Il nichilismo è tornato a essere una questione aperta nel nostro tempo. Le domande che in passato, con la sua critica degli idoli, esso aveva dichiarato ormai impossibili - come la domanda sul senso ultimo di sé e della realtà, sulla verità dell'io e della storia, sul nostro desiderio in rapporto all'infinito - si rivelano nuovamente possibili, ragionevoli, brucianti. Oggi il nichilismo non sembra più consistere, come nella sua forma classica, in una perdita di valori e di ideali, ma piuttosto nell'emergere di un bisogno irriducibile: più nudo, forse, ma molto più impegnativo. Così, dall'essere un ostacolo, può diventare una chance per la ricerca di un significato vero per la nostra esperienza nel mondo. Il volume si propone di intercettare e raccontare - come la cronaca di un viaggiatore spassionato - questo fenomeno nuovo, offrendo una traccia alla verifica dei lettori.
«Che significa essere?». Da una domanda che a molti apparirebbe ovvia e inutile scaturisce il pensiero di uno dei massimi interpreti del Novecento. Heidegger ha risvegliato le domande più radicali che abitano l'esistenza umana, mettendo nuovamente in gioco questioni che sembravano sclerotizzate nella tradizione, come quella della verità e della metafisica, e forgiandone di nuove, come quella della tecnica e del nichilismo. Questa introduzione presenta tutta la costellazione dei problemi heideggeriani nella sua evoluzione storica, ne individua le scelte cruciali, tenta una verifica delle sue pretese.
Heidegger ha sempre concepito il suo pensiero come un vero e proprio destino, presentando i problemi filosofici come strutture fondamentali dell'esistenza umana e insieme interpretando le soluzioni date a quei problemi nel corso della tradizione occidentale come eventi epocali nella storia dell'essere. Questo libro, pensato come una nuova e completa introduzione all'opera heideggeriana - dalla sua genesi alla fine degli anni Dieci sino agli ultimi esiti agli inizi dei Settanta -, mostra che in realtà tale "destino" è dipeso da scelte precise compiute dal filosofo e invita ad attraversare ancora una volta una riflessione senza la quale non si potrebbe capire a fondo la sfida del nostro tempo.
Questo libro è il racconto di un pensiero per così dire "al lavoro", in cui non si tratta semplicemente di esporre tesi o elaborare "punti di vista", quanto piuttosto di fare attenzione e riconoscere quando _ e come - gli eventi, gli incontri, le idee mettano in questione la nostra ragione, la provochino a domandare, a cercare il significato di sè e del mondo. e' solo accogliendo questa provocazione che la ragione si scopre a sua volta capace di porre e di mantenere aperte le questioni decisive per il nostro tempo.
Per questo l'inquietudine non è uno stato d'animo particolare in cui il nostro io venga a trovarsi di fronte a certi problemi, ma costituisce come la stoffa della nostra ragione, vale a dire il suo dinamismo più proprio e il suo metodo permanente. Un'inquietudine che non è solo il sintomo di una mancanza o la ferita di un'incapacità, ma anche e soprattutto il segno della presenza, in noi, di una domanda che è sempre più grande di noi.
Il volume raccoglie articoli, interventi, relazioni dell'autore organizzati in quattro sezioni tematiche (1. L'io, la razionalità, l'educazione; 2. Libertà vs verità; 3. La sfida del nichilismo; 4. Accogliere il reale, desiderare l'infinito) introdotte da un'intervista dell'autore: "L'età dell'incertezza".
Un percorso filosofico attraverso i testi di Parmenide, Gorgia, Platone, Aristotele, Agostino, Erasmo, Lutero, Bacone, Descartes, Heidegger, Popper, Arendt, Kuhn.
È tradizione chiamare moderna l'età della filosofia che si apre con Bacone e Cartesio e si chiude con Kant e Hegel. Due secoli appena, in cui molte partite vengono giocate e in cui si scontrano e riequilibrano tendenze diverse, se non opposte, dando luogo a un campo di forze ove si delineano mutamenti concettuali decisivi per l'intera cultura dell'Occidente. Questo volume mira a gettare nuova luce su quel nodo di problemi, conducendo il lettore a ridefinire in modo più ricco e comprensivo gli stessi confini temporali della modernità. Si prendono le mosse dalle Disputationes di Francisco Suárez per giungere alle Memorie del sottosuolo di Fédor Dostoevskij, passando per i testi straordinari di Bruno, Galilei, Newton, Leibniz, Hume, Voltaire e Marx (per citarne solo alcuni) e penetrando nei più svariati campi del sapere, dalla metafisica alla filosofia naturale, dall'etica alla politica. Uno sguardo ai pensatori e alle idee che hanno plasmato la razionalità moderna e l'hanno consegnata alla posterità.