La bellezza di un viaggio non è solo nel posto in cui arrivi, ma nel viaggio stesso, nelle persone che incontri, nelle esperienze che fai, nelle strade che percorri, nei luoghi che visiti, nei paesaggi che ammiri. Questo tempo di Avvento sarà per noi come un viaggio. Un viaggio verso Betlemme in compagnia di chi, come te, vuole incontrare Gesù nella sua vita. E vuole incontrarlo davvero, anche se non lo vede. Vuole incontrarlo negli altri, nella natura, nella realtà, nelle piccole cose di tutti i giorni. Ecco cosa troverai in questo sussidio che ti aiuterà nel viaggio verso Betlemme. Parola in spalla. Una riflessione nello zaino Ogni domenica di Avvento troverai una piccola riflessione sul Vangelo, che potrai mettere nel tuo zaino, in viaggio verso il Natale. Preghiera tascabile È una piccola preghiera che puoi tenere in tasca durante le tue giornate. Trascrivila su un biglietto e recitala in qualunque momento, in ogni posto, sempre. Novena di Natale La Novena è l'ultima parte di questo viaggio verso Betlemme, sono gli ultimi nove giorni prima di Natale. Nell'ultimo tratto di ogni viaggio, si sente forte l'emozione dell'attesa e alle persone che si incontrano si chiedono le ultime indicazioni sulla strada da percorrere. Ora saranno i personaggi del presepe a mostrarci la via! In questa Novena ne incontrerai alcuni che ti racconteranno qualcosa sulla loro vita, sul loro incontro con Gesù e sul Natale. I gesti gentili All'inizio del sussidio ti verranno proposti tanti gesti gentili, uno per ogni giorno di Avvento, con i quali potrai realizzare, fin da subito, un'attività: il barattolo dei gesti gentili. 1. Trova un barattolo trasparente con l'apertura abbastanza grande. 2. Decorarlo come vuoi, con lucine, brillantini, tulle... puoi sbizzarrirti come vuoi. 3. Poi fotocopia e ritaglia i biglietti che troverai alle pagine seguenti, piegali e mettili nel barattolo. 4. Infine ritaglia l'etichetta "Il barattolo dei gesti gentili" che troverai insieme ai biglietti e incollala sul barattolo. 5. Ogni giorno di Avvento, estrai un biglietto e cerca di vivere al meglio quello che ti viene proposto. Puoi ripeterlo più volte o, semplicemente, pensarci spesso. Età di lettura: da 6 anni.
Dove nasce Dio, nasce un canto di speranza: il canto dei piccoli, dei poveri, dei fragili e degli impauriti. Al termine di un anno difficile per il mondo intero, le parole di Buon Natale di papa Francesco invitano tutti - credenti e non credenti - a fermarsi davanti al Bambino di Betlemme, a lasciare che l'intimo si trasformi e a non aver paura della gioia e delle lacrime. La terra è di nuovo sconvolta da guerre e malattie, ma Francesco non cessa di rivolgere agli uomini e alle donne di buona volontà - che sperano e lavorano per un mondo migliore - l'esortazione a lasciarsi accarezzare da Dio, dal momento che «le carezze di Dio ci danno pace, forza e desiderio di cambiare». Perché forse è questo il senso più autentico del Natale: ascoltare una musica che cambia il cuore.
Corredato da immagini di arte, il volume propone il messaggio della Lettera apostolica di papa Francesco sul significato e sul valore del presepe (Admirabile signum, Greccio 1 dicembre 2019). Rappresentare l'evento della nascita di Gesù "equivale ad annunciare il mistero dell'Incarnazione del Figlio di Dio con semplicità e gioia", scrive il papa. "Il presepe, infatti, è come un Vangelo vivo, che trabocca dalle pagine della Sacra Scrittura".
La promessa del Salvatore, l'attesa, la nascita del Bambino, la gioia del presepe, il dono della luce e della pace. Le parole di papa Francesco ci accompagnano verso il Natale, per scoprirne il vero significato. Un percorso che ci invita a uscire da una quotidianità rassegnata e abitudinaria, ad aprire la mente e il cuore, a incamminarci verso Betlemme, dove ci aspetta il pane della nostra vita. Queste pagine raccolgono le riflessioni di Francesco per vivere il Natale non solo come una festa, ma come l'occasione per prepararsi all'incontro personale con il Signore e conoscere il potere dell'amore, quello che rigenera la vita, perdona le colpe, riconcilia i nemici, instaura nel mondo un regno di pace.
Nella voce forte e consolante di papa Francesco si staglia nitido il vero significato del presepe e il buon augurio della pace. Attesa, nascita, dono, perdono..., ma anche luce, culla, stelle, pastori, re Magi. Sono il "buon Natale" di papa Francesco, che invita tutti a fermarsi davanti al Bambino di Betlemme, a lasciare che il cuore si trasformi e a non aver timore della gioia e delle lacrime. Bergoglio parla di tenerezza e della capacità di Dio di penetrare l'animo umano attraverso il tocco lieve dell'amore. Francesco non si stanca di rivolgere agli uomini e alle donne di buona volontà l'esortazione a lasciarsi accarezzare dallo Spirito, dal momento che «le carezze di Dio ci danno forza e desiderio di cambiare». Perché è proprio questo l'auspicio più grande della Notte Santa. Ed è questo il senso più vero del Natale. Una meditazione appassionata sul mistero gioioso del Natale e sul fascino delle sue antiche radici.
«Ogni giorno custodisce una gioia». È il messaggio che in queste pagine papa Francesco ripete senza stancarsi. Il Vangelo ci chiede di pregare per chiedere il "pane di oggi", e non per quello di domani. Il Vangelo ci sprona a vivere il presente, senza mai lasciarsi sopraffare dal peso del passato o dall'assillo per il futuro. Ecco allora - scandito sui mesi, le stagioni e i tempi liturgici dell'anno - un libro prezioso per celebrare, ogni giorno, il senso del proprio stare nel mondo. A ogni mese è dedicata una dimensione particolare del quotidiano: affetto, pazienza, lotta, vita, gratuità, gioia, fiducia, riposo, perdono, compassione, cammino, speranza. E se davvero, a Natale, Dio adempie la promessa di spogliarsi della sua divinità per farsi compagno di strada nel viaggio dell'esistenza, allora sapremo accogliere senza paura ogni esperienza che il destino ha in serbo per noi.
Sostare davanti al presepe in compagnia di papa Francesco significa riappropriarsi di sentimenti e simboli di una tradizione millenaria e contemplare quanta speranza c'è in quella gente semplice e generosa che si raccoglie stupita intorno a un bambino.
In questa lunga meditazione, il pontefice rievoca tutti i piccoli e grandi segni luminosi che accendono il mistero dell'Incarnazione: la culla, i pastori, gli angeli, la stella, i Magi, la maternità e la paternità, l'infanzia e la famiglia.
Un Dio che nasce nomade - in una mangiatoia, accudito da due genitori profughi e da una folla di poveri - ha molto da dire agli uomini e alle donne del terzo millennio. Il Creatore diventato creatura adempie una grande promessa: spogliarsi della propria divinità per condividere in tutto e per tutto le sorti dell'umanità.
«Quando si parla di speranza − scrive papa Francesco −, spesso ci si riferisce a ciò che non è in potere dell'uomo e che non è visibile, ma il Natale ci parla di una speranza diversa, una speranza affidabile, visibile e comprensibile, perché fondata sulla vita di un uomo in carne e ossa, storicamente esistito: Gesù di Nazareth».
La tenerezza, la carezza di Dio: sono le espressioni che ritornano più volte in questi discorsi e scritti che, in occasione del Natale, il cardinale Bergoglio rivolge al suo popolo di Buenos Aires. Un invito a ridestare nel cuore lo stupore davanti alla promessa che quel bambino, il figlio, sarà compagno nel cammino, sarà sempre accanto a ogni uomo per lenire il dolore delle sue piaghe. L'annuncio di un Dio vicino, che «si innamora della nostra piccolezza, che si fa tenerezza per accarezzarci meglio».
Ogni ferita chiede pazienza.
Ogni dolore cela una speranza.
Ogni bambino ha il volto dell'amore.
Ogni viandante segue la sua stella.
Ogni nomade trova casa a Nazaret.
Ogni giorno è Natale.
Celebrare la festa cristiana più importante dell'anno rispettando culto e tradizione è cosa buona, ma il senso autentico del Natale passa attraverso l'Incarnazione del Vangelo nel quotidiano, nella decisione di seguire una volta per sempre Gesù sulla sua via radicale di semplicità, di povertà, di rispetto di sé e degli altri.
Coltivare la pazienza giorno per giorno, affrontare il dolore senza smettere di essere persone di speranza, riconciliarsi con la creazione, abbracciare l'"ecologia integrale": sono i passi suggeriti dal papa in questo percorso di meditazione che invita a vivere il grande mistero della Nascita di Cristo trecentosessantacinque giorni l'anno.
Pregare è rivolgersi alla dimensione del sacro, mettere la propria anima in contatto con la sfera divina. Sia con le parole che con il pensiero. Si può invocare, chiedere un aiuto, lodare, ringraziare, santificare, o esprimere devozione o abbandono. Spesso ci esprimiamo con le frasi che abbiamo imparato da bambini, o con espressioni che ci vengono dal cuore, ma quale piacere può darci seguire le parole di papa Francesco, il pontefice più amato dalla storia. Parole ricche di grazia, bellezza e amore incondizionato. Parole per santificare questi giorni di festa, come la tradizione cattolica ci chiede.
Natale è la festa della vita e della luce, ma non va celebrato in maniera sdolcinata né tantomeno consumista. In questa ricorrenza si manifesta l'annuncio più radicale del cristianesimo: Dio si fa carne, creatura, bambino, per salvare l'umanità tutta dal peccato. E di fronte a tale verità - scrive Jorge Mario Bergoglio - "non possiamo restare inamidati o rigidi". Bisogna destarsi da ogni torpore per cercare insieme, come comunità, la gloria di Dio. Ammirare il Bambino accompagnati dalle parole di papa Francesco significa riscoprire alcune parole antiche ma sempre nuove, valori che costituiscono l'ossatura della fede cristiana secondo la spiritualità ignaziana: silenzio, carità, fortezza, martirio... Dimensioni che possono impreziosire il tempo che ci porta ad incontrare il Bambino di Betlemme nutriti dalla fede di un'Attesa: "Il Signore è vicino. Il Signore verrà. Il Signore è buono e starà fra noi". Queste meditazioni di Bergoglio ci fanno cogliere lo spirito del Natale in un'accezione nuova, con la richiesta di un coraggio rinnovato e di una fede adulta. "Nel contemplare il presepe la grazia che ci verrà donata sarà la voglia di essere buoni" (J.M. Bergoglio - Francesco)
"Il Natale è un incontro! Noi andiamo per questa strada per incontrare il Signore e provare la gioia di essere incontrati da Lui". Un libretto che raccoglie e illustra i pensieri di papa Francesco sul Natale e ci porta al cuore della festa più cara dell'anno.