La ricerca della felicità è insita nella natura propria dell'essere umano di ogni tempo e di ogni luogo. Anelare alla vera felicità significa contattare il mistero dell'esistenza, e intraprendere il progetto consapevole di un lungo viaggio interiore che ha per mete la conoscenza di sé, il rapporto con Dio e il bene dell'altro. L'autore di queste pagine si avvale della sapiente voce dei padri della chiesa, per condurre il lettore nella direzione di queste mete in un'opera di pacificazione, al fine di raggiungere un armonico equilibrio. I brani proposti, eco della sapienza antica per il mondo di oggi, sono corredati dalla riflessione che si esplicita in formule narrative e poetiche, e in considerazioni teologiche e pastorali. Interrogativi specifici uniti al pensiero di sant'Agostino aiutano il lettore passo dopo passo in questo cammino interiore.
Quella che Giovanna racconta in queste pagine è un'esperienza della presenza di Dio nella sua vita quotidiana. Una vita vissuta assieme al marito Piero e alle figlie con i generi e i nipoti. È la vita di una famiglia semplice, come tante altre. È la storia che ogni famiglia cristiana può sperimentare di fronte alla malattia e alla croce. In questa famiglia Dio ha potuto agire con libertà: la docilità delle persone illuminate e sostenute dallo Spirito di Dio e dalla loro preghiera ha reso possibile l'esperienza della potenza di Dio e la sua provvidenza. L'esperienza di preghiera vissuta nella famiglia, semplice, piena di fiducia, ha aiutato a guardare in su... La fede è cresciuta, e ci conferma che con Dio possiamo affrontare e vivere tutte le croci quotidiane. Giovanna con la sua semplicità e il suo abbandono di fronte alla malattia e al dolore ci insegna come si può affrontare la vita rimanendo sereni, abbandonandosi alla volontà del Signore.
È difficile circoscrivere in un volume la ricchezza di un dialogo da sempre oggetto di dibattito, qual è la "Repubblica" di Platone. Ferrari intende presentare i nodi fondamentali di quest'opera discutendola nella sua interezza, intrecciando tematiche e passi anche tra loro apparentemente assai lontani, e vi riesce individuando due linee compositivo-argomentative come filo rosso di tutti i libri del dialogo. La prima è il ruolo storico e drammaturgico assunto dai due fratelli di Platone, Glaucone e Adimanto; un ruolo messo a fuoco nella Lettura prima, che fa da introduzione alle tre restanti, soprattutto con riflessioni originali che inquadrano i due giovani nello scenario politico-sociale del loro tempo. La seconda è l'analogia anima-città che, a partire dalla Lettura seconda, diventa la sua stessa chiave interpretativa della Repubblica. A emergere è l'importanza di questo dialogo non soltanto come testo politico ma anche e soprattutto morale: nell'analogia anima-città si scorge l'asimmetria tra l'umano e il divino, la condizione degli uomini tesi a imitare un modello pur sapendo che esso realizza una perfezione mai del tutto raggiungibile. La perfezione, che è solo della condizione divina, viene ribadita dall'ordine di ubbidire al 'nous', alla nostra anima immortale, sia per la sfera pubblica sia per quella personale.