Il volume raccoglie una serie di scritti pubblicati su varie riviste o presentati in seminari presso Università e Centri di ricerca. Comprende quattro parti. La prima riguarda aspetti di carattere generale riguardanti la geopolitica economica e la sua differenza dalla geoeconomia, riguardando la prima anche gli adeguamenti politici e sociali necessari per aumentare la competitività di un sistema paese nell'economia globalizzata, nonché le metodologie da utilizzare per definirli. Nella seconda vengono analizzate analogie e differenze fra i rischi connessi con la corruzione, le catastrofi naturali e il terrorismo. La terza è dedicata all'Europa, esaminando le prospettive che l'Unione Europea rimanga un attore geopolitico e geoeconomico globale e le problematiche connesse con l'allargamento dell'Unione ai Balcani Orientali. La quarta sezione tratta dell'energia. Vengono affrontati i problemi della cosiddetta fine dell'"era del petrolio", quelli dello smantellamento delle centrali e della gestione delle scorie nucleari, per concludere con un esame delle difficoltà che si devono affrontare in Italia, per la costruzione delle grandi opere, necessarie per la modernizzazione del Paese.
Il volume, che raccoglie taluni scritti degli ultimi anni sulla teoria della geopolitica e su quella della strategia, è diviso in quattro sezioni. La prima riguarda il concetto di sicurezza. Esso è ridivenuto multidimensionale dopo la fine della guerra fredda, durante cui era stato invece dominato dalle dimensioni tecnologiche della dissuasione nucleare. Oggi soprattutto dopo gli attentati dell'11 settembre 2001, in esso hanno assunto eguale importanza l'hard e il soft power. È scomparsa la "convenzione" per la quale chi era sconfitto sul campo di battaglia, riconosceva di essere stato vinto e faceva la pace con il vincitore. Oggi la vittoria militare non coincide più con quella politica. La seconda sezione riguarda la logica della strategia e la strumentalità dell'uso della forza nelle relazioni internazionali del XXI secolo. La terza sezione approfondisce i legami esistenti fra la strategia da un lato e la storia e la geografia dall'altro, per concludere con un'analisi dei rapporti esistenti fra la geografia militare e la geostrategia. Nella quarta sezione vengono analizzati l'utilità attuale della geopolitica, il ruolo che svolgono gli esperti della disciplina ed il concetto di nemico. La sezione si conclude con un'analisi della "geopolitica dello spazio" extra-atmosferico nell'attuale competizione per il potere mondiale.
Il volume raccoglie alcuni saggi e relazioni scritti negli ultimi anni in merito ai temi della geopolitica mondiale. Oltre a una parte di carattere generale, che riguarda le "tendenze forti" che condizionano l'evoluzione geopolitica attuale (dalle radici culturali della politica estera degli Stati Uniti, alla riscoperta dello Stato e al ritorno di Dio, della guerra e della storia, per giungere a esaminare il declino delle Nazioni Unite e il tentativo di democratizzazione dell'Islam), sono presenti delle analisi geopolitiche dei principali attori internazionali e alcune previsioni sulle future evoluzioni.
Nel contesto geopolitico europeo, la stabilizzazione dei Balcani orientali rappresenta un interesse prioritario dell'Italia e dell'Europa, anche in vista del prossimo allargamento del 2007 alla Romania e alla Bulgaria. Ed è scopo della ricerca pubblicata in questo volume (incentrata sulle infrastrutture di questi due paesi) attirare l'attenzione sull'importanza futura della regione e sottolineare come la prossima entrata nell'Unione ne farà mutare la stessa geopolitica, coinvolgendo l'Unione nell'intero bacino del Mar Nero.
Lo sviluppo delle tecnologie dell'informazione sta trasformando politica ed economia, società e forze armate. Il mondo si sta modificando con un ritmo mai conosciuto. La rivoluzione dell'informazione ha già provocato il collasso del blocco sovietico e la fine della guerra fredda. Sta ora determinando la crisi degli stati territoriali, imponendo loro almeno un ampio decentramento di poteri. Gli stati che non si adeguano implodono, come è avvenuto per la Jugoslavia e l'Unione Sovietica. Le nuove tecnologie offfrono però anche grandi opportunità, non solo pericoli o sfide. Questo volume aiuta a comprendere il senso di cambiamenti turbolenti e rapidi non solo per farsene travolgere, ma anche per trarne ogni possibile vantaggio.
Sulla scia degli studi di geopolitica si è sviluppata una nuova disciplina: la geoeconomia. Essa intende collocare l'insieme delle scelte economiche di un paese in una strategia che miri ad accrescere la sua competitività tenendo conto delle condizioni generali del mondo. La geoeconomia non intende definire misure per imbrigliare l'iniziativa economica individuale entro schemi strategici "calati dall'alto", né è un sinonimo di neo mercantilismo o di protezionismo o di guerra economica. Mira a promuovere le condizioni per rendere competitivi i "sistemi paese" nella nuova competizione economica internazionale, aumentatasi a seguito della fine della guerra fredda e quindi delle divisioni e dei condizionamenti politico-strategici che la limitavano.
L'opera di Jean-Marie Floch si è sempre caratterizzata da una pratica della contaminazione, dal desiderio inesauribile di mettere in discussione schemi prestabiliti e luoghi comuni, per introdurre al loro posto nuove interpretazioni del mondo e diversi significati della società. Tutto il suo lavoro dunque è stato caratterizzato - in una parola - dal bricolage. Il presente volume è una raccolta di testi, molti dei quali difficilmente reperibili, pubblicati in riviste poco note o non più ristampati. L'idea di fondo è quella di rendere un'ulteriore testimonianza del lavoro di Floch per la ricerca sociosemiotica, raccogliendo un certo numero di scritti che illustrino come la scienza della significazione e dei linguaggi possa intervenire in ambiti molto diversi della vita quotidiana e della socialità, della cultura e della comunicazione.