Nelle pagine di questo diario spirituale l'autore, con semplicità, autoironia ed una rara capacità di introspezione, ci presenta quella che potremmo definire la testimonianza unica di un'esperienza a diretto contatto con quella spiritualità indiana lontana dagli «swami propaganda» o dai «mercanti di advaita», ma fatta di quei «santi» il cui destino non è stato quello di essere conosciuti dal mondo. In un racconto scorrevole e avvincente ma allo stesso tempo incredibilmente profondo, con un'alternanza di slanci lirici, dialoghi intensi e sconvolgenti e situazioni umoristiche, il monaco benedettino Henri Le Saux, noto col nome di Abhishiktananda, ci accompagna nella sua «iniziazione alla vita monastica hindu». Egli abbandona poco a poco ogni pregiudizio ed ogni bagaglio intellettuale e la Montagna infine lo ripaga riconoscendolo come «uno dei suoi»
Destinatari
Chi è interessato ai valori anche di altre religioni e in particolare alle differenze, ma anche alle somiglianze tra cristianesimo e induismo.
Autore
Henri Le Saux (1910-1973) vero pioniere del dialogo tra cristianesimo e induismo, riuscì a penetrare a fondo nella spiritualità indiana, adottando il radicale modello monastico del sannyasa fino a essere riconosciuto dagli stessi hindu come uomo di Dio. Dopo un lungo periodo trascorso nell'India del sud, segnato dall'incontro con i santi indiani Ramana Maharshi e Sri Gñanananda, negli ultimi anni si ritirò in un eremo sull'Himalaya, alle sorgenti del Gange. Il suo sentirsi profondamente cristiano e nello stesso tempo profondamente hindu fu da lui sempre vissuto come una lacerazione interiore fino alla folgorante e risolutiva esperienza del «risveglio» che lo colse pochi mesi prima di morire.
Il libro Guru and Disciple descrive l’incontro di Henri le Saux O.S.B. (Svami Abhishiktananda) con Sadguru Gñanananda al suo asram, Sri Gñanananda Tapovanam, nella seconda settimana del dicembre 1955, e il suo ritiro di due settimane con lui nel marzo 1956. Egli presenta un’immagine vivida, bella e commovente del saggio e fa emergere l’essenza del suo insegnamento. Abhishiktananda fu pienamente aperto alla Grazia del suo Guru. Scrive in proposito: «Il mio Gñanananda è completamente vero. In esso io non ho sovrapposto me al Maestro. È diverso dagli altri libri e presenta il meglio dell’esperienza indiana, senza fare comparazioni o giudizi di valore. Di tutto ciò che ho scritto, Gñanananda è quasi l’unica cosa che rimane a galla.» È per via della sua totale trasparenza e per la grande rilevanza dei suoi contenuti per i tempi moderni che questo libro è riconosciuto come uno dei migliori documenti spirituali del ventesimo secolo. «L’importanza dell’incontro di Abhishiktananda con il suo Guru Sri Gñanananda è stata adeguatamente evidenziata e apprezzata in questa edizione italiana meglio che in tutte le precedenti.
Questa edizione del libro Guru and Disciple, sarà un’aggiunta di gran valore alla letteratura spirituale in italiano, diffondendo il messaggio senza tempo delle Upanishad come è stato insegnato dal grande saggio dell’est» (dall’Introduzione di Sri Svami Nityananda Giri).