I disturbi d'ansia e panico hanno ormai raggiunto la dimensione della pandemia: un terzo del mondo occidentale e una parte consistente di quel mondo globale che si va affacciando alla modernità ne soffrono in forme più o meno gravi. Le domande su quale sia il significato del fenomeno e quale debba essere la sua gestione si moltiplicano a misura dell'inefficacia degli approcci terapeutici correnti. Corredato da avvincenti storie cliniche, il libro di Nicola Ghezzani La logica dell'ansia offre un quadro teorico di straordinaria chiarezza, nel quale ogni domanda ottiene infine una risposta puntuale e illuminante. I disturbi d'ansia e panico, dice l'autore, non vanno intesi come il prodotto di un deficit, di una carenza psicologica o organica, bensì come l'effetto di una iperfunzionalità psichica: dotato di una ricca sensibilità empatica e di una altrettanto ricca intelligenza previsionale, il soggetto ansioso vive un conflitto interiore rispetto alle scelte e ai modi di essere che, risolto, non solo sblocca la sua vita ma offre utili indicazioni all'epoca contemporanea per migliorare la qualità del rapporto fra l'uomo e le sue produzioni sociali e culturali.
La tradizione psicoanalitica, a cominciare da Sadger e Rank, ha rilevato il termine "narcisismo" dalla sessuologia di fine Ottocento, nella quale indicava nient'altro che una perversione sessuale. Poi Freud ha "sdoganato" il termine e ha fatto del narcisismo il fondamento universale della natura umana e il cardine esplicativo di ogni psicopatologia. Da quel momento, nelle pagine di psicoterapeuti e moralisti della civiltà, il concetto di narcisismo è diventato onnicomprensivo, la chiave di accesso per spiegare ogni male. Ebbene, questo abuso sensazionalista del concetto è ormai logoro: il narcisismo è tutt'altro. Non è il fattore antisociale connaturato alla specie umana descritto da Freud; è semmai la deviazione patologica di un impulso naturale alla maturazione. Nessun carattere autonomo e nessuna personalità complessa possono nascere e svilupparsi senza attingere allo straordinario deposito di energia del narcisismo. L'ombra di Narciso è il dolore di non essere stati riconosciuti e, allo stesso tempo, la drammatica risposta dell'individuo all'angoscia di essere annientato. Nessuno è esente da tratti narcisistici, perché il narcisismo è una forza che spinge a esplorare la propria singolarità, a esprimere la propria unicità, ad affermare la propria personalità, anche se ciò comporta, non di rado, il passaggio attraverso la rabbia, la violenza, la crudeltà.
L'amore può far male? Qual è la natura intima dell'amore e che rapporto intrattiene con l'impulso passionale? Esiste nel mondo un numero crescente di individui che si dibatte in dinamiche amorose il cui esito finale è sempre la sconfitta e la sofferenza, e che, nonostante ciò, si dedicano all'amore con la stessa dedizione di un religioso per la sua fede. La psicologia contemporanea definisce questa patologia come dipendenza affettiva. La tesi dell'autore è che se la dipendenza affettiva è una patologia, essa lo è in un modo del tutto particolare: dotata in modo estremo (passionale, appunto) di risorse di libertà che il soggetto deve solo imparare a scoprire in se stesso per renderle infine funzionali alla salute e alla vita. Un libro destinato ad un pubblico vasto.
Perché si ha paura dell'amore? Due sono le grandi paure relative al sesso e all'amore. La prima è di diventare schiavi dell'amore e di dipendere così sia dalla volontà della persona amata sia dal sistema costituito come coppia; quindi, di doversi confrontare con l'angoscia del proprio annullamento e la vergogna di essere stati sopraffatti...La seconda paura è il rovescio della medaglia della prima. Temiamo che la passione faccia emergere in tutta la loro potenza i nostri bisogni insoddisfatti: le privazioni subite, le carenze di accudimento e di amore, le frustrazioni dei nostri desideri, le occasioni che ci sono state negate. Quindi, abbiamo paura che questa consapevolezza ci spinga alla ribellione, al cambiamento traumatico della nostra vita e del nostro mondo, col rischio di doverci confrontare con l'orrore della colpa, del disordine, del caos. Grazie alla ricca esperienza clinica e alla sterminata visione culturale, Nicola Ghezzani apre in queste pagine il variegato ventaglio delle paure e delle difese nei confronti dell'amore: anoressia sentimentale e inibizione sessuale, tendenze conflittuali e giochi di potere all'interno della coppia, dipendenza affettiva e co-dipendenza, personalità timide e insicure o manipolatorie e aggressive fino alla violenza, alla sopraffazione, al sadismo. In questo libro, rigoroso come un saggio e semplice come un manuale, la paura di amare ci si mostra in tutta la sua estensione.
"L'amore è un sentimento di unione intenso e coinvolgente, una dinamica affettiva che intreccia e amalgama la vita e l'anima di due esseri umani, li fonde e li trasforma in un'unica entità in azione e in contemplazione di sé", scrive Ghezzani, definendo l'amore come un sentimento "naturale": spontaneo, ma, allo stesso tempo, creazione originale e autonoma degli amanti. L'amore, dunque, come passione: "Più abbiamo sofferto per le privazioni subite, più di conseguenza, s'è radicata in noi la nostalgia di ciò che abbiamo perduto. Questo penoso stato di privazione animato da speranza è il motore dell'amore passionale". E ancora: "Il concetto di rivendicazione come motore della passione è la matrice del mio discorso sull'amore passionale...". Tuttavia, "l'amore passionale, quando non soddisfa il desiderio di rinascita che sta al suo cuore, lascia emergere il fondo di dolore da cui è nato e su cui poggia. Il sogno di felicità deluso sfocia in una cupa sensazione di tradimento". Da qui nascono le patologie dell'amore, che Ghezzani, sulla base di una ricca esperienza clinica, distingue in compulsioni e perversioni. Da un estremo all'altro, il mondo dell'amore dispiega in queste pagine tutta la sua straordinaria, gioiosa e drammatica profondità.