C'è un'ansia di cambiamento nel mondo. Papa Francesco la raccoglie nei suoi gesti e nelle sue parole, specialmente in un tempo di crisi quale quello che stiamo vivendo. È chiaro che abbiamo tutti bisogno di capire che cosa ci sta accadendo, di dare una lettura umana e spirituale di quel che viviamo. Francesco, come si comprende in questo volume, assimila la visione di sant'Ignazio di Loyola così come emerge negli Esercizi Spirituali. E afferma che i «desideri allargano il cuore»: è in essi che «si può discernere la voce di Dio» nella storia di oggi. Immergendoci in queste pagine ritroviamo le chiavi per comprendere l'esperienza religiosa e i criteri di azione del primo Papa gesuita della storia della Chiesa, e oggi unico leader mondiale dall'impatto veramente globale. Quello di Francesco è un invito alla ricerca, al cammino, al vivere un'inquietudine che ci libera dalle «reti e catene» dell'ipocrisia e del peccato, così come dalle «false e superflue sicurezze con cui abbiamo costruito le nostre agende, i nostri progetti». Questo volume ci aiuta a capire il Pontefice e la sua convinzione di quanto sia importante l'utopia intesa non come astrazione, ma come forza vitale e apertura al futuro a partire dal reale, da ciò che si è.
Da più di due secoli i destini di Stati Uniti e Vaticano si incrociano, contribuendo a plasmare la storia, la cultura e l'identità dell'intero Occidente. Da tempo lo Stato più potente del mondo e quello più piccolo e disarmato sono percepiti come le uniche due realtà dell'Ovest ad avere una proiezione planetaria, grazie rispettivamente alla forza economico-militare e all'influenza morale: due "imperi paralleli". Per analizzare le loro relazioni, Massimo Franco ha attinto a documenti esclusivi degli Archivi segreti vaticani, a fonti ufficiali statunitensi e a una conoscenza approfondita dei fatti internazionali, raccontando per la prima volta i legami tra due realtà così diverse, eppure legate da mille fili politici e religiosi. Il volume ricostruisce dinamiche geopolitiche ed episodi da sempre trascurati dalla storiografia ufficiale. In questa edizione aggiornata "Imperi paralleli" si estende fino alla contesa fra Donald Trump e Hillary Clinton per la presidenza: lo scontro di due personalità e due visioni globali agli antipodi, ma entrambe genuinamente americane, ed entrambe così marcate e divisive da sfidare i valori e gli orientamenti geopolitici del pontificato di Francesco. È proprio il primo papa venuto dalle Americhe a costringerci a misurare in modo meno scontato i rapporti Usa-Vaticano e a fornirci la prospettiva migliore per analizzare 230 anni di intese e tensioni che hanno rispecchiato il destino comune dell'Occidente.
Un milione di migranti in Europa nel 2015: è giusto definirlo un assedio? O sarebbe più corretto parlare di "sindrome dell'assedio"? Massimo Franco racconta le ambiguità e le contraddizioni di questa "parola-matrioska" che porta in sé tanti significati diversi. L'immigrazione, secondo lui, è il riflesso di un assedio all'Unione Europea che ha avuto inizio qualche anno fa e che è condotto non solo da fuori ma anche dal suo interno. I migranti sarebbero quindi il sintomo e non la causa dello sconvolgimento in atto, gli acceleratori di cambiamenti e difficoltà cominciati ben prima. La tendenza, oggi, è quella di farne invece facili capri espiatori. In realtà, i profughi e i clandestini che arrivano da Siria, Iraq, Africa subsahariana e Maghreb sono gli ultimi assedianti, in ordine di tempo, dell'Europa. Nel passato recente, i colpi al mito del "Continente perfetto", alla sua stabilità, sono venuti proprio dagli Stati membri: dai nazionalismi cresciuti nelle pieghe della crisi economica e di antichi e nuovi pregiudizi. E nella loro scia è emerso un populismo che usa una migrazione epocale come pretesto per politiche sempre più autarchiche. Ne emerge una transizione caotica, per l'incapacità dei governi di prevederla e di coglierne i vantaggi, senza dimenticare che alcune crisi mediorientali sono state aggravate dagli errori strategici dell'Occidente.