Celso Costantini, primo delegato apostolico in Cina, compì un'impresa mai riuscita prima: impiantare la Chiesa tra gli eredi del Celeste Impero. Il libro, frutto della consultazione degli archivi della Santa Sede, offre un inedito spaccato storico sul ruolo fondamentale svolto in Oriente dal futuro cardinale italiano. Promotore e presidente del concilio plenario di Shanghai del 1924, portò i primi vescovi cinesi alla consacrazione a Roma nel 1926. Nei tre anni seguenti fondò la prima Congregazione religiosa maschile indigena, l'Azione Cattolica Cinese, due scuole di arte sacra cinese sull'onda della decolonizzazione religiosa e dell'inculturazione cristiana. Si prodigò inoltre per un accordo tra la Santa Sede e la Cina al fine di instaurare relazioni diplomatiche, realizzate nel 1946. Prefazione del card. Pietro Parolin. Presentazioni di mons. Savio Hon Tai Fai, mons. Giuseppe Pellegrini, fr. John Chia Khee Long.
Descrizione dell'opera
«La Chiesa con la sua storia bimillenaria, con la ricchezza del suo patrimonio spirituale e dottrinale, ma aperta al mondo per annunciare in modo adeguato il suo messaggio agli uomini del suo tempo, si è trovata nella difficile situazione di custode del suo passato e insieme promotrice di un coraggioso rinnovamento e aggiornamento, tra due punte estreme che correvano il rischio di dimenticare che i due poli devono essere ambedue salvati e armonizzati: tradizione e innovazione; identità da salvare e novità da promuovere. [...] È questo il nodo di fronte al quale si è sviluppata la vicenda di mons. M. Lefebvre. Ed è questo anche il problema dell'interpretazione del concilio Vaticano II. Solo all'interno di questo grande tema si può comprendere tutta la vicenda lefebvriana e anche l'interesse che la stessa vicenda ha destato nella Chiesa» (dalla Prefazione).
L'opera ricostruisce dettagliatamente la nascita e l'evoluzione dello scisma della comunità fondata nel 1970 da mons. Marcel Lefebvre, operato attraverso la consacrazione di quattro vescovi senza il mandato pontificio (30.6.1988) e di cui ancora oggi sono al vaglio tentativi di regolarizzazione canonica.
Sommario
Prefazione (V. De Paolis). Sigle e Abbreviazioni. Introduzione. I. DALLA FONDAZIONE ALLA COMUNITÀ LEFEBVRIANA ALLO SCISMA DEL 1988. PRIMO PERIODO (1970-1976). 1. La fondazione della «Fraternità Sacerdotale S. Pio X» di Ecône. 2. Il periodo intermedio tra il 1970 e il 1976: analisi storico-critica. 3. L'estate calda del 1976. 4. L'udienza di Castel Gandolfo. 5. La lettera di Paolo VI del 11 ottobre 1976. SECONDO PERIODO INTERMEDIO (1977-1987). 1. Introduzione. 2. La conferenza di palazzo Pallavicini a Roma e la mediazione di mons. Stimpfle. 3. Il concistoro cardinalizio del 27 giugno 1977. 4. Fase iniziale di Ratio agendi circa l'esame del pensiero di mons. Lefebvre. 5. Il monito di Paolo VI nell'anniversario dell'Incoronazione. 6. L'inizio del pontificato del beato Giovanni Paolo II. 7. L'esame delle dottrine presso la SCDF. 8. La corrispondenza Lefebvre-Šeper dopo l'esame preliminare delle dottrine. 9. La dichiarazione dell'8 novembre 1979 di mons. M. Lefebvre. 10. Il clima favorevole della fine del 1979 e l'inizio del 1980. 11. Palazzini e lo studio di un decreto pontificio. 12. Corrispondenza del 20 ottobre 1980 inerente la futura soluzione del caso. 13. L'avvento di J. Ratzinger alla guida della SCDF. 14. Il primo capitolo generale della FSSPX. 15. L'indulto vincolato della Quattuor abhinc annos. 16. L'incontro ecumenico di Assisi del 1986. TERZO PERIODO (1987-1988). 1. Dialogo Ratzinger-Lefebvre e la Lettera ai futuri vescovi del 29 agosto 1987. 2. La visita apostolica del card. É. Gagnon. 3. «Nova et vetera»: Giovanni Paolo II a J. Ratzinger. 4. Il Protocollo di accordo del 5 maggio 1988. 5. Sono caduto in un tranello: la ritrattazione del Protocollo di accordo e i tentativi di conciliazione. 6. La rottura dei colloqui. 7. La lettera di Giovanni Paolo II del 9 giugno 1988 e l'annuncio dell'azione delittuosa. 8. Le ammonizioni canoniche. 9. Le consacrazioni episcopali illegittime del 30 giugno 1988. 10. Termini della controversia: scisma e stato di necessità. II. UNO SCISMA MODERNO. QUARTO PERIODO (1988-2007). 1. Il m.p. Ecclesia Dei di Giovanni Paolo II. 2. Il decesso di mons. Lefebvre e il capitolo generale della FSSPX. 3. L'intervento del Pontificio consiglio per l'interpretazione dei testi legislativi del 24 agosto 1996. 4. Il pellegrinaggio della Tradizione a Roma nel 2000 e i tentativi di una riconciliazione. 5. L'esordio del pontificato di Benedetto XVI. QUINTO PERIODO (2007-2011). 1. Il m.p. Summorum pontificum e la «guerra preventiva». 2. La remissione di scomunica ai vescovi consacrati illegittimamente della FSSPX e la lettera del 10 marzo 2009 di Benedetto XVI. 3. Il riordino della Pontificia commissione «Ecclesia Dei» ed il m.p. Ecclesiae unitatem di Benedetto XV. 4. L'Istruzione Universae Ecclesiae della Pontificia commissione «Ecclesia Dei». «UNA EST COLUMBA MEA». UNO SCISMA MODERNO. 1. L'instaurazione dei colloqui: il dialogo, la visione prospettica. 2. Il c.d. Preambolo dottrinale. 3. Ipotesi di soluzione alla situazione emblematica della comunità lefebvriana. 4. «Una est columba mea»: il superamento delle divisioni tra i credenti in Cristo. Indice dei nomi.
Note sull'autore
CHRISTIAN GABRIELI è dottore in diritto canonico e ricercatore in ambito storico-giuridico. In particolare, svolge attività di ricerca presso gli Archivi vaticani sui complessi rapporti tra la Santa Sede e la Repubblica popolare cinese all'inizio del Novecento e sul ruolo fondamentale esercitato dal card. Celso Costantini per una loro soluzione. In tale quadro, ha pubblicato contributi scientifici che hanno messo in luce l'importanza della Delegazione apostolica in Cina.