Contenuto
Dal 2 aprile 2005, ogni giorno migliaia di persone visitano la tomba di Giovanni Paolo II lasciando numerosi biglietti e lettere sul luogo di sepoltura. L’autrice è andata alla radice di questo fenomeno analizzando questi messaggi e osservando i comportamenti tenuti dai visitatori. Il testo è un valido contributo alla comprensione dello straordinario rapporto instaurato dal papa con l’uomo di ogni età, estrazione sociale e credo. Il libro contiene, inoltre, interventi del card. Angelo Comastri, mons. Slawomir Oder, card. Zenon Grocholewski, professor Sabino Acquaviva e del giornalista Giuseppe De Carli.
Destinatari
Tutti
Autore
ELISABETTA LO IACONO laureata in media e giornalismo presso l’Università degli studi di Firenze. Giornalista professionista, con numerose esperienze nel giornalismo radiofonico, della carta stampata e degli uffici stampa. Dal 2008 è docente di giornalismo presso la Pontificia facoltà teologica Seraphicum di Roma. Ha curato la pubblicazione Cronache dell’alluvione (1998) ed è co-autrice del libro Cardoso e Fornovolasco dall’alluvione a oggi (2002). Da alcuni anni si sta dedicando all’approfondimento del rapporto tra comunicazione e religione. Ha collaborato alla realizzazione del volume Giovanni Paolo II. 2 aprile 2005: un evento mediatico (2006) e ha pubblicato il libro Se mi sbaglio mi corrigerete. La rivoluzione comunicativa di Giovanni Paolo II (2008).
Il libro, ripercorre i principali momenti del pontificato di Giovanni Paolo II proponendo una chiave di lettura tesa ad analizzarne lo stile comunicativo.
La figura del comunicatore Giovanni Paolo II viene approfondita attraverso il contributo di autorevoli testimoni che offrono interessanti spunti di riflessione, tra cui il cardinale Stanislao Dziwisz, Arcivescovo di Cracovia.
La chiave di lettura proposta dall'Autrice consegna così al lettore una viva immagine della straordinarietà di Karol Wojtila, non solo come uomo e come Papa, ma anche come moderno comunicatore.
Qual è il senso della spogliazione nel tempo che stiamo vivendo? Partendo dall’autospogliazione di Gesù Cristo, da dove tutto ha origine, si ripercorre e analizza la spogliazione di Francesco d’Assisi, attraverso una pluralità di letture che travalicano l’ambito storico e agiografico per raggiungerci, con una inattesa attualità, nella nostra quotidiana ricerca di senso e conferma nella fede. Contributi di Felice Accrocca, Raffaele Di Muro, Luigi Maria Epicoco, Carlos Acacio Gonçalves Ferreira, Emil Kumka, Elisabetta Lo Iacono, Mirko Mazzocato , Pietro Messa, Domenico Paoletti, Romano Penna, Angelo Romeo, Domenico Sorrentino, Maria Beatrice Toro.
"L'ultima immagine che conservo di Giuseppe De Carli è del marzo 2010. Vulcanico, entusiasta come sempre, una raffica di idee. Non riusciva a stare fermo un attimo su quella poltrona. Ci aveva convocato nel suo studio di Borgo Sant'Angelo, voleva coinvolgere i colleghi del Tg2 nel progetto di uno speciale su Papa Wojtyla che fu trasmesso poi il 18 maggio 2010. Fu l'ultima sua produzione, morì due mesi dopo. Era già malato, un segreto che per pudore conservava per sé. Anche noi ignoravamo la gravità del male, e nulla nei suoi modi e nel suo volto lo faceva presagire. Lo intricava come tutte le cose nuove e un po' audaci l'idea di ollaborare con giornalisti di una testata diversa e storicamente 'competitiva' rispetto al suo Tg1, in cui aveva profuso tante energie prima di impegnarsi come responsabile della struttura Rai Vaticano. Collaborazione inedita, già sperimentata giusto un anno prima, in occasione del viaggio di Benedetto XVI in Terra Santa (maggio 2009). Indimenticabile la telecronaca che facemmo insieme della preghiera del Papa sul Monte Nebo in Giordania. E la Messa a Nazareth, sul Monte del precipizio, sveglia alle tre e mezza della notte. Lui felice come un bambino, mai un lamento per i disagi (...). E poi il commento in diretta dell'evento, la solita professionalità, pagine e pagine di appunti preparati con pignoleria su ogni aspetto storico e liturgico della Messa in Galilea."