Ci sono momenti in cui ci troviamo costretti a camminare per strade buie e siamo così stanchi da non riuscire a vedere davanti a noi un orizzonte, un indizio, qualcosa che possa aiutarci. La vita ci pone spesso davanti a difficoltà che paiono insormontabili, a livello personale, familiare o collettivo, e quando si presentano siamo principianti impacciati, mai preparati in modo adeguato. La recente pandemia che abbiamo dovuto affrontare rappresenta un esempio drammatico, ha infranto d'un colpo le nostre certezze e ci ha fatto scoprire improvvisamente vulnerabili. Eppure, come scrive don Luigi Maria Epicoco, "Assumerci la responsabilità della nostra vita, anche quando essa non ci ha domandato il permesso, è ciò che trasforma l'esperienza dell'essere vittima in opportunità di tornare a essere protagonisti". Ecco quindi che le riflessioni semplici, chiare e di immediata lettura che compongono questo volume ribaltano la prospettiva, aprono squarci, ci consentono di mettere a fuoco il lascito positivo di ogni momento doloroso. Perché se è vero che ogni passaggio ci consegna tante domande e ci segna incisivamente, è anche vero che c'è sempre una Verità in fondo per cui vale la pena vivere.
La chiamata alla santità nella vita familiare assomiglia a quella creatività che bisogna avere quando tornando a casa dopo una giornata di lavoro si apre il proprio frigorifero e si cerca di preparare la migliore cena possibile a partire da ciò che c'è dentro. Solo quando si fa pace con ciò che c'è allora l'amore familiare diventa un luogo di santità. Diversamente si trasforma in un inferno domestico in cui ciò che si dovrebbe essere e non si è, diventa l'arma più contundente per ferire l'altro. In questo testo sono raccolte quattro meditazioni sulla vocazione familiare e sulle possibilità di farsi santi a partire da ciò che siamo.
«Il Vangelo è pieno di non protagonisti che sono però essenziali. Questo è un segno inconfondibile di Dio, il quale preferisce sempre il "non protagonismo- per realizzare la storia della salvezza. Dio non sceglie mai le cose più in vista, tant'è che Gesù non viene al mondo nel palazzo di Erode, sotto i riflettori, ma nasce in una stalla. Cristo non è figlio di persone conosciute, ma di povera gente, e tutta la sua vita è un prendere dalla periferia, partendo dai margini e ponendoli al centro. Questo metodo, con cui Gesù procede nella vita e nell'annuncio del Vangelo, è vero anche nella vita spirituale. Per cui è indispensabile avere la capacità di mettere al centro della nostra esistenza ciò che normalmente lasciamo ai margini». Così Luigi Maria Epicoco ci introduce in questa sua nuova fatica, il cui tema di fondo è semplice quanto decisivo: per trovare Dio, occorre guardare nelle pieghe della storia, nei dettagli del nostro quotidiano, dove a fare la differenza sono le piccole cose che non abbiamo preventivato, ma che ci sorprendono e ci obbligano a fare i conti con noi stessi. Attraverso personaggi marginali della storia biblica - da Giezi, il servo di Eliseo, alla vedova di Nain senza nome, dal profeta "minore- Abacuc al ragazzo che porta cinque pani e due pesci, dai servi delle nozze di Cana alla donna che ha continue perdite di sangue - siamo così condotti al centro dell'annuncio di Gesù: come costoro anche noi dobbiamo fare i conti e decidere della nostra vita nel quotidiano, l'unico luogo fragile e fecondo in cui l'Amore di Dio viene a cercarci.
«Una cristianità non si nutre di marmellata più di quanto se ne nutra un uomo. Il buon Dio non ha scritto che noi fossimo il miele della terra, ragazzo mio, ma il sale. Ora, il nostro povero mondo rassomiglia al vecchio padre Giobbe, pieno di piaghe e di ulcere, sul suo letame. Il sale, su una pelle a vivo, è una cosa che brucia. Ma le impedisce anche di marcire» (George Bernanos, Il diario di un curato di campagna). Prendendo spunto da questa cruda ma realistica affermazione di Bernanos, don Luigi Maria Epicoco accompagna il lettore in un vero e proprio ripensamento delle potenzialità della vita cristiana, partendo dalla contestazione di una certa visione "buonista" della fede e ricordandoci che la vita del credente non dipende da nessuna legge che non sia quella della Carità di Cristo a noi donata nel Battesimo. Non a caso «i santi sono quelli a cui funziona il Battesimo», è scritto in queste pagine; e le potenzialità che il Battesimo immette in noi sono riassumibili nelle tre virtù teologali - Fede, Speranza e Carità - che sfociano in quella che è la condizione della vita secondo Cristo: un'esistenza gioiosa e libera, perché amata. Il libro di Luigi Maria Epicoco si propone, dunque, di riflettere e ripensare queste "tre virtù" a partire dalla vita stessa, illuminata da alcune storie bibliche, che divengono traccia e provocazione per l'esistenza di ognuno.
"I grandi libri hanno il potere di leggerci, ci forniscono una chiave per decifrare la nostra vita. Tra di essi alcuni hanno una valenza maggiore che sfora in un territorio superiore e in un certo senso più pericoloso. Mi riferisco a quei testi ritenuti sacri. Pericolo che è dato dalla straordinaria potenza che essi hanno. Se usate male, infatti, le motivazioni spirituali possono armare guerre, perché fanno appello a una potenza di senso che è più grande di una semplice convinzione. Ma quando lo spirituale diventa potenza distruttiva, in realtà ha smesso di essere spirituale e si è pervertito in ideologia. La vera spiritualità unifica la persona, e ne crea i presupposti per una fondamentale relazionalità." "La forza della mitezza" nasce proprio dal desiderio di offrire una chiave di lettura profonda della realtà e dell'animo umano che crei connessione tra persone anche apparentemente molto lontane tra loro per credo, convinzioni e cultura. Per farlo Luigi Maria Epicoco ci accompagna attraverso le pagine del Vangelo di Matteo così da lasciare che il tentativo primordiale dell'evangelista riaccada anche nella nostra vita: riannodare il passato con il presente e mostrare come l'attributo più divino di Cristo sta nella sua mitezza e nella sua umanità. Come Mosè nei racconti dell'Antico Testamento sale sul monte per ricevere la Legge da parte di Dio, così Gesù sale sul monte per donarne una nuova: quella delle beatitudini. Passo dopo passo il lettore è accompagnato a rileggere la propria esistenza entrando in una dimensione spirituale che tocca alla radice i grandi interrogativi umani, che accomunano credenti e non credenti.
Questo piccolo libro di don Epicoco è un invito a ritrovare nei brevi tempi delle nostre povere giornate uno spazio per fare, ogni tanto, una "sosta", un tempo di preghiera, di lettura della Parola e di approfondimento. Le proposte sono quelle di "cinque soste", cui il lettore è invitato, per prendersi una pausa dal mondo e recuperare l'intimità con Dio, che è figlia di un'intimità sempre da ricordare nei confronti di se stessi.
"Prega, mangia, ama" è un'autentica scuola di preghiera in compagnia dell'evangelista Luca. Lo scopo non è compiere un esercizio intellettuale, bensì seguire Qualcuno che ha cambiato le nostre esistenze. Assumere cioè l'atteggiamento dei discepoli e capire che la nostra vita s'interseca in maniera profonda con l'esperienza di Cristo. Affinché ciò avvenga abbiamo bisogno del Vangelo e soprattutto di Luca, l'evangelista che più di tutti ci mostra come dovrebbe essere la vera identità del discepolo. Luca non ha fretta e pagina dopo pagina "dipinge" Cristo, restituisce la sua immagine come in un quadro e a partire da questo rivela il ruolo della Chiesa, l'importanza della preghiera e la bellezza del lasciarsi attraversare dalla grazia di Dio. In queste pagine il lettore percorre, in compagnia di Luca, un viaggio che parte dall'ascolto di sé e attraversa i temi fondamentali del nostro essere Chiesa e discepoli di Cristo.
Che cos'è la fedeltà? Quali sono le relazioni forti che mi permettono di crescere? Cosa c'è in me di così stabile da permettermi di scegliere, di prendere una decisione di fronte alle piccole scelte di ogni giorno o alle grandi scelte della vita? Sono domande a cui don Luigi risponde indicando sei tappe, orientate in primis dalla parola di Dio e quindi da consigli e provocazioni per vivere nella propria vita degli esercizi di fedeltà quotidiana, ordinaria... e proprio per questo straordinaria. Il libro raccoglie i testi degli esercizi spirituali predicati alle monache benedettine di Ostuni, nel 2019, ma la sua attualità e concretezza ne fa un testo per tutti, qualsiasi sia il proprio stato di vita.
Nate da alcuni incontri con giovani e comunità, queste due meditazioni offrono un doppio itinerario che cerca di spiegare il senso vero di ogni vocazione che è sempre "vocazione all'amore", e la sua declinazione pratica. Centro di ogni vera maturazione è la capacità di discernimento, che non consiste semplicemente nel "sentire" un'emozione, ma nel "decidere" per qualcosa o per qualcuno. L'Amore vero, infatti, è tale solo quando mette in gioco la nostra libertà e non solo i nostri sentimenti. Questo breve quanto intenso insegnamento firmato da don Epicoco, è rivolto ai giovani e dedicato al discernimento delle scelte e delle emozioni.
Il libro nasce avendo come pretesto il passo del Vangelo dei discepoli di Emmaus. Suo scopo è quello di riscoprire tutto l'umano che c'è alla base di chiunque viva l'esperienza della fede o dell'incredulità. Ecco il motivo per cui l'opera è divisa in due parti. Nella prima sono affrontate cinque tematiche: Autenticità, Amicizia, Inquietudine, Senso e Nostalgia, che conducono il lettore a calarsi nella propria umanità e a riscoprire quella che i più considerano una malattia, l'essere umani con tutta la fragilità che esso comporta. Nella seconda parte è offerta una riflessione teologica a partire da quattro immagini: Locanda/Chiesa; Tavola/Condivisione; Lo spezzare il pane/Fede; Tornare indietro/Annuncio. In fine, in appendice una rilettura della vita di San Paolo, come l'uomo che più di ogni altro ha fatto sintesi tra tutti gli aspetti che i capitoli precedenti hanno trattato. Uno sguardo nuovo sulla propria umanità, facendo eco alle parole di Gesù di essere venuto per i malati e non per i sani. Solo a partire dall'ammissione della propria umanità, Cristo può operare una guarigione, cioè una riconciliazione del nostro umano. Ma non può esserci guarigione per chi non si considera malato perché troppo intento a convincersi e a convincere di essere perfetto, o come dice il Vangelo, giusto.
Nelle vite di ciascuno accadono eventi drammatici, difficoltà che paiono insormontabili, e che quando si presentano ci trovano come principianti impacciati, mai preparati in modo adeguato al dolore. La pandemia da Covid 19 è l'esempio di quanto gli eventi tragici e inattesi possano in un colpo infrangere le nostre certezze e farci scoprire vulnerabili. Ma, come trasmette con i suoi insegnamenti don Luigi Maria Epicoco e con questo libro, sono proprio l'assunzione di responsabilità e la capacità di reagire agli eventi che trasformano gli esseri umani da semplici fruitori a protagonisti della propria vita. Nei cinque capitoli di questo testo quindi non si troveranno spiegazioni o risposte definitive ma riflessioni essenziali, chiare e di immediata lettura per ribaltare le nostre prospettive, per mettere a fuoco il lascito positivo di ogni momento doloroso, e trovare quel significato nascosto, quella Verità, con cui dare valore alla nostra esistenza.