizione della solitudine e farne un provocatorio strumento di conoscenza e avvicinamento all'uomo.
Le poesie della Dickinson sono pervase dalla sua personalità schiva eppur dirompente: la vita, gli affetti, la natura, il pensiero ossessionante della morte e dell'abbandono sono descritti con forza viva e drammatica. La sua è una genialità così originale da mettere in discussione l'idea che ognuno di noi ha sulla natura del genio poetico. Sono qui raccolte tutte le poesie tradotte dalla poetessa Margherita Guidacci. Una traduzione che ha attraversato tutte le complesse vicende editoriali che hanno "riscritto" i versi della Dickinson e che hanno dato luogo a una stratificazione qui restituita al lettore italiano.
In una collana di piccoli libri semplici e ricercati, viene proposta, con testo a fronte, questa ricca raccolta di poesie a tema religioso (oltre 60) di Emily Dickinson.
Lo schema del libro è una sorta di viaggio le cui tappe sono quelle di una crescita interiore verso la conquista del cielo.
Figura di spicco della poesia americana di fine Ottocento, la Dickinson privilegia tematiche di fondo come l'amore, il dolore, la fede, la natura, rappresentati nei piccoli momenti della vita quotidiana, nei quali la poetessa cerca e riconosce sempre la presenza del divino.
Emily Dickinson (1830-1886) dopo un'esistenza solitaria cittadina della Nuova Inghilterra ottenne una fama postuma pressoché ineguagliata negli annali della poesia, non solo femminile. Le sue 1775 liriche sono il diario intensissimo di una sensibilità che vede sempre l'universale nel quotidiano, descrive magicamente il volgere delle stagioni, considera la vita alla presenza dell'infinito, si interroga sui paradossi della fede dei padri e annuncia la propria indipendenza da ogni condizionamento. La selezione di poesie raccolta in questo volume mira a far conoscere la Dickinson anche nei meno noti ruoli di umorista, testimone e critica dell'America del tempo, sfatando la leggenda che la vuole una mistica corrucciata e nevrotica, arroccata nella sua stanza.
L'amore per Emily Dickinson è la grande legge interna, indifferente alle vicissitudini minori, capace di capovolgerne il significato. Le poesie d'amore formano un gruppo cospicuo dell'intera opera dickinsoniana, e Massimo Bacigalupo, studioso e curatore dell'opera della grande poetessa americana, raccoglie in questo volume il meglio della sua produzione.
Questa raccolta di poesie della Dickinson si distingue dalle altre edizioni sinora apparse per il criterio tematico della selezione. I temi della caduta, della visione, della bellezza si combinano nell'ispirazione alla felicità celeste della Dickinson, qui ineditamente presentata nella dimensione infantile di una bambina impertinente e a un tempo angosciata. E' questa bambina che intreccia il dialogo con la divinità formulando domande imbarazzanti alle quali né Dio, né i padri terreni, gli adulti severi, sembrano voler rispondere.