Il volume raccoglie, a cura di Nunzio Bombaci, gli scritti cristologia di Ferdinand Ebner, un protagonista - insieme a Franz Rosenzweig e Martin Buber - del "pensiero dialogico". L'originalità del filosofo austriaco consegue dalla sua conversione al cristianesimo: la "realtà di Cristo" è via dialogica per eccellenza, autentica relazione tra l'uomo e la trascendenza. Il Logos si alimenta nella Parola dei Vangeli e, viceversa, la fede vissuta si riflette in una cristologia radicale. Ecco perché questi scritti - originariamente apparsi tra il 1920 e il 1922 sulla rivista «Der Brenner», cui collaborarono, fra gli altri, Georg Trakl, Theodor Haecker e Carl Dallago - sono significativi per far luce sull'intera opera ebneriana.
Ferdinand Ebner fu l'unico filosofo cristiano della scuola della filosofia dialogica. Il centro della sua riflessione si orienta sulla filosofia del linguaggio, ma se ne distanzia per la prospettiva particolare da cui affronta il tema e per la pista decisamente inesplorata che egli percorre, fino a riabilitare l'evento parola. Il suo contributo ha portato verso una reinterpretazione dell'uomo in chiave interpersonale.
DESCRIZIONE: Ferdinand Ebner ha visto nella parola la dimensione fondante dell’umano, e in Cristo-Parola il disvelatore di questa dimensione. È il senso della rilettura ebneriana della Bibbia e, in specie, del Prologo giovanneo. Un senso reperibile nell’opera qui tradotta, il cui titolo, indicando il “tentativo di uno sguardo rivolto al futuro”, mostra come nel linguaggio, nella sua stessa struttura grammaticale, ne vada dell’essenza dell’uomo.
L’uomo, riflettendo su se stesso, riconosce l’intima relazione essenziale con il Tu (prima divino, e poi umano), una relazione mediante la quale egli esiste come autentico “esser-persona”. Attraverso la parola l’Io si apre al Tu e sperimenta una singolare “passività” ricettiva che gli rivela l’essenza dello spirito.
Ma la domanda di fondo di queste pagine è essenzialmente apocalittica: esiste per “l’uomo del futuro” la possibilità della “parola giusta”? Una Parola in cui è in gioco la relazione dell’uomo con Dio, e la rivelazione del suo destino.
COMMENTO: Dal padre del pensiero dialogico, le riflessioni autobiografiche sul linguaggio nella sua dimensione esistenziale e religiosa.
FERDINAND EBNER (1882-1931) è considerato – insieme a Martin Buber, Hermann Cohen, Gabriel Marcel, Eugen Rosenstock-Huessy e Franz Rosenzweig – uno dei padri del pensiero dialogico. Tra le sue opere ricordiamo: Frammenti pneumatologici. La parola e le realtà spirituali, a cura di S. Zucal, San Paolo, Cinisello Balsamo (Mi) 1998.
Pubblicati a Innsbruck nel 1921 e tradotti ore per la prima volta in italiano, I Frammenti pneumatologici costituiscono l’opera fondamentale di Ferdinand Ebner (1882-1931) il solo esponente cristiano nella primitiva galassia del pensiero dialogico tedesco in cui brillano astri come Martin Buber, Hermann Cohen, Franz Rosenzweig. Il centro della sua riflessione si orienta sulla filosofia del linguaggio, ma se ne distanzia per la prospettiva particolare da cui affronta il tema e per la pista decisamente inesplorata che egli percorre, fino a riabilitare l’evento parola.
Il suo contributo ha portato decisamente verso una reinterpretazione dell’uomo in chiave interpersonale. Concittadino di Wittgenstein e probabile ispiratore di Martin Buber, Ebner fu l’unico filosofo cristiano della scuola della filosofia dialogica. La presente edizione rappresenta senz’altro un avvenimento culturale e editoriale di grande rilievo.