Aperto ancora da un saggio interpretativo e chiuso da una prosopografia dei personaggi e delle istituzioni più rilevanti dei tre tomi procurata da Alessandro Angelo Persico e Goffredo Zanchi, il volume dedicato agli anni 1913-1914 conclude il trittico dei contributi di Angelo Giuseppe Roncalli a «La vita diocesana». Dopo il volume borromaico e il tomo centrato sul confronto con il moderno, "Anni di prova" testimonia il declino dell'attività di Roncalli redattore. Questo declino fu giustificato dal contesto generale e dalle circostanze particolari nelle quali il segretario di Radini Tedeschi si trovò a vivere. Il contesto generale è quello che portò allo scoppio del primo conflitto mondiale; la rapida accelerazione degli eventi - che sembrò in un primo momento non toccare l'Italia - si saldò alle circostanze particolari del declino fisico del vescovo di Bergamo. Il futuro papa Giovanni XXIII aveva scritto molto negli anni in cui l'attività del suo vescovo fu più intensa, poiché egli non poteva sapere che a tale attivismo sarebbe seguito un progressivo esaurimento. Le pagine della «Vita diocesana» dedicate alla morte di Radini mostrano fino a che punto gli anni 1913 e 1914 siano stati per Angelo Roncalli davvero "Anni di prova", a conclusione di una esperienza redazionale che fu anche una esperienza umana, destinata a segnare in profondità il punto di vista roncalliano sulla realtà.
"Nella temperie moderna" (1911-1912) rappresenta l'elemento centrale del trittico su Roncalli e «La vita diocesana». Se il primo volume -All'ombra di san Carlo Borromeo (1909-1910) - ha offerto al lettore la chiave d'accesso al mondo del giovane segretario del vescovo di Bergamo Giacomo Maria Radini Tedeschi, il secondo tomo consentirà di compiere un passo ulteriore. Questo passo andrà compiuto tenendo sempre presenti i dati di partenza: su incarico del vescovo Radini, nel 1909, Guglielmo Carozzi (come direttore responsabile) e Angelo Roncalli (come segretario) rinnovarono e rilanciarono il «Bollettino del Segretariato del clero», trasformandolo ne «La vita diocesana»; nel maggio 1960 Angelo Giuseppe Roncalli, divenuto papa Giovanni XXIII, rivendicò a sé l'autografia quasi completa delle annate 1909-1914; pochi mesi più tardi, su sollecitazione del suo segretario Loris Francesco Capovilla, papa Roncalli siglò con una "r" di auto-attribuzione le pagine della sua copia personale delle prime cinque annate della rivista. Come per il primo volume "borromaico", la scelta di valorizzare in pieno le auto-attribuzioni roncalliane mediate da Capovilla ha implicazioni profonde nella ricostruzione del profilo del giovane Angelo Giuseppe Roncalli. Il sottotitolo del secondo tomo (di tre), Nella temperie moderna, consente di intravvedere quello che sarà il filo dell'opera: il rapporto con la modernità e la distanza dal "modernismo". Il volume dedicato agli anni 1911-1912 continua a essere rigorosamente fondato sul patrimonio archivistico custodito dalla Fondazione Papa Giovanni XXIII di Bergamo, valorizzato dalla collana Fonti e ricerche, e sostenuto dal progetto "Roncalli e Bergamo" finanziato dalla Fondazione Banca Popolare di Bergamo e, per ciò che riguarda il progetto di edizione dei contributi roncalliani alle prime cinque annate de «La vita diocesana», dalla Scuola Normale Superiore di Pisa.
Il volume raccoglie lettere e scritti del delegato apostolico Angelo Giuseppe Roncalli, edito a 37 anni dalla sua morte e successivamente alla sua beatificazione, conservati negli archivi dei Conventi di S. Antonio a Istambul e Padova. I cinque anni di pontificato di giovanni xxiii (1958-1963) - dopo essere stato delegato apostolico in bulgaria e in turchia, nunzio a parigi, patriarca a venezia - hanno segnato una svolta epocale nella storia della chiesa. Le letter e e gli scritti qui raccolti da p. Massimiliano chilin da lunghi anni attivo in libano e gia ministro provinciale della provincia d'oriente dei franc escani conventuali, anche se in buona parte gia noti, costituiscono tuttavia un tassello nella ricostruzione della personalita di papa roncalli, particolarmente negli anni precedenti la sua elezione alla cattedra papale. Il volume, p ur senza nessuna pretesa di ricostruzione critica, ci propone una documentazione sulla vita del futuro papa, che nelle sue lettere testimonia l'affet to e l'amicizia verso la fami glia francescana conventuale attiva da sempre ad istambul, soprattutto con p. Giorgio montico a lungo superiore del convento di s. Antonio, ministro provinciale della provincia di oriente prima e poi nella provincia patavina di s. Antonio. Appaiono diversi segni della sua devozione antoniana soprattutto nei tragici momenti della seconda guerra mondiale, continuati in un costante rapporto con il convento e la basilica di padova.
Un volume stimolante per ripensare alla grande speranza suscitata dal Concilio Vaticano II e a chi ne fu l'ispiratore. Pagine dagli scritti e discorsi di papa Giovanni, improntate a una profonda fede e vivissima sensibilita per i bisogni del nostro tempo.
In questo libro i documenti costitutivi che definiscono il carisma, l'organizzazione e le linee operative di questa associazione diffusa ormai in 30 Paesi del mondo che offre una speranza e, spesso, una famiglia, a coloro di cui non si innamora nessuno". "