Dio? Lo troverai sempre sul tuo cammino, anche se non lo cerchi o non lo riconosci più! A partire da questa considerazione il cardinale Roger Etchegaray, dall'alto dei suoi 93 anni e forte di una mente lucida e attenta, dà inizio a una riflessione su Dio, conscio che non è possibile farne il giro completo: perché il suo volto non si può mai vedere (Esodo 33,18-23). Un proverbio africano dice che il suolo è calpestato solo attorno ai buoni alberi. Se viviamo in superficie, trascineremo gli altri in superficie. Se viviamo in profondità, là dove Dio abita, li porteremo alla sua intimità; allora soltanto assaporeremo la gioia di amare Dio. Ed è proprio a questa gioia che Etchegaray prova a condurre il lettore.
Tiro avanti come un asino… Più di venti anni fa la pubblicazione di questo volume costituì un evento editoriale in numerosi Paesi d’Europa e del mondo. In modo conciso e ironico, con molta bonomia e una punta di malizia a stento trattenuta, il cardinale Etchegaray affrontava temi della vita quotidiana, dell’agire e del pensiero dei cristiani.
A distanza di venti anni, il cardinale ha ripreso in mano, snellito e rielaborato la sua opera, cui ha aggiunto numerosi capitoli ambientati a Roma prima e dopo il Giubileo dell’anno 2000.
Per stare nella metafora, l’asino ha percorso tanta strada: dalla Francia a Roma, in numerose capitali del mondo. Il suo andare è oggi un po’ più affaticato, uguale invece la certezza di portare il Cristo, la pazienza di chi ha visto tanto, la gioia di essere uomo e cristiano.
Roger Etchegarayè nato nel 1922 ed è stato ordinato sacerdote nel 1947. Licenziato in teologia e dottore di diritto canonico, è stato arcivescovo di Marsiglia dal 1970 al 1984, presidente del Consiglio delle Conferenze episcopali europee dal 1971 al 1979 e della Conferenza episcopale francese dal 1975 al 1981. Creato cardinale da papa Giovanni Paolo II nel 1979, è oggi vicedecano del Sacro Collegio.
“Che ne hai fatto di Cristo?”. Questa semplice, radicale domanda è l’interrogativo che l’arcivescovo Etchegaray poneva esplicitamente a se stesso nel congedarsi dalla diocesi di Marsiglia, ma è anche la sollecitudine che ha attraversato e attraversa tutto il suo ministero di pastore, testimoniato dalle pagine qui raccolte. Ed è una domanda che ogni cristiano deve porsi, perché di questo tesoro prezioso gli verrà chiesto conto. Sarebbe una grande grazia se ci fosse dato di uscire da quest’anno giubilare anche solo con un abbozzo di risposta a questo interrogativo così cruciale.
Roger Etchegaray, nato nel 1922 da una famiglia di origine basca, è nominato vescovo ausiliare di Parigi nel 1969 e l'anno successivo diviene arcivescovo di Marsiglia. Creato cardinale nel 1979, viene chiamato a Roma nel 1984 a presiedere i Pontifici consigli Iustitia et Pax e Cor unum: in quella veste ha svolto un instancabile ministero di pace e di solidarietà evangelica in tutti i continenti. Nel 1994 è stato nominato presidente del Comitato del Grande Giubileo.