Chiara e serena sintesi del pensiero luterano, questo testo di intento conciliativo, scritto contemporaneamente in tedesco e in latino nell’ottobre 1520 in risposta alla bolla con cui Leone X metteva Lutero sotto minaccia di scomunica, è il più adatto per iniziare i lettori alla conoscenza del pensiero del Riformatore tedesco. Dedicato al pontefice ma in realtà rivolto al popolo, vi si delinea il concetto di libertà cristiana, da non confondersi con quello di libertà di arbitrio, bensì da intendersi come liberazione spirituale dalla condanna del male, come libertà interiore creata dalla grazia.
Una libertà che porta una particolare autonomia di condotta, diretta conseguenza dell’intima soggezione alla legge di Dio, liberando gli esseri umani dalla «legge» dei codici storici nonché dalla gerarchia ecclesiastica.
Nel 1517, cinquecento anni fa, Lutero affisse al portale della chiesa del castello di Wittenberg le 95 tesi sulle indulgenze che diedero l'avvio alla Riforma protestante. Appena tre anni dopo, pubblicò le altre due opere contenute in questo volume: De liberiate Christiana e De captivitate Babylonica Ecclesiae praeludium. Solo tre anni, ma il mondo era cambiato: Roma aveva pronunciato la sua condanna definitiva e Lutero esprimeva in modo virulento il proprio dissenso, rivendicando l'esclusiva necessità della fede e la sua libertà di cristiano di fronte a un papato esecrabile. La denuncia contro la Chiesa, la caccia al denaro, la corruzione della dottrina, il mercato delle indulgenze si affiancano a un concentrato di questioni teologiche tanto vaste da suscitare ancora oggi interrogativi profondi.
Le 95 tesi di Lutero sono uno dei testi fondamentali della cristianità. Dalla loro affissione al portale della cattedrale di Wittenberg, il 31 ottobre 1517, prende le mosse il distacco dalla chiesa di Roma e, di fatto, l'inizio della Riforma religiosa luterana. In aperta polemica con la pratica delle indulgenze e delle opere devote largamente accolta e caldeggiata dalla chiesa cattolica, Lutero - riprendendo il dettato delle lettere paoline - sostiene che l'unica via per la salvezza dell'uomo sia la grazia divina. A cinque secoli di distanza il lettore troverà in queste parole l'eco di una frattura che ancora oggi segna l'identità europea. Introduzione di Domenico Segna.
Dialogo sulla fede nasce da un incontro storico preciso: la visita (31 ottobre 2016) di papa Francesco a Lund, in Svezia, per la celebrazione ecumenica in vista del V centenario della Riforma luterana. La visita riannoda i fili di un dialogo lungamente spezzato e che il lavoro dell’ecumenismo ha cercato di ricucire nell’ultimo secolo.
La voce di Lutero e quella del papa si alternano e si confrontano sui temi chiave del cristianesimo: la fede, la speranza, la carità, la Chiesa, lo Spirito Santo, il Padre Nostro…
Una parola del Riformatore, tratta dalle sue molte opere, è accostata a una del Papa, così da offrire al lettore la possibilità di avvicinarsi a uno dei momenti decisivi della storia cristiana. Un libro per scoprire qualcosa di più del pensiero e della spiritualità di Lutero e per capire quali sono gli spazi del dialogo ecumenico tra cattolici e protestanti.
Prefazione di mons. Buzzi.
Lutero, uomo di preghiera
L'evangelo della grazia come esperienza vissuta
"Dobbiamo dunque sapere che ogni nostro scudo e difesa risiede soltanto nella preghiera"
Martin Lutero era un uomo di preghiera, il che non costituisce un elemento secondario della sua biografia né della sua opera di teologo. Egli ha lasciato diversi piccoli manuali di preghiera, uno dei quali dedicato "al suo barbiere", ma soprattutto ha composto preghiere: molto semplici, incentrate sulla fiduciosa richiesta del figlio al Padre, animate da una fede consapevolmente infantile nel senso evangelico del termine.
La scelta di preghiere di Lutero qui proposta intende mostrarne l'utilità nell'esperienza di fede delle cristiane e dei cristiani d'oggi. L'evangelo della grazia predicato dalla Riforma non è, infatti, una dottrina teologica bensì un'esperienza vissuta, e la preghiera è il luogo eminente nel quale la parola "grazia" diviene realtà.
Dobbiamo dunque sapere che ogni nostro scudo e difesa risiede soltanto nella preghiera. Che cosa, infatti, credi che avrebbe fin qui prodotto qualcosa di grande, evitato o sconfitto i piani e le intenzioni, l'assassinio e la ribellione dei nostri nemici, se la preghiera di alcune persone pie non si fosse posta dalla nostra parte come un muro d'acciaio?(Martin Lutero)
Attraverso un poderoso sforzo di sintesi, Lutero presenta in poche pagine i lineamenti fondamentali della fede cristiana, come un cristiano o una cristiana che vivano la propria fede in modo responsabile devono conoscerli. Pochi testi come questo hanno contribuito a plasmare e diffondere la fede evangelica, dapprima in Germania, poi nel mondo intero. Un capolavoro teologico e letterario, un classico della spiritualità cristiana, in ogni tempo: anche e proprio nella nostra epoca secolarizzata.
Lutero pubblicò la Spiegazione del Padre nostro in tedesco per i semplici laici nel 1519 a partire da una serie di prediche tenute durante la Quaresima del 1517, l'anno delle tesi di Wittenberg, e da un secondo ciclo di meditazioni. Il censore della Santa Inquisizione veneta, che lo lesse anonimo in traduzione italiana, ne parlò con entusiasmo...
Pubblicata nel 1523, L'autorità secolare esprime l'etica politica di Lutero aiutandoci a comprendere il rapporto tra la dura posizione presa due anni dopo nella guerra dei contadini, quella precedentemente illustrata nella Libertà del cristiano, vero "manifesto" della Riforma, e le più tarde riflessioni critiche.
"L'autorità secolare è un frutto maturo e rappresenta un punto fermo nella visione luterana della natura del potere politico, della posizione e della funzione della comunità cristiana nella società, del comportamento cristiano nei confronti dell'autorità costituita e della sua responsabilità nella gestione della cosa pubblica".
Paolo Ricca
Martin Lutero scrisse questo aspro e violento documento antisemita negli ultimi anni della sua vita. Si tratta di un saggio così duro da richiedere un commento che ne tenti una contestualizzazione, addentrandosi nell'intrico di violenza che ispirò quest'opera. Risulta allora fondamentale la ricostruzione che Adriano Prosperi fa dei rapporti del fondatore della Riforma con gli ebrei e più in generale dei rapporti fra il mondo cristiano e il mondo ebraico. Prosperi analizza poi l'enorme eco che il saggio ha suscitato nel mondo protestante dove l'antisemitismo si è rivelato ancora più tenace e devastante che nel mondo cattolico.
Il primo programma di riforma della chiesa scritto da Lutero
La denuncia della tirannide papale
La convocazione di un concilio cristiano per riformare la chiesa
L'appello Alla nobiltà cristiana della nazione tedesca è il programma di riforma della chiesa formulato da Lutero.
Nato come denuncia della tirannide papale all'imperatore Carlo V e ai nobili tedeschi, nella stesura finale divenne un vibrante appello alla nobiltà cristiana della nazione tedesca a farsi carico della riforma della chiesa.
Dalla quarta di copertina:
Lutero intuì assai presto che una vera riforma della Chiesa non l'avrebbero attuata néil papa con la sua curia, al quale pure si era appellato, né un concilio generale, di cui aveva invano chiesto la convocazione. Si rivolse perció al laicato cristiano, riconoscendovi l'unica forza in grado di riformare la Chiesa.
Nacque cosí l'appello Alla nobiltà cristiana della nazione tedesca, opera che ha dato origine al movimento della Riforma e alla nascita del protestantesimo.
Nella prima parte, più teologica, Lutero abbatte le "tre muraglie di paglia e di carta" con le quali la Chiesa di Roma ha respinto tutti i tentativi di riformarla. La seconda parte, più pratica, contiene 27 proposte concrete di riforma della Chiesa e della società. Se fossero state accolte, la storia della Chiesa d'Occidente sarebbe stata molto diversa.
Uno scritto per capire perché è nata, e non poteva non nascere, la Riforma.
Redatta come risposta a due scritti polemici cattolici, La cattività babilonese della Chiesa è un esame critico della dottrina sacramentale romana del tardo medioevo, dottrina che per Lutero è prigioniera della filosofia di Aristotele e, soprattutto, dell'autoritarismo del papato. Un testo polemico, ma anche, oggi ancora, un importante contributo ecumenico a un dibattito di grande rilievo. Fulvio Ferrario insegna Teologia sistematica alla Facoltà valdese di Teologia di Roma. Giacomo Quartino, laureato in archeologia classica, ha insegnato Italiano e Storia in istituti medi superiori.
Lutero redasse questo breve trattato, di intento conciliativo, quando già conosceva la bolla Exsurge Domine con cui Leone X gli intimava la ritrattazione delle sue tesi, pena la scomunica. Nulla di tale conflitto traspare tuttavia dalle sue pagine, in cui si parla unicamente della fede come radice della libertà e dell'amore come spazio in cui viverla. Tra le più limpide e alte espressioni del pensiero luterano nonché del messaggio della Riforma, la Libertà del cristiano è probabilmente lo scritto di Lutero che più ha influenzato le coscienze e la storia, non solo cristiana, dell'Occidente. LIl volume contiene in appendice la Bolla Exsurge Domine.