Da tempo stiamo vivendo una «rivoluzione digitale», un cambiamento profondo nel nostro modo di agire e di pensare dovuto all'incidenza sempre più massiccia delle nuove tecnologie. Esse facilitano la conoscenza, la possibilità di inclusione e l'accesso alle informazioni e, al tempo stesso, rendono comuni forme di esperienza in cui il tempo diviene disarticolato, puntiforme, scollegato, esploso.
Paghiamo la capacità di seguire contemporaneamente più cose con una perdita effettiva di concentrazione e di attenzione. Abbiamo difficoltà a comprendere testi lunghi e, soprattutto, narrazioni complesse. Ci troviamo immersi in una situazione inedita, che non può essere affrontata adeguatamente riferendosi alle categorie di progresso e di regresso.
In questo contesto, la filosofia pub presentarsi come rivoluzionaria. Nulla è infatti più rivoluzionano di ciò che conserva la vocazione all'utopia e delinea scenari alternativi. Anche se ci priviamo del tempo per viverli.