Il pensiero di papa Francesco ha radici lontane. Attraverso la selezione di testi, discorsi e omelie di Jorge Mario Bergoglio, prima provinciale dei Gesuiti, poi Rettore dell'Università di San Miguel, quindi arcivescovo di Buenos Aires e infine pontefice, questo volume mette in luce una continuità di pensiero tra gli scritti degli anni Settanta e il "pontificato della tenerezza e della misericordia", come è stato definito da autorevoli commentatori. Questa antologia vuole offrire ai lettori una rassegna sul pensiero sociale e politico del primo pontefice latinoamericano, che mette al centro della sua riflessione i poveri e l'esercizio della politica come costruzione del bene comune: l'indignazione profetica urlata a Lampedusa contro la "globalizzazione dell'indifferenza" è la stessa manifestata nella Piazza Constitución a Buenos Aires contro la tratta di persone e il lavoro in schiavitù. Il pensiero umanistico di Bergoglio, fortemente incentrato sulla difesa della persona umana, rivela anche la ricchezza del pensiero della Chiesa latinoamericana, poco conosciuto e pervaso di stereotipi culturali.
Il filo rosso del volume è dato dall'unione indispensabile di tre termini: giustizia, solidarietà, speranza. Alla base di una convivenza occorre la giustizia, la giustizia genera solidarietà, ma se manca la giustizia la solidarietà può farsene promotrice. La speranza è portata da Gesù ed è un bene fondamentale per l'uomo. Il volume raccoglie gli interventi del cardinale Bergoglio il 25 maggio nella cattedrale di Buenos Aires e il 7 agosto al santuario di San Gaetano, tra il 1999 e il 2005. San Gaetano è il patrono dei lavoratori. Le omelie di Bergoglio affermavano anzitutto il diritto al lavoro per ogni uomo, il diritto al salario e a giuste condizioni: così il futuro papa Francesco svolgeva una vera pastorale sociale. Il 25 maggio in cattedrale si festeggiava il giorno della nascita della nazione argentina. Bergoglio era solito non limitarsi alla memoria storica, ma affrontava i problemi economici e sociali che il popolo argentino stava incontrando. Il secondo volume sul pensiero sociale e politico di papa Francesco dopo "Noi come cittadini, noi come popolo" (Jaca Book-LEV, 2013).
La speranza è per tutti, ma la speranza chiede a ciascuno responsabilità nel vivere e nel farsi carico degli altri. Papa Francesco si rivolge anzitutto ai pastori. Loro responsabilità è trasmettere la speranza agli uomini come l'ha trasmessa Cristo per le strade della Palestina. Il volume si rivolge così a tutti gli uomini, la speranza si gioca nell'oggi della storia e nella vita di ognuno. Quell'uomo nelle strade di Galilea non si rivolgeva ai cristiani ma a tutti gli uomini che incontrava.
Il 16 ottobre 2010 a Buenos Aires, nella XIII Giornata di Pastorale Sociale, il cardinale Jorge Mario Bergoglio, futuro papa Francesco, ha tenuto il discorso da cui è nato il libro "Noi come cittadini noi come popolo". Si tratta di un discorso diretto a tutti, ma Bergoglio si rivolge esplicitamente ai governanti. L'Argentina è un grande Paese che in quell'occasione iniziava a festeggiare i 200 anni della sua indipendenza. L'Argentina veniva dalla catastrofe della dittatura e dalla crisi economica dell'inizio del XX secolo. Questo testo, rivolto anzitutto al suo Paese e ai suoi governanti, è premonitore della responsabilità che papa Francesco ha assunto di fronte a tutto il mondo. Non c'è piena cittadinanza senza giustizia e ricerca del bene comune, non c'è giustizia se non c'è cosciente solidarietà col popolo, non c'è un popolo se un Paese non riscatta i poveri: "Non possiamo ammettere che si consolidi una società duale". Presentazione di Mario Toso.