Bisanzio, la nuova Roma, è conosciuta in Occidente soprattutto per l’opposizione all’antica capitale. In realtà, dalla fondazione nel 330 a opera di Costantino fino alla caduta per mano di Maometto II nel 1453, Bisanzio e il suo impero, continuatore di quello romano, hanno una propria storia, ricca e affascinante. Un nuovo impero, cristiano e di lingua greca, viene nascendo sotto i migliori auspici, grazie alla favorevole posizione geografica della capitale, alla ricchezza delle province orientali e all’esperienza amministrativa e militare dei romani. Dal suo seno prenderanno vita le nazioni slave, che da Bisanzio verranno cristianizzate. Ma Bisanzio è anche la città dei due continenti, il passaggio obbligato tra Europa e Asia. Attraverso lo stretto del Bosforo passano le navi dei grandi mercanti, ma anche gli scambi culturali e religiosi.
Alain Ducellier e Michel Kaplan fanno rivivere l’atmosfera economica e sociale di una delle grandi capitali dell’antichità e del medioevo. Il volume presenta un quadro sintetico ed esauriente della storia e della civiltà bizantina.
Alain Ducellier è professore onorario presso l’Università di Tolosa II - Le Mirail e ha all’attivo numerose pubblicazioni sul mondo bizantino, con particolare riferimento ai problemi migratori, alla vita spirituale e ai contatti islamo-cristiani nel mondo balcanico.
Michel Kaplan è professore presso l’Università di Parigi I - Panthéon - Sorbona ed è autore di numerose opere su Bisanzio e il suo impero, specialmente sulla vita rurale e la storia della mentalità.
Dopo le ultime conquiste dell’intelligenza artificiale, il genere umano si trova sull’orlo di un cambiamento senza precedenti. Jerry Kaplan mostra come i più recenti progressi nel campo della robotica, del machine learning e nello studio dei sistemi percettivi possono darci benessere senza precedenti e, al tempo stesso, essere per noi una seria minaccia. Automobili senza pilota, aiutanti robot, consulenti finanziari automatizzati possono darci ricchezza e tempo libero, ma la transizione potrebbe essere brutale e protratta nel tempo, soprattutto se non affronteremo per tempo i grandi problemi rappresentati da un mercato del lavoro sempre più incerto e da crescenti disuguaglianze di reddito. Le persone non servono, arrivato oggi alla sua terza edizione in Italia, è il saggio che ha introdotto al grande pubblico il tema dell’intelligenza artificiale e dei suoi rischi. Oggi considerato un vero e proprio classico, questo libro adesso è diventato ancora più attuale, poiché l’impatto tecnologico dell’intelligenza artificiale, profetizzata da Kaplan, può essere oggi analizzato e misurato con maggiore consapevolezza.
“Un eccezionale mix di aneddoti deliziosi e analisi accurata… Una preziosa riflessione su come l’intelligenza artificiale cambierà gli affari, il lavoro e – cosa ancor più interessante – la legge. Un libro che risplende per originalità e vigore”
The Economist
“Un’introduzione splendidamente scritta alle minacce dell’automazione”
Financial Times
“Un libro di importanza capitale per capire la più grande sfida del nostro tempo, ossia come faranno le persone a vivere in modo più saggio con capacità tecniche ancora più grandi”
Jaron Lanier, autore di Tu non sei un gadget e La dignità ai tempi di Internet
“In un mondo in cui la percezione popolare dell’intelligenza artificiale deriva spesso da Hollywood, è piacevole leggere un’analisi così realistica e ben informata, e in grado di aiutare l’opinione pubblica a conoscere davvero una tecnologia così importante”
Ron Moore, produttore e sceneggiatore di Star Trek e Battlestar Galactica
“L’intelligenza artificiale sta creando enorme ricchezza, ma nessuna legge economica dice che essa sarà condivisa. Jerry Kaplan mostra magistralmente che la vera grande sfida è fare in modo che le nuove tecnologie siano in grado di produrre prosperità condivisa”
Erik Brynjolfsson, coautore di La nuova rivoluzione delle macchine
Questo libro riassume millenni di ricerche spirituali, patrimonio un tempo di una élite. Aryeh Kaplan, un grande maestro contemporaneo, ci permette di seguirlo passo passo verso un mondo al quale tutti aspiriamo, quello del riavvicinamento al Creatore dell'Universo. Le tecniche meditative ebraiche sono messe in parallelo con quelle dell'Oriente ed esaminate nella loro peculiarità. Aryeh Kaplan, con la sua erudizione e la sua profonda sensibilità, ha trasformato una intuizione in certezza: quella della dimensione meditativa della preghiera ebraica. Questa guida pratica introduce il lettore alla meditazione mantrica, a quella contemplativa e alla visualizzazione in un contesto ebraico, e insegna come utilizzare la meditazione per rafforzare le preghiere tradizionali. Per mezzo di esercizi semplici e spiegazioni chiare, Kaplan ci offre i mezzi per sviluppare il nostro potenziale spirituale attraverso pratiche meditative autenticamente ebraiche.
Il dialogo è sempre una vera forma di comunicazione? In molti casi non succede, piuttosto, che sia un monologo a due voci nel quale si aspetta che l'altro finisca di parlare, per imporre il proprio punto di vista? In questo testo, per la prima volta tradotto in italiano, Kaplan tocca diversi temi della filosofia del dialogo - il rapporto tra mutualità e reciprocità, tra collettività e comunità, il ruolo dell'individualità - in costante confronto con pensatori come Buber e Chomsky, ed elabora la categoria di duologo per descrivere quelle situazioni in cui non si parla davvero con qualcuno, ma a qualcuno. Così l'io resta rinchiuso in se stesso, invece di essere proteso verso l'altro: la chiave per recuperare una comunicazione autentica, infatti, sta nel riconoscere la propria incompiutezza, che viene completata nell'incontro con l'altro, e nell'apertura all'ascolto, che permette di essere pienamente umani.
L'intelligenza artificiale, fino a poco tempo fa relegata all'immaginario di letteratura e cinema, è entrata definitivamente nelle nostre vite. In questo saggio ormai classico, Jerry Kaplan, tra i maggiori esperti mondiali sull'argomento, ci guida alla scoperta di un campo di studi che oggi, dopo cinquant'anni di sforzi e miliardi di dollari spesi, sembra arrivato a esprimere definitivamente tutte le sue potenzialità. Automobili senza pilota, aiutanti robot e consulenti finanziari automatizzati possono darci ricchezza e tempo libero, ma anche rappresentare per noi una minaccia concreta. Non sappiamo se il prezzo di algoritmi sempre più evoluti sia l'obsolescenza umana. Il passaggio all'automazione del lavoro in più campi potrebbe essere brutale e protratto nel tempo, soprattutto se non affronteremo tempestivamente i grandi problemi rappresentati da un mercato del lavoro sempre più incerto e da crescenti disuguaglianze di reddito. Kaplan, con Le persone non servono, propone soluzioni politiche e di libero mercato che possono aiutarci a evitare un lungo periodo di tumulti sociali, mostrando in modo a un tempo accessibile e completo le opportunità e i rischi dell'intelligenza artificiale.
Questo volume traccia la storia del mondo islamico in sé e non a partire da una prospettiva europea. Dal settimo secolo in poi, con conquiste che portarono i musulmani in Europa, in Africa e in Asia, l'impero musulmano si estese su un territorio immenso. Ripercorrendo questa vicenda, gli autori mettono però in luce come, sotto il mantello unificante dell'Islam, permanesse una marcata diversificazione fra le diverse aree, nelle quali rimasero vive le culture precedenti, anche perché i musulmani non mirarono affatto a una islamizzazione integrale. Sono descritti anche gli aspetti salienti della società e della cultura araba e i rapporti non solo conflittuali che nel corso del Medioevo il mondo islamico ebbe con l'Occidente cristiano.
Edmund e Rosemary sono una normale coppia newyorkese che conduce una vita tranquilla fino al giorno fatidico in cui decidono di organizzare una festa di Natale: la lista degli invitati diventa sempre più lunga eppure qualcuno sembra sempre restarne fuori. Paralizzati dal terrore di dimenticare amici importanti, Edmund e Rosemary si vedranno alla fine costretti a invitare semplicemente tutti: tutta l'umanità, nessuno escluso. Che poi non si presenteranno davvero in sei miliardi, figurarsi. O forse sì?
Spagna 1481. Durante il regno di Ferdinando e Isabella la penisola iberica vive una delle pagine più oscure della sua storia: Tomàs de Torquemada, a capo della Nuova Inquisizione in Castiglia e in Aragona, dà avvio a una persecuzione senza pari nei confronti degli ebrei e dei conversos, i cattolici provenienti da famiglie giudaiche convertite. La violenza è inaudita, per essere sommariamente processati e gettati in carcere basta un sospetto anche non confermato, e gli accusatori vengono gratificati con laute ricompense. In quest'epoca di tumulti e sconvolgimenti, la vita di Luis de Santángel, cancelliere alla corte spagnola, scorre tra mille insidie e difficoltà. Uomo ricco e di successo, Santángel tiene nascoste le proprie origini di converso con grande apprensione, poiché il prestigioso ruolo che ricopre rende ogni suo gesto ancora più visibile agli occhi degli inquisitori. Quando nelle sue mani capitano dei misteriosi testi ebraici, la prima reazione non può quindi essere che di terrore cieco. Latore degli antichi testi è un giovane navigatore genovese, che ha accompagnato Santángel in un inutile viaggio a Roma per cercare di convincere il papa a frenare la follia di Torquemada. Il capitano, un uomo ambizioso che coltiva il sogno di raggiungere un giorno via mare le Indie, si chiama Cristoforo Colombo, e quei manoscritti gli sono stati affidati da un cartografo ebreo di Lisbona, con l'indicazione che tra essi vi è una pergamena di valore incalcolabile...