Fino a non molti anni fa i diritti umani sembravano costituire l'orizzonte condiviso entro cui le differenti tradizioni religiose andavano progressivamente collocandosi. Oggi non è più così. Nelle parole di Christopher McCrudden "human rights have become a central site of normative contestation over the implications of modemity, with both sides claiming to interpret human rights in the 'right' way". Questo libro considera da un lato il contributo che ebraismo e cristianesimo hanno dato allo sviluppo dei diritti umani e dall'altro le sfide che questi ultimi, una volta affermatisi come diritti "secolari", hanno portato alla concezione dei diritti della persona propria di queste due religioni. L'indagine è svolta - oltre che sul piano giuridico - sul terreno storico, filosofico e teologico.
Questo volume è un primo tentativo di descrivere in modo completo i rapporti fra Stato e Chiesa nei paesi post-comunisti dell'Europa centrale e orientale. I contributi sono strutturati secondo uno schema parallelo che mette in luce analogie e differenze dei diversi sistemi giuridici e che evidenzia immediatamente le caratteristiche delle relazioni tra Stati e confessioni religiose. Dopo una breve introduzione storica e sociologica, per ogni paese si procede analizzando i criteri di registrazione delle organizzazioni religiose, le modalità di finanziamento delle chiese, l'educazione nelle scuole pubbliche e via dicendo.