Ogni epoca, ogni generazione ha avuto il suo Principe dei Ladri. Cavalleresco come Ivanhoe, spavaldo come D'Artagnan, Robin il proscritto ha la generosità di un santo e la giovialità di un ragazzo. Di sicuro l'arciere di Alexandre Dumas è il prototipo di una lunga serie di ladri gentiluomini. Il cinema lo ha a lungo inseguito nei labirinti di Sherwood, regno dell'allegria, dell'amicizia e delle sfide beffarde. Gli ha fatto assumere la scanzonata fisionomia di Douglas Fairbanks, la malinconica ironia di Sean Connery, il sorriso rassicurante di Kevin Costner. Per i cartoni animati Robin è una volpe, l'inseparabile John un grosso orso. Ma nessuna immagine (come nessuno sbirro) è mai riuscita a imprigionarlo. La lotta che ha ingaggiato con il potere è destinata a non aver mai fine. Perché Robin Hood è un mito: quello della giustizia che non ha pace e vaga per il mondo a risvegliare i suoi arcieri.
Il romanzo fu pubblicato nel 1844. Edmondo Dantès, marinaio, prigioniero, misteriosamente ricco, mette a soqquadro l'alta società parigina. Imprigionato a Marsiglia nel 1815, il giorno delle nozze, con la falsa accusa di bonapartismo, rimane rinchiuso per 14 anni nel castello di If, vittima della rivalità in amore di Fernando e in affari di Danglars, odiato anche dal magistrato Villefort. Questi i tre nemici su cui, dopo l'evasione, cadrà la terribile vendetta di Dantès. Il romanzo associa, senza la preoccupazione di una trama logica e ragionata, le più incredibili avventure con l'aiuto anche di uno stile agile e incalzante.
Terzo e ultimo romanzo del ciclo dei moschettieri, "Il Visconte di Bragelonne", tra l'epopea e il romanzo picaresco, il dramma e la commedia di costume, si svolge nella Francia radiosa di Luigi XIV. I quattro moschettieri - d'Artagnan, Athos, Porthos e Aramis - ormai avanti negli anni, si ritrovano su sponde diverse, ma il vincolo saldo dell'amicizia non viene meno anche nei momenti di più forte intensità drammatica. Sullo sfondo, intrecciati con le loro vicende, si sviluppano avvenimenti importanti per la storia europea, a cominciare dal perfezionamento dello Stato assoluto in Francia e della restaurazione monarchica in Inghilterra, mentre fioriscono le avventure galanti all'ombra della corte francese e i molteplici amori del re Sole. È famoso l'episodio della Maschera di ferro, che si svolge lungo diversi capitoli dell'opera e di cui sono state fatte numerose versioni cinematografiche. L'introduzione generale e la presmessa di questa edizione sono di Francesco Perfetti.
Scritto nel 1848, il romanzo "La signora delle camelie" creò subito un mito, entrato nell'immaginario di intere generazioni e diventato protagonista delle scene, sia del teatro di prosa che del teatro d'opera, nonché degli schermi del cinema. Lo Stesso Dumas ne realizzò una versione teatrale, affidandola a Sarah Bernhardt. Pochi anni dopo, Giuseppe Verdi saprà farne una trasposizione sublime, in musica, con la "Traviata". Margherita Gautier, alias Violetta, è diventata così una figura a sé stante: un mito con il quale si sono confrontate dive come Eleonora Duse, Greta Garbo, Maria Callas. Per Irene Bignardi è "il romanzo sul prezzo della donna", amante o moglie che sia, traviata o no. Introduzione di Irene Bignardi.