«Che significa essere?». Da una domanda che a molti apparirebbe ovvia e inutile scaturisce il pensiero di uno dei massimi interpreti del Novecento. Heidegger ha risvegliato le domande più radicali che abitano l'esistenza umana, mettendo nuovamente in gioco questioni che sembravano sclerotizzate nella tradizione, come quella della verità e della metafisica, e forgiandone di nuove, come quella della tecnica e del nichilismo. Questa introduzione presenta tutta la costellazione dei problemi heideggeriani nella sua evoluzione storica, ne individua le scelte cruciali, tenta una verifica delle sue pretese.
Heidegger ha sempre concepito il suo pensiero come un vero e proprio destino, presentando i problemi filosofici come strutture fondamentali dell'esistenza umana e insieme interpretando le soluzioni date a quei problemi nel corso della tradizione occidentale come eventi epocali nella storia dell'essere. Questo libro, pensato come una nuova e completa introduzione all'opera heideggeriana - dalla sua genesi alla fine degli anni Dieci sino agli ultimi esiti agli inizi dei Settanta -, mostra che in realtà tale "destino" è dipeso da scelte precise compiute dal filosofo e invita ad attraversare ancora una volta una riflessione senza la quale non si potrebbe capire a fondo la sfida del nostro tempo.