Le Edizioni OCD offrono al lettore una nuova traduzione delle Opere complete di san Giovanni della Croce, basata sulla settima edizione spagnola pubblicata dalla Editorial de Espiritualidad (2019). La traduzione fedele dell'edizione di EDE garantisce la sicurezza di avere tra le mani un testo certo e ben appurato dell'opera sanjuanista, frutto dello studio dei codici delle opere attualmente conservati, e di usufruire di un insuperabile apparato critico e di un insieme di introduzioni e note che aiuteranno nella comprensione del contenuto degli scritti di san Giovanni della Croce. "Attaccamento a Dio e attaccamento alla creatura sono opposti, e quindi non possono sussistere in una sola volontà". "Oh, quanto è felice quest'anima che sente sempre che Dio sta riposando e dormando nel suo seno! Oh, quando le conviene allontanarsi dalle cose, fuggire le occupazioni e vivere con immensa tranquillità, in modo che nemmeno il più piccolo granello o rumore inquieti o muovo il seno dell'Amato!".
Per la prima volta si presenta anche in traduzione l'intero corpus dell'opera agiografica di Pier Damiani, che include la celebre vita di Romualdo, all'origine della tradizione eremitica camaldolese, già cara a personaggi come il Petrarca, quella di Odilone di Cluny, e quelle meno note di Mauro vescovo di Cesena e dell'eremita avellanita Domenico Loricato. Nella esemplarità di questi santi, tra loro molto diversi ma tutti cronologicamente relativamente vicini al loro agiografo, si rispecchiano sia i tratti del progetto di riforma ecclesiastica di cui Pier Damiani fu protagonista a pieno titolo, sia la dimensione più personale della sua tensione spirituale all'insegna di una severa ascesi solitaria, ma che mai ritrae lo sguardo su un mondo bisognoso di ritrovare l'assoluto di Dio per non soccombere al suo giudizio.
In edizione latino-italiana, una testimonianza preziosa della vita delle prime comunità monastiche e del cristianesimo delle origini.
Vita di san Paolo, Vita di Ilarione; Vita di Malco: la solitudine, il contatto intimo con Dio, la castità, la fede sono i temi ricorrenti di queste opere in cui Girolamo comunica il fascino della vita monastica. Le Vite (in particolare la Vita di San Paolo, prima opera monastica latina in assoluto) incontrarono l’immediato favore dei lettori, grazie al momento storico che vedeva il fiorire del monachesimo in Occidente. Gli uomini illustri: ha il merito di avere trasmesso notizie storiche preziose; ad essa le moderne storie letterarie devono a volte rivolgersi come a fonte unica di informazione. Continuazione della Cronaca di Eusebio: è una parziale traduzione in latino del Chronicon di Eusebio di Cesarea, testo storiografico che riassume la cronologia universale e biblica. Eusebio si ferma all’anno 303 d.c., Girolamo prosegue fino al 378 d.C. La Regola di Pacomio si compone di quattro gruppi di norme monastiche che Girolamo, nel 404, traduce in latino.
Tercera edición bilingüe actualizada; promovida por la Federación Agustiniana Española (F.A.E.).
Introducción general de Pío de Luis, OSA. Traducción y notas de Pío de Luis,OSA y José Anoz, OSA. El texto latino tomado de diversas fuentes, que se indican al principio de cada sermón, ha sido preparado por Enrique Garmón, OSA.
Es difícil precisar la faceta más preponderante y definida de San Agustín. En cualquier aspecto que se le considere, nos asombra su genio poderoso y la amplitud de su vuelo. Sin dejar de ser nunca el gran pensador, que hunde su mirada en todos los problemas de la religión y del saber, el quehacer que llenó toda su vida fue la actividad apostólica del predicador sagrado. En instruir y adoctrinar a los fieles de Hipona desplegó su celo inagotable, explanándoles maravillosamente, en todos los tonos, los misterios de la fe y las verdades del Evangelio. El genio de San Agustín se pliega a la condición de sus oyentes para introducirles en el conocimiento de las verdades más altas. Recorre todas las gamas del estilo, desde el más familiar al más elevado y noble. Su unción incomparable se prodiga en innumerables recursos para ponerse al alcance de los más ignorantes. Los sermones de San Agustín serán siempre modelo vivo de predicación sagrada, de profundidad y sencillez, de gracia expresiva, de exposición catequística y pedagógica.
Pur essendo nato da una vivace polemica antipagana, il "De viris illustribus" di Gerolamo, composto a Betlemme nella primavera del 393, rappresenta il primo tentativo di una biografia letteraria degli scrittori cristiani antichi. Modellata sull'analoga opera di Svetonio, essa comprende centotrentacinque brevi vite di "uomini illustri", greci e latini, che si distinsero in modo particolare negli studi biblici e letterari. Ancor più di Origene, di cui era appassionato estimatore, Gerolamo è uno dei pochi scrittori cristiani ai quali la conoscenza della lingua latina, greca ed ebraica ha permesso di cogliere ed esprimere in modo efficace i vari e complessi aspetti della nuova cultura. Nonostante i limiti e le disuguaglianze delle biografie letterarie, spesso condizionate dalla forte personalità dell'autore, il "De viris illustribus" ha avuto una straordinaria diffusione nel corso dei secoli attraverso un'ampia tradizione manoscritta e un considerevole numero di imitatori. Premessa di Umberto Rapallo.
Girolamo compone il commento al libro di Isaia tra il 408 e il 410 d.C. Pensato per un uditorio aristocratico e colto, in particolare costituito da un gruppo di donne cristiane di alto linguaggio e di vita virtuosa conosciute nel suo soggiorno romano, lo scritto si presenta diviso in diciotto libri: ogni libro espone, dopo il prologo, la spiegazione sistematica del testo profetico, alternando l'esegesi letterale a quella spirituale. Dopo aver conosciuto un'alterna fortuna durante l'Umanesimo e il Rinascimento, in età moderna l'opera di Girolamo traduttore ed esegeta ha potuto essere studiata come documento di una latinità e di una cultura che hanno avuto, in quanto tali, un'influenza profonda sulle lingue e le culture medio- e neolatine d'Europa. Il terzo tomo completa la pubblicazione del Commento.
L'esegesi letterale e spirituale del libro biblico, un invito al pentimento. Girolamo compone i commenti a libri biblici di Naum e Sofonia tra il 389 e il 392 dedicando entrambi a Paola, nobile matrona romana, e la figlia Eustochio delle quali era guida spirituale. Il commento a Naum è costituito da un unico libro, introdotto da un breve prologo e privo di conclusione. Com'è abitudine di Girolamo, il libro profetico è analizzato versetto per versetto con una doppia interpretazione, prima secondo un livello storico-letterale e poi spirituale. Quale il messaggio di Girolamo? Ninive è intesa come figura del mondo in cui viviamo e i veri Assiri di cui bisogna avere timore sono i persecutori dei credenti, cioè degli uomini di Chiesa, autentico Israele.Così procede per il commento a Sofonia. Tema dominante del libro è l'annuncio del giorno del Signore, "giorno della collera, giorno del castigo, giorno del giudizio" che si traduce nel testo di Girolamo in un invito al pentimento.
Restano famose le pagine che Auerbach dedicò a Gregorio di Tours in Mimesis, facendone il prosatore esemplare di un'epoca che aveva nel realismo immediato, cioè senza forti mediazioni intellettuali, la sua caratteristica stilistica. Poche idee astratte, nessuna strutturazione sintattica del mondo, ma in compenso immagini vive e tangibili, di grande forza espressiva. Tutto questo Auerbach lo diceva a proposito della Storia dei Franchi. Ma Gregorio di Tours, oltre che storico, fu un fecondissimo agiografo. I suoi otto libri di "Miracoli" rappresentano una delle testimonianze più importanti per lo studio di quello che viene considerato l'aspetto distintivo della religiosità del periodo post-romano: il culto dei santi e delle loro reliquie. Dei quattro libri dedicati a san Martino, patrono della città di Tours di cui Gregorio fu vescovo metropolitano, viene qui proposta la prima traduzione italiana accompagnata da un ampio commento. Il racconto dei miracoli di Martino si snoda in una narrazione realistico-simbolica che possiede molteplici motivi di interesse: in primis quello propriamente religioso, per il significato quasi liturgico delle ripetute sequenze miracolistiche, e per il carattere a un tempo fisico e spirituale proprio del santo presente ancora in questo mondo attraverso le sue reliquie; poi quello culturale, per il rapporto con la medicina popolare e con la tradizione medica greco-romana, ma anche per il significato attribuito alla malattia del corpo interpretata come segno dell'unica vera malattia: quella dell'anima; infine quello pastorale e politico, sia per quanto riguarda le modalità e i contenuti della predicazione svolta da Gregorio, sia per la connessione di quest'ultima con una visione interamente confessionale della società umana che il vescovo di Tours condivise con Gontrano, il sovrano della dinastia merovingia a cui fu maggiormente legato. Si tratta di motivi tra loro interconnessi, difficilmente scindibili l'uno dall'altro, rintracciabili nei resoconti di ogni singolo miracolo: resoconti strutturati all'interno di un protocollo che ha strettamente a che fare con l'organizzazione dei pellegrinaggi e la conservazione delle reliquie, e rimanda a un impasto complesso di spiritualità e agire politico. Quest'opera di Gregorio di Tours ci immerge in un mondo non sempre facile da comprendere, e in una religiosità affascinante anche perché così diversa da quella delle epoche precedenti e successive.
Difícilmente se hallará, no ya en la literatura cristiana, sino incluso en la universal, un libro más bello y encan­tador, más emocionante y sugestivo, después de la Sagrada Biblia, que las Confesiones de San Agustín. Porque con ser todos los que salieron de su maravi­llosa pluma admirables, y casi diríamos divinos, brilla, sin embargo, entre ellos este fascinante y original libro suyo que, durante quince siglos, no ha dejado de ser leído con supremo deleite por sabios e ignorantes, por crédulos e incrédulos. Acercarse a las Confesiones y sintoni­zar con su mensaje no ha sido, y menos ahora, un ejercicio de pura erudición consistente en buscar el futuro en el pasado, sino la constatación obligada y contagiosa de la inquietud radical del hombre en la búsqueda de la verdad, de la felicidad, de Dios. Por eso, las Confesiones agustinianas no han perdido nada de su frescor y espontaneidad
Quale cristiano battezzato non desidera raggiungere la santità? Donarsi a Gesù Cristo e amarlo pienamente? Ma qual è la strada da percorrere? Chi ci guiderà in questo cammino? San Luigi Maria Grignion di Montfort dà vita a uno scritto breve con lo scopo di rivelarci il segreto per realizzare questo nostro desiderio: prendere Maria con noi come guida sicura e modello di vita. Con un linguaggio ancora più incisivo del "Trattato della vera devozione a Maria", san Luigi Maria Grignion di Montfort ci offre perle preziose e bellezze spirituali da gustare giorno per giorno.