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Lo stupore di fronte allo straordinario miracolo della vita che attraversa i dubbi e i momenti difficili di offerenza, riempie di gioia l'esistenza dove, nel frastuono del mondo di oggi, riecheggia dolce ma prepotente la chiamata quotidiana del Signore. Piccoli flash, incontri, momenti di cielo vissuti nella condivisione silenziosa della bellezza del creato, delle relazioni vere. Una lode a Cristo Risorto che sostiene ogni momento e ogni circostanza della vita, Pasqua nella città inquieta. Sono i graffiti dell'anima del vescovo Francesco Miccichè, brevi e intensi componimenti da leggere e meditare.
La verità a livello socio-politico è di tipo procedurale, e cioè è frutto di impegno discorsivo tra le opinioni e di condivisione intersoggettiva ed universale. La via più sicura per conseguirla è la democrazia, perchè consente di raccogliere nello spazio della convivenza le tessere per comporre il mosaico di questo tipo concreto di universalità. In tale situazione la politica ha la possibilità di entrare in modo fecondo in tensione con la filosofia, che ha il compito di porre in essere le condizioni perché il mondo sia razionale. La condizione nota più adeguata a tale scopo è l'éthos democratico, che viene adottato in forza della pressione esercitata dalla filosofia in quanto tale, e cioè dalla filosofia libera dai condizionamenti dell'ideologia. L'éthos democratico permette di configurare in termini razionali, consensuali ed imparziali sia l'istituzione della democrazia sia la produzione istituzionale e socio-politica che ne consegue. Ciò significa, tra l'altro, che il percorso democratico ha una funzione epistemica: implicando un consenso motivato razionalmente, esso è non solo sorgente di legittimità, ma anche itinerario di verità.
Nella visione cristiana il fondamento della speranza non sta negli esiti positivi verificati, bensì nella presenza di Dio nella storia. Nel contesto della post o tardomodernità sono vari i percorsi che cercano soluzioni plausibili sul senso e la rilevanza di una speranza nella storia. Questi sentieri, però, sembrano tutti presentare una prospettiva comune: la ricerca di risposte concrete ed efficaci alle questioni dell'oggi, che, tuttavia e malgrado tante suggestive ipotesi, risulta sempre più frammentato, contraddittorio e conflittuale. L'esperienza e la condivisione della speranza esigono, piuttosto, il recupero del senso della relazione responsabile con gli altri, con la natura e con quel radicalmente Altro che è il Dio d'amore incondizionato. Per tracciare i sentieri di questa speranza che è rivelata nel Figlio donato, nella prospettiva segnata dal pellegrinaggio della Chiesa italiana verso il Convegno ecclesiale di Verona 2006, è offerto un approfondimento che porta all'attenzione fonti, paradigmi e contesti vitali della speranza cristiana.