Il Trattato dell'amor di Dio costituisce forse il fiore all'occhiello delle opere di san Francesco di Sales e della sua stessa vita. In quest'opera il santo vescovo trasfonde l'essenza della vita spirituale, radicandola nella carità. Indica e illumina le vie migliori perché ciascuno possa realizzare un incontro personale con Dio. La palestra della contemplazione dei misteri ineffabili dell'amore di Dio è la strada maestra perché ciascuno riesca a gustare la pienezza di vita in Dio. Francesco traccia in queste pagine una rinnovata identità del cristiano: una persona unificata, in armonia con tutte le realtà terrene, che fonda le sue scelte prioritarie nella carità come etica di relazione e via maestra alla vera santità.
Frutto di lunghe meditazioni su alcuni autori di ascetica e mistica (i Padri della Chiesa; Angela da Foligno; Caterina da Siena; Teresa di Gesù) e della nascita dell'Ordine della Visitazione, fondato con Giovanna di Chantal, il Trattato si propone come nutrimento spirituale per le Visitandine. Capolavoro della spiritualità salesiana, opera di straordinario spessore teologico, filosofico e spirituale, si presenta come una lunga lettera indirizzata all'amico "Teotimo", tesa a presentare ad ogni uomo la sua vocazione essenziale: vivere è amare. L'ampia introduzione è un'ottima guida alla lettura.
Il volume analizza, su basi storicamente documentate, il linguaggio sponsale e materno nella mistica del Medioevo. Lo Sposo, come Madre, offre il latte spirituale, perche l'uomo si riscopra familiare di Dio. La sponsalita' si schiude alla maternita' e la maternita' alla sponsalita'. Di questa illuminante reciprocita si occula il libro di Francesco Asti, che ascolta fedelmente la testimonianza dei mistici e delle mistiche medievali.