Lo studio delle fonti antiche non può essere solo un'attività archeologica che dissotterra un passato esanime; è piuttosto la risalita alla sorgiva della vita della Chiesa, laddove si può rinfrancare anche la Chiesa contemporanea. Le oltre trecento lettere dell'epistolario agostiniano raccontano un vissuto di relazioni, consultazioni, dibattiti; raccontano "in presa diretta" l'attività del più grande vescovo di Ippona e, nello stesso tempo, la vitalità delle Chiese d'Africa nei primi tre decenni del V secolo. Da questo racconto emergono osservazioni sapienziali che possono attraversare i secoli e trasformare le epistulae antiche in una sorta di "post" che interpellano anche il cristiano di oggi. Si tratta di riflessioni ispirate da lettere antiche che hanno attraversato i secoli per parlare anche agli uomini del ventunesimo secolo.
La collegialità episcopale fu un’estemporanea novità introdotta dal Concilio Vaticano II? La vita delle antiche Chiese africane rivela una collegialità certamente vissuta, anche se non fissata dottrinalmente. L’epistolario agostiniano racconta la vita sinodale africana tra il 390 e il 430: un racconto articolato cui non manca un’unitarietà, data proprio dal tema della collegialità. I vari aspetti di vita ecclesiale considerati in questo volume sono come rami frondosi di un albero, mentre la sinodalità-collegialità è il tronco che li tiene uniti.