Nelle terre un tempo bianche le camicie verdi hanno impugnato il crocefisso. In quello che fu il regno della Dc sembra vincere un cristianesimo senza Cristo agitato da un partito che perfino la Chiesa, dopo aspri conflitti, ritiene ormai un legittimo interlocutore.
Perché il Carroccio si espande in quella Italia bianca in cui il cattolicesimo ha sempre avuto un peso rilevante? Perché incontra a lungo una sola resistenza nel territorio: quella della Chiesa? Perché, dopo il periodo neopagano, la Lega riscopre il cristianesimo? Perché oggi Carroccio e vertici ecclesiali sembrano avviati verso strade meno conflittuali?
«Quella tra Lega e Chiesa non è certo una sfida per la salvezza delle anime, quanto per la definizione di un'identità strettamente legata alla religione, a un cattolicesimo che il Carroccio vuole locale e localista e declinato in chiave etnoidentitaria, in antitesi al messaggio universale della Chiesa. Un conflitto che si alimenta anche perché entrambe ambiscono, in maniera diversa, a dare forma a una società locale che di cattolicesimo si è nutrita per secoli e che della religione ha fatto uno strumento di orientamento e di senso.»
Dopo il lungo decennio khomeinista del 1979-89, nella Repubblica Islamica dell'Iran si è verificata una lenta transizione normalizzatrice. Il doppio mandato presidenziale di Khatami, eletto nel 1997 da un blocco politico e sociale molto variegato, è stato l'apice di quella transizione, espressione piena del desiderio nazionale di lasciarsi la rivoluzione alle spalle. Nell'estate del 2005 l'illusione riformista si è scontrata però con l'ascesa politica del 'partito dei militari', coronata dall'elezione presidenziale di Ahmadinejad. In questo nuovo libro Renzo Guolo delinea un'analisi storica, politica e sociologica della complessa realtà iraniana, dagli orientamenti religiosi e politici delle fazioni di regime alle loro rivisitazioni, a fini politici, della tradizione religiosa; dal ruolo dei diversi attori in campo (intellettuali religiosi, donne, studenti) ai mutamenti della sfera familiare indotti dal regime; dalle alleanze internazionali, alle esigenze energetiche del paese, alla questione del nucleare, al conflittuale rapporto con l'Occidente.
È dall'11 settembre 2001 che la domanda se l'Islam e la democrazia siano compatibili è divenuta di senso comune. È da quel momento che la risposta assume capitale importanza. Renzo Guolo, studioso dei fondamentalismi contemporanei, insegna Sociologia e Sociologia della religione nelle Università di Trieste e Padova.
Il libro si apre con un panorama delle comunità islamiche in Italia, dalle più radicali, come quelle che si raccolgono intorno ad alcune moschee torinesi, alle tradizionaliste dell'Unione delle comunità e organizzazioni islamiche in Italia (UCOII). Successivamente, l'autore passa in rassegna le posizioni verso l'Islam dei principali protagonisti della vita politica italiana: da Berlusconi alla Lega, da Alleanza Nazionale alla sinistra. Infine prende in esame l'atteggiamento della Chiesa cattolica e quello diffuso nella scuola e la posizione degli intellettuali di maggiore spicco. Studioso dei fondamentalismi contemporanei, Renzo Guolo insegna Sociologia e Sociologia della religione nella facoltà di Scienze della Formazione a Trieste.
Qual è l'origine di questo movimento che irrompe oggi sulla scena mondiale con la sua ideologia politica totalizzante; quale modello di società e di Stato vogliono costruire i giovani che impugnano la bandiera della fede militante; chi sono gli attori sociali che fungono da spina dorsale di un movimento che, per ampiezza della militanza, è difficile classificare sotto la categoria del terrorismo? La risposta dell'Occidente si esaurirà sul piano militare? Oppure sotto le macerie di Manhattan è rimasta per sempre anche una concezione della globalizzazione che, pur non direttamente causa di un fenomeno come il fondamentalismo, lo alimenta con la sua tendenza onnivora all'uniformità? L'autore fornisce una sua risposta in questo saggio.