La "Legenda aurea" è l'opera che meglio ha espresso in tutta la sua ricchezza e complessità l'originalità di una componente insostituibile della storia di una società umana, vale a dire il tempo. Dopo il trionfale successo riportato per oltre tre secoli, la "Legenda" è andata incontro a una sorta di eclissi, soprattutto tra XVII secolo e inizio del XX. È stata a lungo - ed è ancora oggi - classificata dagli specialisti come letteratura agiografica. Ma ai miei occhi l'opera è in realtà una summa sul tempo. La grande originalità di Jacopo da Varazze non è solo nel considerare e nell'abbracciare il tempo nella sua totalità, ma nel giungere alla totalità del tempo combinandone tre dimensioni: "temporale", vale a dire il tempo ciclico della liturgia cristiana; "santorale", il tempo lineare scandito dalla successione delle vite dei santi; "escatologica", ovvero il cammino dell'umanità cristiana nel tempo fino al giudizio finale. Originale è la combinazione di questi tre tempi, così come il ruolo essenziale di indicatori del tempo attribuito ai santi. Il nostro domenicano vuole mostrare come solo il cristianesimo abbia saputo strutturare e sacralizzare il tempo della vita umana e accompagnare l'umanità verso la salvezza; in effetti, il tempo della "Legenda" non è un tempo astratto, bensì un tempo umano, voluto da Dio e santificato dal cristianesimo.
Frutto di anni di lavoro, questa opera di Le Goff non vuole essere il semplice racconto di una vita, ma l'affresco di un'intera epoca e una serrata discussione sulla possibilità stessa di fare storia, laddove la documentazione sembra sfumare nelle nebbie del mito. La prima tappa del percorso ci offre il racconto tradizionale della vita di San Luigi, elaborato secondo le fonti disponibili: il sovrano devoto, che accoglie i poveri alla sua tavola, fonda ospedali, cura gli appestati e partecipa a due crociate, sino a morire di peste in marcia verso l'Egitto. Quindi, nella parte centrale del volume, Le Goff raccoglie informazioni che vaglia criticamente, distinguendo il probabile dal verosimile. Infine il personaggio è inserito nel quadro dell'epoca.