A 150 anni dall'unità, l'Italia vive la sua parte, di una grave crisi mondiale. Alla fine del 2011 il governo Berlusconi si dimette, per il Paese si chiude un ciclo ventennale iniziato nel 1991, con la fine della Prima Repubblica. Sarebbe stata una buona occasione per un bilancio, per capire come, attraverso una serie di difficoltà, l'Italia era passata dal regno di Vittorio Emanuele II al regime del signore di Arcore. Non più dantesca signora di provincia, ma una dei "pigs" d'Europa, incompiuta e in crisi.
"Hitler è il portavoce di un gruppo di intellettuali formatosi nella dimestichezza con la cultura occulta": questa la tesi dirompente che da vent'anni Giorgio Galli oppone all'idea che il nazismo sia stata solo la follia sanguinaria di un megalomane. Analizzando elementi a lungo trascurati dagli storici, l'autore evidenzia come proprio il legame con gli ambienti esoterici permetta di spiegare il percorso di Hitler, dalla sua ascesa appoggiata da influenti personaggi di circoli esoterici austriaci e tedeschi alla scelta di dare avvio a una folle guerra contro l'intera Europa, fino alle ultime disperate mosse prima della caduta. L'indagine di Galli, che ha saputo mettere in evidenza aspetti sconosciuti della storia del Novecento, si spinge fino alle radici intellettuali del movimento nazista e racconta di un'Europa inquietante: massona, esoterica, irrazionale. E di come il Führer seppe trasformarla nel proprio dominio.