Il tema della preghiera tocca tutte le tradizioni religiose, e in questo mostra una comune caratteristica dell'esistenza umana, che deve trascendersi per poter arrivare alla propria compiutezza. La tradizione cristiana, che ha sviluppato varie forme e momenti di preghiera, aggiunge dalla propria prospettiva una sensibilità mistica, legandola alla prospettiva dell'esperienza dell'amore del Padre, attraverso il Figlio, nello Spirito Santo, rendendola sempre un incontro di confidenza e libertà filiale. In questo snodo teologico, l'annuncio della gratuita figliolanza divina permette di ripensare la distanza tra il creato e il Creatore. A partire da questa trama di fondo, il testo - divenuto un classico - presenta uno studio accurato sulla relazione tra preghiera vocale e preghiera mentale, sul rapporto tra meditazione e vita, sul progresso spirituale fino ad arrivare alla contemplazione; vengono anche indicati alcuni strumenti e metodi per prepararsi e strutturare i propri momenti di preghiera. La riflessione sistematica viene completata da continui e ricchi riferimenti alla tradizione spirituale cristiana.
Ricco di date, nomi, luoghi e persone, ma soprattutto di una filigrana ininterrotta di eventi straordinari, il volume di Antonio Furioli mette in rilievo la persona di Giustino de Jacobis quale strumento salutare ed efficace di grazia nelle mani di Dio per la rinascita della Chiesa cattolica in Abissinia. Il suo straordinario itinerario missionario, iniziato a fine ottobre 1839, era culminato nell'agosto 1855 con il martirio di abba Gabra Mikael, prova inconfutabile dell'elevato grado di maturità umana e cristiana raggiunta dalla piccola comunità ecclesiale abissina coagulatasi attorno alla persona e al carisma fuori del comune di Giustino de Jacobis. Come Paolo di Tarso, Giustino de Jacobis ha testimoniato che la sofferenza non è stata una realtà cupa e ingrata del suo tenace impegno missionario in Abissinia, ma segno di una straordinaria fecondità apostolica, che ha caratterizzato una delle stagioni più geniali e feconde nella storia dell'evangelizzazione di questo antichissimo e nobile popolo africano.
Nella Basilica patriarcale di San Pietro a Roma il 15 settembre 1864 a Daniele Comboni balenò alla mente il Piano per la rigenerazione dell’Africa. L’idea fondamentale del Piano così si esprime: «Non si potrebbe assicurar meglio la conquista delle tribù dell’infelice Nigrizia, piantando il nostro centro d’azione là dove l’Africano vive e non si muta e l’Europeo opera e non soccombe? Non si potrebbe promuovere la conversione dell’Africa per mezzo dell’Africa?». Di fatto quello proposto da Comboni è un cambio di prospettiva mai prima pensato, destinato a produrre frutti non solo per l’evangelizzazione dell’Africa, ma anche per il suo sviluppo civile e sociale.
Oggi la Chiesa è chiamata a vivere una missione più essenziale,fondata sulla testimonianza cristiana.Il dono di sé,l’attenzione alla cultura,il dialogo,la solidarietà,l’impegno per la promozione e la liberazione dell’uomo… sono logiche conseguenze della valenza testimoniale della vocazione cristiana. Nella sua esperienza in Abissinia (1839-1860) san Giustino de Jacobis ha reso operativa la spiritualità missionaria della Chiesa. La sua esemplarità referenziale deve ricondurci al rapporto fondamentale con Gesù Cristo e con lo Spirito Santo,veri protagonisti della missione.In questa struttura cristologica e pneumatologica è saldamente radicata la spiritualità di ogni cristiano.Nella struttura dialogica della sua vocazione missionaria e nella permanente obbedienza alla chiamata di Cristo Gesù, Giustino de Jacobis ha realizzato uno degli esempi più interessanti e riusciti d’inculturazione nell’Africa del XIX secolo.
P. Antonio Furioli MCCJ, missionario comboniano, ha lavorato in Etiopia e Malawi, privilegiando il settore educativo. Ha frequentato corsi di specializzazione in Ascetica e Mistica negli Stati Uniti e in Francia.
Tra le sue pubblicazioni in italiano ricordiamo L’amicizia con Cristo in Charles de Foucauld (Morcelliana 20012), Saggi di spiritualità su Daniele Comboni (Morcelliana 19822).
Attualmente è docente presso il Pontificio Istituto di Spiritualità Teresianum di Roma e collabora con varie riviste.