"Il Rinascimento è, innanzitutto, un fatto di cultura, una concezione della vita e della realtà che opera nelle arti, nelle lettere, nelle scienze, nel costume. La positività del Rinascimento intrinseca alla sua stessa denominazione, i suoi aspetti tipici, i suoi valori, i suoi significati nel corso della civiltà moderna, vengono indicati sempre nell'ambito delle lettere, del pensiero, dell'educazione. Anzi, proprio in Italia, dove - prima che negli altri paesi, e in modo tanto evidente - si ebbe lo sviluppo del Rinascimento, non può dirsi che al rigoglio culturale corrispondesse un momento ugualmente felice in sede economica o politica": Eugenio Garin parte da queste considerazioni per delineare una interpretazione globale del grande movimento che, tra Tre e Cinquecento, segnò la nascita della cultura occidentale moderna. La tesi centrale del volume è quella dell'unità e coerenza di fondo della civiltà rinascimentale: rinnovamento della vita civile, prime espressioni della moderna teoria politica, scoperta di una visione laica del mondo e dell'uomo. Ma soprattutto - e qui è il contributo più originale di Garin - unità e coerenza fra lo spirito e gli atteggiamenti della cultura letteraria e i concetti e i procedimenti della nascente scienza sperimentale moderna. Nella sintesi dello storico si compongono quindi insieme, illuminandosi a vicenda, tutti gli aspetti e i protagonisti della cultura rinascimentale, da Leonardo a Erasmo, da Ficino a Valla e Savonarola.
Una monografia dedicata alle vicende biografiche e allo sviluppo intellettuale del padre della filosofia moderna. Il testo critico è completato da una ricca bibliografia ragionata e da un'esaustiva cronologia.
"Non paragonabile con la nozione di 'rivoluzione scientifica', quella di Rinascimento, o Rinascenza, o Rinascita, o 'Renovatio', fu, giova ripeterlo, un ideale e un programma che realizzò un rinnovamente profondo all'insegna di un ritorno al passato [...]. D'altra parte lungo i secoli in cui il mito operò, non si mantenne uguale a se stesso. Coglierne l'origine, le differenze, lo sviluppo; determinare l'intreccio fra un'idea-forza e la riflessione storica sul suo dinamico affermarsi [...]: tali alcuni degli scopi di questo libro." Un'opera viene presentata in una nuova edizione introdotta da un testo di Michele Ciliberto.
"Posta alla convergenza di tematiche diverse, e sotto certi aspetti perfino contrastanti, l'astrologia antica è come il luogo esemplare d'incontro, e di scontro, fra l'esigenza di sistemazione razionale propria della scienza greca e i miti e le superstizioni ereditati dall'Oriente: fra logica e magia, fra matematica e mitologia; fra Atene e Alessandria." (dall'Introduzione).
In questo classico di storia della cultura, Eugenio Garin affronta il problema del passaggio dal Medioevo al Rinascimento, "cercando di liberarsi della vecchia antitesi tenebra-luce, con quanto essa reca di implicito di lotta religiosa, e di intendere diversità di forme di vita e di pensiero, e il tramonto di certi problemi e l'insorgenza di nuovi, e il modo diverso di vivere e di sentire gli eterni problemi della 'vita' e della 'morte'". Eugenio Garin (1909-2004) è stato uno dei maggiori storici del pensiero e una figura di primo piano della cultura italiana del Novecento. Tra le sue numerose opere figurano veri capisaldi della storiografia internazionale.
Un grande classico della storia del pensiero, che ha colto e indicato alla cultura dei nostri anni il volto più profondo e moderno dell'umanesimo italiano.