Il problema religioso è inscindibile da quello filosofico: non si può arrivare al vertice e conquistarlo che partendo dalla base. Quest’opera di appassionata e profonda ricerca filosofica ha impegnato l’Autore per decenni: non a caso la chiamava «l’opera di tutta una vita». In essa si coglie il cominciamento metafisico ch’è un atto di libertà verso la verità che salva.
Questo volume ha uno scopo ben preciso, ch'è quello d'introdurre alla comprensione diretta della «dialettica» marxistica com'essa si trova nelle sue fonti che sono Hegel, Feuerbach e Marx per attingere il significato originario e cogliere i momenti cruciali della sua problematica; ecco perché l'A. ha scelto testi fortemente teoretici ma meno conosciuti, soprattutto del primo Marx. L'antologia di testi scelti e tradotti da Fabro è preceduta da una profonda introduzione di oltre cento pagine dove l'A. mostra la convinzione – e dà volentieri atto a Feuerbach e a Marx –, che l'esito nel senso di conclusione essenziale o essenzializzazione del principio moderno della coscienza è, e non può essere, che l'ateismo.
La questione post-conciliare rimane oggi più che mai aperta. Questo saggio pubblicato nel 1974 e che ebbe traduzioni in altre lingue contesta nel suo punto di partenza e fondamento l'opera del teologo più letto e seguito dalle giovani leve della teologia cattolica dell'epoca post-conciliare. Nella sua opera giudicata da tutti rivoluzione copernicana in Teologia, Rahner fa la dichiarazione sorprendente di voler procedere nell'analisi della dottrina tomistica senza curarsi delle sue dipendenze storiche (Platone, Aristotele, Agostino...): lo studio del Fabro dimostra che Rahner ha per di più travisato sistematicamente i testi tomistici e travisato i contesti capovolgendone il senso.
Il volume è costituito da riflessioni sul Vangelo domenicale lette, nella maggior parte, alla Radio italiana (Programma nazionale) negli anni 1954-55. Lo scopo di queste pagine, secondo l’Autore, è aiutare l’uomo a dissipare le desolazioni di spirito del suo tempo per far emergere soltanto Cristo, Redentore e Salvatore dell’uomo, nella suasiva veemenza della sua Parola e nel conforto dolcissimo della sua Presenza in questo vespero folle dell’umanità che non osa credere più all’amore di Dio e si rassegna a vivere senza speranza.
Questi saggi, scritti nell'immediato dopoguerra, volevano individuare soltanto alcuni punti di maggior pressione per un orientamento ideologico delle nuove correnti dell'esistenzialismo marxista e dell'esistenzialismo cristiano. L'interesse del confronto, sia pure ridotto ai momenti essenziali, è che Kierkegaard e Marx nella cultura contemporanea incarnano un'alternativa senz'ambiguità; l'interesse teoretico del confronto sta nel fatto che ambedue raggiungono le rispettive posizioni estreme antagoniste pur muovendosi dallo stesso problema.
Questa pubblicazione segna un nuovo sviluppo del pensiero tomista di Cornelio Fabro. Lo scopo dell’A. è raggiungere una sincera conoscenza della novissima filosofia o filosofia esistenzialista per «operare un incontro del vecchio con il nuovo». Il volume, scritto nel 1942 e pubblicato nel 1943, può essere annoverato fra i primi nel suo genere in Italia. Importante e suggestiva la divisione tematica (temi, struttura e fondamenti dell’E.) e la Nota Bibliografica.