Dopo gli scritti politici presentati nel primo volume, il secondo volume delle Opere di Niccolò Machiavelli raccoglie un'ampia scelta di lettere e legazioni, cioè i documenti dell'attività diplomatica del grande statista.
L'anziano Messer Nicia e la bella e giovane moglie Lucrezia non riescono ad avere figli. Di ciò e della stupidità di Nicia approfitta Callimaco, innamorato di Lucrezia. Si finge un dottore e assicura a Nicia che Lucrezia avrà un bambino se berrà una pozione di mandragola, ma che il primo uomo che, dopo, giacerà con lei, morirà subito. Lo convince che è necessario trovare un poveraccio che si presti a tale opera per quella notte. A convincere Lucrezia si adoperano la sua sciocca madre Sostrata e lo spregiudicato fra Timoteo. Naturalmente è Callimaco travestito che passerà la notte nel letto di Lucrezia che, conosciuta la leggerezza del marito, eleggerà Callimaco suo amante.
Corrado Vivanti ha disposto organicamente in un solo volume tutti gli scritti politici di Machiavelli: le prime riflessioni storiche di trattati, abbozzi, opuscoli, "Il Principe", i "Discorsi sopra la prima deca di Tito Livio", "Dell'arte della guerra", il "Decennale primo", il "Decennale secondo", che pur essendo componimenti in terza rima hanno valenza politica. Rispetto alle edizioni sino ad oggi disponibili, i testi sono dati nella loro completezza, e accompagnati da un commento puntuale, concepito per il lettore medio-colto, che scioglie i nodi linguistici e fornisce tutti i necessari riferimenti storici.
I Discorsi non sono un trattato sistematico, ma un insieme di osservazioni che, in forma di libero commento ai primi dieci libri delle Storie di Livio, investono i grandi problemi connessi alla dinamica della vita storica e politica. Sono inoltre un’opera scritta con impareggiabile vigore di stile e segnata da una straordinaria capacità di analisi. Una lettura – qui presentata dall’approfondita introduzione di Gennaro Sasso e arricchita dall’esaustivo apparato di note di Giorgio Inglese – indispensabile a chi voglia penetrare nella sua autentica complessità il pensiero politico di Machiavelli, troppo spesso irrigidito in formule spregiudicate e semplicistiche.