Chiara e serena sintesi del pensiero luterano, questo testo di intento conciliativo, scritto contemporaneamente in tedesco e in latino nell’ottobre 1520 in risposta alla bolla con cui Leone X metteva Lutero sotto minaccia di scomunica, è il più adatto per iniziare i lettori alla conoscenza del pensiero del Riformatore tedesco. Dedicato al pontefice ma in realtà rivolto al popolo, vi si delinea il concetto di libertà cristiana, da non confondersi con quello di libertà di arbitrio, bensì da intendersi come liberazione spirituale dalla condanna del male, come libertà interiore creata dalla grazia.
Una libertà che porta una particolare autonomia di condotta, diretta conseguenza dell’intima soggezione alla legge di Dio, liberando gli esseri umani dalla «legge» dei codici storici nonché dalla gerarchia ecclesiastica.
Uniti nel proporre un cristianesimo rinnovato, Lutero ed Erasmo appaiono in questo volume impegnati nell'offrire all'uomo, angosciato davanti alla fine imminente, solide basi cristiane di consolazione e di fiducia. I due teologi mettono a nudo le preoccupazioni, lo smarrimento, ma anche la speranza e la fiducia incrollabile in Cristo, da loro stessi avvertiti nel disporsi a «varcare l'ultima soglia». Con linguaggi diversi - più pastorale quello di Lutero, più filosofico-teologico quello di Erasmo - entrambi additano all'uomo in fin di vita l'icona del Redentore crocifisso, vincitore della morte, e quella incoraggiante della «comunione degli angeli e dei santi», partecipi nel suggerire l'unica vera fonte di beatitudine nell'ora finale: l'incrollabile fiducia nella misericordia del Padre, da chiedere con insistenza nella preghiera.
Uno dei testi principali della tradizione protestante, tratto dal commento di Lutero alla lettera ai Romani di san Paolo. Un'esortazione - ancora oggi di grande attualità - al popolo cristiano che deve seguire radicalmente il Vangelo. Sono pagine da cui il grande tema luterano della grazia di Dio che salva l'uomo si coniuga con l'invito all'uomo di ogni tempo affinché cambi vita e risponda alla grazia con il cambiamento della propria esistenza. Noi siamo donne e uomini nuovi, annuncia Lutero, grazie al Vangelo di Cristo che ci è stato dato: comportiamoci di conseguenza, mutando le nostre relazioni all'interno della Chiesa e come testimonianza per il mondo.
Nel 1517, cinquecento anni fa, Lutero affisse al portale della chiesa del castello di Wittenberg le 95 tesi sulle indulgenze che diedero l'avvio alla Riforma protestante. Appena tre anni dopo, pubblicò le altre due opere contenute in questo volume: De liberiate Christiana e De captivitate Babylonica Ecclesiae praeludium. Solo tre anni, ma il mondo era cambiato: Roma aveva pronunciato la sua condanna definitiva e Lutero esprimeva in modo virulento il proprio dissenso, rivendicando l'esclusiva necessità della fede e la sua libertà di cristiano di fronte a un papato esecrabile. La denuncia contro la Chiesa, la caccia al denaro, la corruzione della dottrina, il mercato delle indulgenze si affiancano a un concentrato di questioni teologiche tanto vaste da suscitare ancora oggi interrogativi profondi.
La versione della Bibbia a cura di padre Sales è tra le migliori mai realizzate, sia per traduzione (dalla "Vulgata") che per note. Le note e le spiegazioni di un teologo del livello di padre Sales ci ricordano, contro i protestanti, che la Scrittura non è così chiara da poter essere interpretata da qualsiasi fedele. Sales difatti adotta magistralmente, e magistralmente assume, 1900 anni di tradizione cattolica, asciugandoli in un commento che ha dell'incredibile per il grado di perfetta comprensibilità che può vantare. Gli "Atti apostolici" in ogni pagina del loro racconto vedono giganteggiare due straordinarie figure: s. Pietro da una parte e s. Paolo dall'altra. S. Luca - autore del terzo vangelo, di cui gli atti sono la naturale prosecuzione - al fine di dimostrare che tra i due principi della fede esisteva una perfetta identità di vedute, si studia di esaltare sia l'uno che l'altro, riferendo alcuni miracoli da loro operati che hanno parecchi punti di rassomiglianza, e narrando i principali fatti della loro vita.
Le 95 tesi di Lutero sono uno dei testi fondamentali della cristianità. Dalla loro affissione al portale della cattedrale di Wittenberg, il 31 ottobre 1517, prende le mosse il distacco dalla chiesa di Roma e, di fatto, l'inizio della Riforma religiosa luterana. In aperta polemica con la pratica delle indulgenze e delle opere devote largamente accolta e caldeggiata dalla chiesa cattolica, Lutero - riprendendo il dettato delle lettere paoline - sostiene che l'unica via per la salvezza dell'uomo sia la grazia divina. A cinque secoli di distanza il lettore troverà in queste parole l'eco di una frattura che ancora oggi segna l'identità europea. Introduzione di Domenico Segna.
Dialogo sulla fede nasce da un incontro storico preciso: la visita (31 ottobre 2016) di papa Francesco a Lund, in Svezia, per la celebrazione ecumenica in vista del V centenario della Riforma luterana. La visita riannoda i fili di un dialogo lungamente spezzato e che il lavoro dell’ecumenismo ha cercato di ricucire nell’ultimo secolo.
La voce di Lutero e quella del papa si alternano e si confrontano sui temi chiave del cristianesimo: la fede, la speranza, la carità, la Chiesa, lo Spirito Santo, il Padre Nostro…
Una parola del Riformatore, tratta dalle sue molte opere, è accostata a una del Papa, così da offrire al lettore la possibilità di avvicinarsi a uno dei momenti decisivi della storia cristiana. Un libro per scoprire qualcosa di più del pensiero e della spiritualità di Lutero e per capire quali sono gli spazi del dialogo ecumenico tra cattolici e protestanti.
Prefazione di mons. Buzzi.
Attraverso un poderoso sforzo di sintesi, Lutero presenta in poche pagine i lineamenti fondamentali della fede cristiana, come un cristiano o una cristiana che vivano la propria fede in modo responsabile devono conoscerli. Pochi testi come questo hanno contribuito a plasmare e diffondere la fede evangelica, dapprima in Germania, poi nel mondo intero. Un capolavoro teologico e letterario, un classico della spiritualità cristiana, in ogni tempo: anche e proprio nella nostra epoca secolarizzata.
Lutero pubblicò la Spiegazione del Padre nostro in tedesco per i semplici laici nel 1519 a partire da una serie di prediche tenute durante la Quaresima del 1517, l'anno delle tesi di Wittenberg, e da un secondo ciclo di meditazioni. Il censore della Santa Inquisizione veneta, che lo lesse anonimo in traduzione italiana, ne parlò con entusiasmo...
Pubblicata nel 1523, L'autorità secolare esprime l'etica politica di Lutero aiutandoci a comprendere il rapporto tra la dura posizione presa due anni dopo nella guerra dei contadini, quella precedentemente illustrata nella Libertà del cristiano, vero "manifesto" della Riforma, e le più tarde riflessioni critiche.
"L'autorità secolare è un frutto maturo e rappresenta un punto fermo nella visione luterana della natura del potere politico, della posizione e della funzione della comunità cristiana nella società, del comportamento cristiano nei confronti dell'autorità costituita e della sua responsabilità nella gestione della cosa pubblica".
Paolo Ricca
Nella sinagoga di Cafarnao, la folla chiede a Gesù: «Che cosa dobbiamo fare per compiere le opere di Dio?». Gesù risponde: «Questa è l'opera di Dio: credere in colui che egli ha mandato». La riflessione di Carlo Maria Martini prende l'avvio da qui, dalla domanda che rappresenta la questione fondamentale per ogni cristiano, e dalla risposta racchiusa nel vangelo di Giovanni, ripercorso in queste pagine. Due sono le radici della salvezza, nel quarto vangelo: credere e amare. Perché la vita cristiana ha le sue fondamenta non in una dottrina, ma in una persona: Gesù Cristo. Prendere una posizione chiara di fronte al Verbo fatto carne: questo, nella lettura del testo di Giovanni proposta da Martini, è affrontare «il caso serio della fede» nella sua nudità e semplicità. Siamo capaci di credere andando oltre i segni tangibili, affidandoci a lui e alla sua parola? Siamo pronti ad accogliere un Dio umile, pieno di tenerezza, che si esprime nella fragilità della carne, un Dio crocifisso? Con il caratteristico rigore, ma senza nascondere l'inquietudine, i turbamenti e la stanchezza che rendono faticoso il cammino anche agli uomini di fede, il religioso che ha aperto il dialogo con i non credenti interroga il testo sacro alla ricerca del sentiero che conduce al credere autentico e maturo. Una meditazione di grande attualità che invita a mettersi all'ascolto della Parola, ad aprire il cuore, a esercitare quell'affidarsi a Dio che è il bene più grande e liberante dell'uomo.