Questo volume raccoglie i versi scritti da Mario Luzi per la Via Crucis al Colosseo presieduta dal Santo Padre Giovanni Paolo II in occasione della Pasqua del 1999. Si tratta di un'altissima meditazione sull'incarnazione, la morte e la resurrezione di Gesù, rivolta a laici e credenti. Lo stesso Luzi ricorda che, quando gli venne proposto di scrivere questo testo, "l'immaginazione già in moto mi prefigurò un testo poematico di cui Gesù fosse l'unico agonista. In un ininterrotto monologo Gesù nella tribolazione della Via Crucis avrebbe confidato al Padre la sua angoscia e i suoi pensieri dibattuti tra il divino e l'umano, la sua afflizione e la sua soprannaturale certezza."
"Mario Luzi ha scritto nuove poesie fino agli ultimi giorni della sua vita, con un'energia e una luminosità invidiabili. Dopo "Dottrina dell'estremo principiante" (Garzanti 2004) Luzi stava cominciando a dare un qualche assetto a questi suoi ultimi versi e aveva fatto trascrivere a Caterina Trombetti, in sezioni distinte, trentacinque poesie, che costituiscono l'ultima serie di testi ordinata dall'autore, di cui si è avuto qualche anticipo su riviste e nell'antologia personale, allestita da Paolo Andrea Mettel in "Autoritratto" (Garzanti 2007). Insieme a questo gruppo "Lasciami, non trattenermi" (incipit della sua probabile ultima poesia) presenta altri inediti assoluti, scritti nell'ultimo anno, che si possono considerare in qualche modo "approvati": si tratta di vari testi, recuperati tra dattiloscritti e autografi - con evidenti segni di rilievo e di evidenza d'autore - e anche di una "parlata", ovvero una sorta di monologo, intimo e dolente, sulla propria vicenda coniugale, all'indirizzo della propria sposa, nel momento della sua irredimibile vecchiezza; una poesia, composta sul valico del 2002-2003, che - per mio tramite - volle affidare al figlio Gianni, con implicita destinazione postuma." (Stefano Verdino)
Il pregio, e l'importanza, di questa «autobiografia per immagini» di Mario Luzi sta non solo nel raccogliere visivamente le immagini del nostro grande poeta nei diversi momenti della sua vita: dall'infanzia nel borgo fiorentino di Castello e nella campagna maremmana, agli anni degli esordi letterari a Firenze e a Parma, agli amici compagni di strada (Batocchi, Bigongiari, Bilenchi, Bo, Caproni, Montale, Rosai), via via fino ai nostri anni, nei viaggi e negli incontri più o meno «ufficiali»; ma sta anche, forse soprattutto, nei testi che accompagnano quelle immagini, selezionati e organizzati da Fabio Grimaldi attraverso un lungo lavoro di appassionata ricerca e di incontri con il poeta.
L'ultimo viaggio di Simone Martini, da Avignone alla natia Siena, ma anche un viaggio alla riscoperta del mondo, un percorso di purificazione, iniziatico e sapienziale. Un itinerario della mente che riesce a cogliere insieme il minuscolo seme che genera la vita e l'insondabile maestà del cosmo, lo scorrere del tempo e la vertigine dell'eternità.