Due fenomeni come le disuguaglianze e le diversità, da sempre presenti nella storia dell'umanità, hanno raggiunto livelli deflagranti e conflittuali, sia all'interno dei singoli Stati sia su scala planetaria, legando il trauma economico e politico a quello culturale e sociale. Gli squilibri mondiali - anche in termini di accessibilità, disponibilità e sfruttamento delle risorse - si sono progressivamente approfonditi, traducendosi troppo spesso in emarginazione ed esclusione sociospaziale, con processi di deterioramento della qualità della vita. Conseguenza concreta delle gravi disuguaglianze è il fenomeno migratorio che, per intensità e complessità, ha raggiunto aspetti preoccupanti e di difficile soluzione. Gli strumenti e i valori geografici, declinati in chiave interdisciplinare, consentono di contestualizzare meglio tale fenomeno, indirizzandolo sul versante di una consapevole inclusione. Questo volume trae origine dai contenuti del 59° Convegno nazionale dell'Associazione Italiana Insegnanti di Geografia, svoltosi alla Sapienza Università di Roma (29 settembre-3 ottobre 2016).
A 50 anni dall'apertura del Concilio, è diffusa la convinzione che l'apporto dei cattolici italiani al superamento della grave crisi che ha investito il nostro Paese sia inadeguato; si avverte sempre più la necessità di favorire la crescita di una matura spiritualità laicale, che dal Concilio sappia trarre stimoli e ispirazione. In questo contesto, la testimonianza di un intellettuale cristiano come Mario Cortellese (1913-2010), che ha speso la sua vita al servizio della Chiesa e della società, può aiutare a ritrovare le ragioni profonde di un rinnovato impegno nella storia alla luce degli insegnamenti del Concilio, che egli ha accolto, amato e divulgato instancabilmente. Il presente volume, curato da Giuseppe Rossi e Salvatore Leonardi, attinge ai lavori del convegno svoltosi ad Acireale nell'ottobre 2012 per ripercorrere l'itinerario di vita e di pensiero di Cortellese, che, formatosi nella FUCI degli anni del fascismo e poi nel Movimento Laureati di A.C., temprato dalla sofferenza della pri- gionia in Germania e Polonia, ci ha lasciato una esemplare testimo- nianza di cristiano laico impegnato nell'opera di evangelizzazione e di promozione umana, principalmente a servizio della scuola (come docente nei licei ed esperto del Ministero della Pubblica Istruzione) e dell'informazione (come direttore di periodici cattolici). Il contesto ecclesiale e socio-culturale in cui va iscritto l'impegno di Mario Cortellese è delineato da Giorgio Campanini e Massimo Naro. I molteplici aspetti di questo impegno sono messi a fuoco da Carmelina Chiara Canta, Manuela Cortellese, Salvatore Leonardi, Alfio Mazzaglia, Rosario Musumeci, Sebastiano Raciti, Giuseppe Rossi, Tiziano Torresi, Giovanni Vecchio. Le prefazioni sono di Antonino Raspanti, vescovo di Acireale, e di Carlo Cirotto, presidente nazionale del Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale. Sandro, Paolo, Aldo e Claudio Cortellese, figli di Mario, firmano la postfazione.