Che cos'è la creatività? Perché nel corso della vita le nostre potenzialità creative rimangono spesso nell'ombra? Sullo sfondo di un'analisi comparativa tra le diverse interpretazioni e teorie sulla creatività, l'autore focalizza la sua ricerca sui processi mentali che sono all'origine delle intuizioni e "illuminazioni" creative. La creatività assume una funzione particolarmente significativa in rapporto ai nostri processi cognitivi, come l'intuizione, la percezione, il pensiero analogico, la simulazione, l'associazione di idee, la ricerca nel contesto di un problema strutturato, la rielaborazione personale, il pensiero critico. La creatività coinvolge non solo il profilo cognitivo e metacognitivo, ma anche l'orizzonte affettivo-motivazionale della nostra soggettività, costituito da sentimenti, intuizioni, emozioni, bisogni, pulsioni, passioni, desideri. Per dare un senso alla nostra vita è fondamentale riuscire ad esprimere le potenzialità creative connaturate nella nostra interiorità: esteriorizzare le motivazioni più profonde che segnano e scandiscono i "colori" della nostra anima. Il primo dovere di ognuno è nei confronti della propria coscienza, del proprio tempo interiore: "essere se stessi" nel rispetto della vita autentica.
Il limite è connaturato in ogni singolo istante della nostra vita, nella dimensione più profonda della destinazione dell'uomo: l'essere dell'uomo si configura come "essere nel limite". Il limite indica un'imperfezione, una mancanza, una negazione, un'assenza: essere limitati significa essere imperfetti o essere privi di qualcosa. Ma il limite non annuncia solo la negazione di qualcosa, ma anche un significato autenticamente e profondamente positivo e dinamico. In quanto limitato nel suo essere nel mondo, nella sua razionalità e nella sua conoscenza, l'uomo rivela un'incancellabile impronta di complessità, dovuta al fatto che alla radice stessa della sua natura, il limite vi si insedia come consistenza della sua insufficienza. In qualsiasi forma o grado di realtà, la finalità del limite è di produrre limitazioni: nel riconoscimento soggettivo e nella presa di coscienza immediata di ogni singola e autentica limitazione si radica l'origine, la positività e l'orizzonte di una filosofia del limite che assume un ruolo centrale nel fluire inesorabile del tempo, nell'esperienza, nella conoscenza e nell'esistenza umana.