Nel 1972 Karol Wojtyla, allora cardinale di Cracovia, dopo essere stato attivo protagonista del Concilio Vaticano II, decide di illustrare con questo libro ai fedeli della sua diocesi i frutti dell'insegnamento conciliare. Per il futuro papa, il Concilio è la fonte del rinnovamento della Chiesa e il punto da cui partire per attuare il programma di nuova evangelizzazione in un mondo che si è allontanato da Dio. Questo significa presentare la tradizione della Chiesa in forme più vicine alla sensibilità dei contemporanei, ricordando sempre, con la Costituzione pastorale "Gaudium et Spes", che Cristo, "proprio rivelando il mistero del Padre e del suo amore, svela anche pienamente l'uomo a se stesso e gli rende nota la sua altissima vocazione".
È un ancora il giovane cardinale di Cracovia che in questo libro, da pastore della diocesi polacca, si rivolge ai suoi fedeli guidandoli ed esortandoli alla fiducia nell'amore misericordioso di Dio e alla perseveranza. Le parole di Wojtyla assumono il tono e la forza di un piano programmatico, un progetto per la chiesa del terzo millennio che verrà poi avviato quando, qualche mese dopo, lo Spirito Santo spingerà Wojtyla a sedere sul seggio di Pietro.