Il sacramento dell'altare è stato costantemente al centro della riflessione di Lutero tanto da diventare il tema a cui ha dedicato più scritti. In un primo momento Lutero è impegnato in una profonda polemica con gli abusi a cui la chiesa cattolica aveva sottoposto il sacramento. Con l'emergere dell'ala più radicale della Riforma (in particolare Zwingli e Ecolampadio) - che sosteneva un'interpretazione simbolica delle parole dell'istituzione e negava che il corpo e il sangue di Cristo fossero fisicamente presenti nel sacramento - Lutero metterà sempre più a tema il realismo della presenza del corpo e sangue di Cristo in forma fisica nel sacramento, la negazione della quale compromette non solo il senso della Cena ma dell'intero evangelo. I testi qui raccolti, tutti inediti in italiano, aiutano a capire la progressiva messa a fuoco del carattere corporeo della presenza di Cristo soprattutto a motivo dello scontro insanabile con coloro che Lutero chiama fanatici, che darà vita ad una frattura nel mondo della Riforma durata molto a lungo. Il volume raccoglie i seguenti testi: Sul ricevere il sacramento sotto entrambe le specie (1522), Sull'adorazione del sacramento (1523); Sermone sul sacramento del corpo e del sangue di Cristo contro lo spirito fanatico (1526), Le parole di Cristo "questo è il mio corpo ... ecc. " restano ancora salde contro i fanatici (1527); Breve confessione sul Santo Sacramento (1544).
La Riforma del XVI secolo è, fondamentalmente, un poderoso sforzo di alfabetizzazione bi-blica del popolo cristiano: i Riformatori vogliono aiutare i membri della chiesa di Cristo a maturare una fede personale adulta, responsabile, critica. L'Enchiridion, o Piccolo Catechi-smo, e il Catechismo tedesco o Grande Catechismo, entrambi del 1529, sono concepiti in questa prospettiva. Il Piccolo Catechismo, mediante un vigoroso impegno di sintesi, e un'architettura interna as-sai curata, presenta in poche pagine quello che un cristiano o una cristiana devono sapere: i Comandamenti, il Credo, il Padre nostro, il significato del battesimo, della confessione dei peccati e della Cena del Signore. Pochi testi come questo hanno contribuito a plasmare la fe-de evangelica e a diffonderla non solo in Germania ma in Europa. Già nel xvi secolo venne tradotto in molte lingue compresa quella italiana. La presente è la seconda edizione aggiornata con l'aggiunta del testo originale tedesco a fronte. Inoltre il testo dell'Enchiridion è corredato dall'aggiunta del Libretto sul matrimonio e del Libretto sul battesimo, qui presentati in italiano per la prima volta.
La Riforma del XVI secolo è, fondamentalmente, un poderoso sforzo di alfabetizzazione biblica del popolo cristiano: i Riformatori vogliono aiutare i membri della chiesa di Cristo a maturare una fede personale adulta, responsabile, critica. L'Enchiridion, o Piccolo Catechismo, e il Catechismo tedesco o Grande Catechismo, entrambi del 1529, sono concepiti in questa prospettiva. Il Grande Catechismo costituisce una riflessione articolata sui Comandamenti, il Credo, il Padre nostro, il significato del battesimo, della confessione dei peccati e della Cena del Signore, e dunque espone in forma organica il pensiero di Lutero sugli elementi centrali della fede cristiana. Nel 1555, Olimpia Morato, nobildonna italiana di sentimenti evangelici, chiedeva a Pier Paolo Vergerio di tradurre il libro in italiano, ritenendo che potesse essere di grande utilità «ai nostri italici, specialmente alla gioventù». Vergerio non poté esaudire la richiesta. Quella che qui presentiamo è la prima traduzione del Grande Catechismo in lingua italiana. La presente è la seconda edizione aggiornata con l'aggiunta del testo originale tedesco a fronte.
Gli Architorti sono un quintetto d'archi di formazione classica che fa capo al violoncellista Marco Robino. Dopo le rivisitazioni trasversali cui gli Architorti ci hanno abituati, il quintetto d'archi propone una raccolta di musiche risorgimentali, in primis di Verdi e di Mameli e canti popolari ottocenteschi del Nord e Sud Italia. Concludono il CD il canto degli alpini Monte Nero e Bella ciao.
Una breve raccolta di alcune delle vivaci conversazioni informali alla tavola di Martin Lutero e sua moglie, Katharina von Bora, con colleghi, collaboratori e allievi del riformatore su temi quali la teologia, l'attualità politica, l'accademia e la vita quotidiana. Non di rado ne emerge un Lutero «fuori onda», diretto, a tratti violento e persino volgare, in ogni caso molto umano, che ne integra e arricchisce l'immagine complessiva. «La tavola di Lutero doveva essere un luogo interessante: vi si incontravano alcuni dei suoi più stretti collaboratori - da Filippo Melantone a Johannes Bugenhagen e Justus Jonas - oltre agli studenti che vivevano nella sua casa. Dopo la morte del riformatore, oltre alle discussioni e, in particolare, alle affermazioni di Lutero, i "Discorsi a tavola" vennero a includere ampliamenti, collegamenti con dichiarazioni nate in altri contesti e catalogazioni per argomento, fino a occupare sei volumi dell'edizione critica della sua opera. Note per la loro vivacità e la capacità di restituire, talvolta in termini molto netti, aspetti quotidiani, personali e di pensiero del grande teologo, queste conversazioni costituiscono un testo di notevole interesse che, se non può costituire la fonte esclusiva né principale per la conoscenza del riformatore, è di indubbio arricchimento per il lettore». (Fulvio Ferrario)
Benché per diverse ragioni Lutero si sia sposato assai tardi, nessun Riformatore ha tessuto un elogio così convinto del matrimonio, restituendogli, in un tempo che lo considerava inferiore all'ideale cristiano del celibato, la dignità massima di "opera di Dio".
Redatta come risposta a due scritti polemici cattolici, La cattività babilonese della Chiesa è un esame critico della dottrina sacramentale romana del tardo medioevo, dottrina che per Lutero è prigioniera della filosofia di Aristotele e, soprattutto, dell'autoritarismo del papato. Un testo polemico, ma anche, oggi ancora, un importante contributo ecumenico a un dibattito di grande rilievo. Fulvio Ferrario insegna Teologia sistematica alla Facoltà valdese di Teologia di Roma. Giacomo Quartino, laureato in archeologia classica, ha insegnato Italiano e Storia in istituti medi superiori.