Madeleine Delbrêl (1904-1964) figura sempre più amata, citata e apprezzata, non smette di accompagnarci sulle strade del nostro mondo. Questo nuovo libro si apre con il significato del silenzio, segno dell'importante legame che Madeleine Delbrêl stabilisce tra preghiera e silenzio. Secondo lei, nella vita della gente comune ci sono due grandi ostacoli alla preghiera: avere a che fare con molte cose e vivere in un ambiente rumoroso. Per pregare è necessario un minimo di silenzio.
Madeleine Delbrêl (1904-1964) figura sempre più amata, citata e apprezzata, non smette di accompagnarci sulle strade del nostro mondo. La sua esperienza umana, la sua intuizione profonda di un Dio presente in mezzo agli uomini di ogni condizione, la sua scrittura fine e persuasiva fanno di lei una fonte d'ispirazione - e di azione - per tutti. Questi testi, tratti dall'insieme delle sue opere complete, in una varietà di stili letterari, invitano all'incontro e alla fiducia. Autrice di opere importantissime come Noi delle Strade, La gioia di credere, ha sempre provato il desiderio di partire in mezzo ai non credenti e ai poveri per vivere il Vangelo. Attualmente è aperta la sua causa di beatificazione.
“Il convertito è quell’uomo che scopre quale meravigliosa opportunità sia Dio”.
Madeleine Delbrêl
Questo volume che continua l’Opera Omnia di Madeleine Delbrêl (1904-1964) – della quale è in corso la causa di beatificazione – raccoglie i testi missionari della mistica francese da lei scritti tra il 1938 e il 1950 e rappresentano la porta d’ingresso alla sua opera straordinaria.
Alcuni già noti come Noi delle strade e Missionari senza battello costituiscono il centro della spiritualità della Delbrêl. Altri testi sono stati pubblicati solo parzialmente o manomessi come Il nostro pane quotidiano e Perché amiamo Charles de Foucauld, mentre più di un terzo sono completamente inediti e sconosciuti come Liturgia e vita laica di straordinaria attualità
Un racconto storico sul fascismo scandito dai ricordi personali. Un'allerta su come i vuoti della democrazia siano spesso riempiti da leader autocratici che, in modo subdolo, approfittano della crisi economica di un Paese, dell'inconcludenza delle opposizioni, della connivenza dei conservatori, per attentare alla libertà di un popolo e privarlo dei diritti fondamentali. Mussolini, Hitler, Stalin, Milosevic, Chávez, Erdogan, Orbán, fino a Putin, Kim Jong-il e Kim Jong-un, Trump: molti di questi leader l'autrice li ha osservati, conosciuti, guardati negli occhi. Dai tempi della sua infanzia a Praga, da cui la sua famiglia di origine ebraiche fu costretta a fuggire prima per le persecuzioni naziste, poi per l'invasione comunista, fino a quelli più recenti del suo incarico come ambasciatrice Onu e segretaria di Stato della seconda presidenza Clinton, quando in prima persona ha monitorato la guerra del Golfo, il conflitto in ex Iugoslavia, l'ascesa di Chávez in Venezuela e quella di Erdogan in Turchia. I parallelismi tra passato e presente sono inquietanti. L'ottimismo e la fiducia in un futuro diverso, di pace e libertà, che avevano contagiato tutti dopo la caduta del Muro, oggi hanno lasciato il posto a una recrudescenza autoritarista e xenofoba. La tentazione di chiudere gli occhi e di aspettare che il peggio passi è forte. Ma la storia ci insegna che la libertà, per sopravvivere, va difesa e le menzogne dei leader smascherate prima che provochino danni irreparabili.
Testi scelti dalle monache dell'abbazia di Chambarand. Chi, meglio di Madeleine Delbrêl (1904-1964), poteva donare al rosario tutta la sua profondità mistica illuminandolo della gioia e della luce di una vita interamente dedicata a Dio? Chi meglio poteva rendere straordinaria la più ordinaria quotidianità? Attraverso la meditazione di quattro misteri, i migliori testi della grande mistica francese ci introducono a una ricerca di Dio che arriva nel profondo del cuore.
All'avvicinarsi del Sinodo dei Giovani dedicato alla vocazione, l'insegnamento di Madeleine Delbrêl (1904-1964) aiuterà ognuno a trovare la propria vocazione. La vocazione secondo Madeleine Delbrêl è un desiderio di fedeltà totale al Vangelo. Convertitasi all'età di 19 anni, ella ha voluto restare laica, dedicando tutta la sua vita agli altri. Queste pagine propongono un itinerario che parte dai testi della grande mistica francese in cui il suo esempio vocazionale, insieme a quello di una quindicina di altre, appare quanto mai originale ed estremamente attuale per i giovani di oggi. Una luce che richiama numerose nuove vocazioni.
Un viaggio attraverso i secoli e i continenti, dalle origini del Cristianesimo ai giorni nostri, per riscoprire la narrazione dei re magi, fra religione, storia, iconografia e leggende popolari.
Inghilterra, 1919. La guerra è finita da poco, ma la sua fine non sembra aver portato la pace nel cuore della giovane Emeline Vane. In quell'anno, infatti, Emeline, diciannove anni e volontà di ferro, scompare, lasciandosi dietro il fratellino per cui pure provava un amore sconfinato. Cinquant'anni dopo, Bill Perch è un giovane avvocato a cui viene chiesto di provare legalmente la morte della signora Emeline Vane, unico modo perché i suoi due nipoti possano finalmente ereditare la tenuta nel Norfolk appartenuta alla zia. È così che Bill parte per Hallerton; lì, si ritrova tra le mani le pagine sottili e consunte di un vecchio diario, quello che la ragazza aveva scritto prima della sua scomparsa. Una storia che spezza il cuore, tanto che il giovane avvocato decide di scoprire tutta la verità sulla vita di Emeline, invece di limitarsi a cercare prove della sua morte. La sua ricerca lo condurrà al sud, nella Francia meridionale, in un incantevole paesino dei Pirenei, Cerbère. Scoprirà che lì, nel posto dove crescono le ciliegie, Emeline aveva ritrovato la voglia di assaggiare la vita e viverla fino in fondo...
Poetessa, assistente sociale e mistica, Madeleine Delbrêl (1904-1964) è considerata una delle figure spirituali tra le più grandi del Ventesimo secolo. Il suo impegno sociale, la sua testimonianza tra gli scristianizzati e la portata dei suoi scritti, la avvicinano a un grande pubblico di lettori sensibili. Città marxista terra di missione, pubblicato dalla stessa Delbrèl nel 1957, è il suo libro principale, il libro della sua vita, quello da lei scritto come una riflessione globale sullo scontro fra il mondo cristiano e il mondo marxista. Lei stessa precisa di averlo "redatto a Ivry tra il 1933 e il 1957". Indirizzato agli operatori sociali, si situa a un livello di sua particolare maturità interiore. In queste pagine trasmette tutto il suo slancio missionario - incredibilmente attuale per noi oggi - grazie alla finezza e precisione delle sue analisi. Le terra di missione della Delbrêl ricorda le nostre periferie di oggi. In una delle più belle evocazioni del roveto ardente, Madeleine dà un'interpretazione mistica riferita alla sua esperienza a Ivry-sur-Seine, periferia di Parigi: "Per restituire Dio, per richiamarne la presenza, per riportarlo come un compagno tra gli uomini, non abbiamo bisogno di essere persone di valore, basta un cespuglio di spine. Il cristiano che vivrà così nella sua città toccherà con tutto l'essere la forza dell'amore evangelico. La realtà di questo amore si manifesterà fuori di lui come un'evangelizzazione e dentro di lui come un'illuminazione".
È stato Patrick ad avere l'idea di invitare gli amici per un weekend di tennis e relax. Non vede l'ora di esibire la favolosa residenza di campagna acquistata grazie ai lauti guadagni della sua attività per così dire... spregiudicata di consulente finanziario. Ma alla bella moglie Caroline non ha rivelato il vero motivo di questa riunione a cui tiene così tanto. Caroline è una donna senza peli sulla lingua che conosce bene il caro maritino, quindi non si fa certo problemi a dire la sua in merito a questa iniziativa. È ben contenta di accogliere Stephen e Annie, i vecchi vicini di casa con qualche problema finanziario, un po' meno di vedere l'arricchito Charles e la sua aristocratica moglie Cressida, ed è scontentissima di dover avere a che fare con il competitivo e pedante Don, cliente di Patrick, e la sua sciocca figlia Valerie. Quando le quattro coppie si riuniscono, sembra già chiaro chi siano i vincitori e chi i vinti nella vita. Ma nel momento in cui la prima palla viene lanciata oltre la rete l'impeccabile campo da tennis in erba diventa teatro di qualcosa di molto diverso da un piacevole torneo fra amici. Ha inizio infatti una due giorni di ripicche, scenate e rivelazioni, culminante nell'arrivo di un ospite inatteso che sovvertirà completamente gli equilibri... In "A che gioco giochiamo?" Madeleine Wickham racconta il rapporto che intratteniamo con il denaro, scegliendo come bersaglio della sua tagliente ironia il mondo fatuo dei nuovi ricchi.